Sant'Egidio sbarca a Pyongyang e rinnova l'impegno umanitario

Marco Impagliazzo è stato ricevuto dal presidente Kim Yong-nam. Aiuti alimentari, farmaci e attrezzature mediche per sostenere l'ospedale pediatrico di Wonsan

In attesa che il faticoso lavorio diplomatico tra Usa e Corea del Nord si concretizzi in un nuovo faccia a faccia tra Donald Trump e Kim jong-un, continua l'altro impegno: quello umanitario. Una delegazione della Comunità di Sant`'Egidio, guidata da Marco Impagliazzo, è sbarcata nella Corea del Nord.
La visita si è svolta in varie città: Pyongyang, Wonsan, Munchon, Panmunjom. 
Sant'Egidio sostiene da sei anni con aiuti alimentari, farmaci e attrezzature mediche l'ospedale pediatrico di Wonsan che è di riferimento per tutta la provincia di Kangwon nell'est del Paese. Il sostegno alimentare raggiunge anche più di trecento anziani in strutture statali a Munchon.
A Pyongyang la delegazione è stata ricevuta dal Presi
dium dell'Assemblea del popolo, Kim Yong-nam. Nel corso dell`incontro, Sant'Egidio ha rinnovato l'impegno a rafforzare e estendere la cooperazione nel campo umanitario e educativo e ha auspicato che i recenti passi di pace tra le due Coree abbiano successo per il bene della popolazione della penisola.
La delegazione ha anche incontrato il vice ministro degli Esteri per l'Europa, Im Chon-il, con il quale si è intrattenuta sulle relazioni bilaterali con la Comunità e alcuni aspetti di
politica internazionale per la pace. A Pyongyang la delegazione ha reso visita alle varie associazioni cristiane presenti, quella cattolica nell'unica chiesa della città a Changchung, la Federazione cristiana di Corea e la Chiesa ortodossa russa presente nella città con due preti che celebrano nella chiesa ortodossa inaugurata nel 2006 dal patriarca Kirill.
Intanto, continua lo stallo nel braccio di ferro tra Washington e Seul, nonostante i dieci round negoziali che hanno impegnato le rispettive diplomazie dal mese di marzo. In ballo ci sono le spese per il mantenimento delle truppe statunitensi in Corea. Scade quest'anno l'accordo siglato del 2014 che prevede che la Corea del Sud paghi circa 960 miliardi di won (850 milioni di dollari). Trump non ha mai nascosto il suo obiettivo: vuole che la "quota" di Seul cresca.