Il pranzo di Francesco circondato da 1.500 poveri: «Ha ascoltato le nostre voci»

Il Papa: pochi banchettano con ciò che spetta a tutti

«Il grido dei poveri è ogni giorno più forte, ma meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, sempre di meno e sempre più ricchi. È il grido strozzato di bambini che non possono nascere o che soffrono la fame, di ragazzi abituati al fragore delle bombe invece che agli schiamazzi dei giochi. È il grido di anziani scartati e lasciati soli, di chi deve affrontare le tempeste della vita senza una presenza amica. Di chi deve fuggire, lasciando casa e terra senza la certezza di un approdo. È il grido di intere popolazioni, private pure delle loro ingenti risorse naturali. Dei tanti Lazzaro che piangono, mentre pochi epuloni banchettano con quanto per giustizia spetta a tutti».
Per la Giornata mondiale dei poveri Francesco invita a pranzo nell'Aula Nervi in Vaticano 1.500 senzatetto, altrettanti sono ospiti delle chiese romane. Ma in tutte le diocesi del mondo si sono svolte iniziative analoghe, «per esprimere la vicinanza della comunità cristiana a chi vive in povertà». In Vaticano il menu, offerto da una grande catena di alberghi, prevede lasagne (che il Papa mostra di apprezzare molto) bocconcini di pollo, purè di patate e tiramisù. Con i giovani della Banda del Santuario di Pompei a rendere più allegro il ricevimento. All'arrivo, poco dopo mezzogiorno, Francesco benedice tutti, invitandoli a ringraziare Dio, i volontari delle parrocchie e associazioni cattoliche che hanno servito il pranzo e chi l'ha preparato e offerto.
Fra una portata e l'altra Francesco si assicura che gli «ospiti» siano a proprio agio. Carmine, ex elettricista romano, era seduto proprio accanto al Papa. Aveva perso casa e lavoro e ha ritrovato fede e dignità grazie alla Comunità di Sant'Egidio, di cui oggi è volontario. Racconta: «Non ha parlato molto, ma voleva sapere di noi, ci faceva tante domande. Ha ascoltato con molta attenzione le nostre storie». Come quella di Rudolf, slovacco magrissimo e con la lunga barba che vive sotto il Colonnato di San Pietro, aiuta gli altri clochard ed è amico di padre Konrad Krajewski, il cardinale nominato Elemosiniere dal Papa. O come Michelino, malato di Aids e disabile mentale, che vive nella casa di Villa Glori ed è assistito dalla Caritas romana. Sul collo ha un grosso cerotto, di recente ha subito una tracheotomia: «Sta male, ma ci teneva tantissimo a esserci oggi», raccontano i volontari.
Durante la messa solenne in San Pietro, Francesco si è concesso una frecciata a chi lo accusa di populismo: «Vivere la fede a contatto coi poveri non è un'opzione sociologica, né la moda di un pontificato. È un'esigenza teologica».


[ Ester Palma ]