Sant'Egidio: «Facciamo del bene»

Mille volontari combattono povertà e solitudine
Mensa per i bisognosi, Scuola della pace e tante iniziative per aiutare chi è davvero in difficoltà

Comunità di Sant'Egidio, la rete di volontari al servizio dei meno fortunati. Quando l'aiuto parte dall'ascolto e risponde alle esigenze concrete delle persone. «Contro la solitudine, la più grande forma di povertà». E' questo lo spirito che muove i circa mille volontari della Comunità di Sant'Egidio a Novara - prima realtà provinciale distintasi dai centri maggiori di Milano, Roma, Napoli - e il sentimento che permea il racconto di Daniela Sironi, responsabile del progetto per il Piemonte e referente per il Nord Italia.
Dal 1981 la Comunità locale si dedica al prossimo, partendo da uno studio delle esigenze per fornire soluzioni concrete e in linea con i bisogni delle persone, scendendo sul campo e favorendo sinergie tra il pubblico e il privato. Un esempio è la mensa per i poveri di via Dolores Bello, 2d che tre sere a settimana (dalle 18 alle 20) accoglie fino a 130 bisognosi assicurando un piatto caldo e un momento d'ascolto; «stiamo assistendo infatti ad un'inversione di marcia» spiega la Sironi «per cui tra i nostri utenti si conta circa il 30% di stranieri e il 70% di italiani, sempre più spesso resi indigenti dalla perdita del lavoro o da problemi familiari».
Si pensa agli anziani, ai quali sono dedicate le Case Famiglia (2 a Novara e 1 a Borgomanero) in cui riscoprire un senso di appartenenza e la possibilità di condividere le spese, oltre a visite, feste e iniziative che ne tutelano la fragilità facendoli tornare parte attiva della comunità.
Si tende una mano agli stranieri con la Scuola di lingua e cultura italiana (vicolo Ognissanti, cuore della Comunità) dove, adulti e rifugiati, trovano un'opportunità di integrazione e di certificazione per lavoro e soggiorno grazie ai corsi didattici e alle visite guidate; oggi si contano quasi mille studenti di 67 nazionalità.
C'è la Scuola della Pace per i bambini nella fascia dell'obbligo delle periferie dei quartieri Sant'Agabio e Sant'Andrea e i momenti di riflessione sulla guerra con la Marcia di ogni 1° gennaio; passato, presente e futuro sotto l'egida della grande famiglia allargata di Sant'Egidio.
Queste e tante altre le attività i cui effetti benefici si ripercuotono su persone e territorio; la Casa della Solidarietà nasce dagli ex bagni pubblici di via Fratelli Di Dio, 5 come unico presidio sociale e di accom- pagnamento di una zona disgregata così come l'iniziativa di housing sociale "Verso casa mia" che, dal 2013, contribuisce alla riqualificazione di vecchie abitazioni nel Villaggio Dalmazia.
Oltre alla povertà, si combattono diffidenza e paura «verso ciò che non si conosce» cercando di favorire l'incontro tra generazioni, educando alla diversità culturale o di genere e «facendo emergere la capacità anche dove non la si vede» come ad esempio accade con i laboratori di pittura per artisti disabili (è in corso al Broletto la mostra "Un'architettura di colori", dal 20 dicembre al 13 gennaio).
«Una famiglia anomala, ma vera» che anche quest'anno a Natale si riunirà per il consueto pranzo dei poveri nelle palestre messe a disposizione della comunità, rinnovando l'intento «di imparare a collaborare e non a competere».


[ Sara Perozzi ]