S.Egidio, Cei, Evangelici Il "modello" che si replica

I corridoi

I Corridoi umanitari sono un progetto ideato e organizzato da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola Valdese per aiutare i profughi dalla Siria. Individuando nella normativa europea la possibilità da parte dei paesi membri di rilasciare "visti con validità territoriale limitata", i promotori hanno firmato a dicembre 2015 un protocollo d'intesa con i ministeri dell'Interno e degli Esteri, facendosi carico di tutte le spese di viaggio, accoglienza e integrazione.
Il primo gruppo di siriani (e qualche iracheno) selezionati per particolare fragilità sociale nei campi libanesi è atterrato a febbraio 2016. Finora ne sono arrivati 1.408, entro novembre altri 100, a fine 2019 saranno in tutto 2.000
arrivi. Stesso progetto di Sant'Egidio in Francia per 500 profughi e in Belgio per 250. Un gruppo anche ad Andorra.
Un identico meccanismo è stato attivato dall'Etiopia dalla Conferenza episcopale italiana con 
Sant'Egidio: da Addis Abeba sono arrivati finora, da novembre dell'anno scorso, 391 profughi da Eritrea, Somalia, Sud Sudan e Yemen. Altri 109 sono attesi a fine gennaio.
Dalla Libia il 22 dicembre 2017 l'allora ministro dell`Interno Marco Minniti
organizzò una "evacuazione umanitaria" di profughi scarcerati dai centri di detenzione libici dall'Acnur. Lo stesso meccanismo adottato ora dal ministro Matteo Salvini. Ad accogliere quei 162 somali, eritrei, etiopi di etnia Omoro e yemeniti fu il presidente della Cei Gualtiero Bassetti: 42 accolti nei Cas, gli altri in 16 diocesi. L'Acnur finora ha evacuato dalla Libia oltre duemila persone: la maggior parte trasferite in Niger ma anche in Romania, da dove vengono reinsediati in Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Svizzera, Canada e Stati Uniti.


[ Luca Liverani ]