La società civile si dà appuntamento a Roma

Il seguito ideale della conferenza di Palermo si terrà a Roma la prossima settimana. Protagonista la società civile libica invitata nella capitale dalla Comunità di Sant'Egidio per ascoltarne per la prima volta i bisogni e farli conoscere. Un giorno e mezzo almeno di colloqui in una data ancora da confermare tra il 20 e il 23 novembre- la data più probabile è il 21- con gli esponenti del tessuto sociale libico. Lo conferma Mauro Garofalo, responsabile delle relazioni internazionali della Comunità. Possibile e auspicabile la presenza di una rappresentanza di alto livello del governo italiano che ha sempre seguito con interesse gli sviluppi di questo lavoro di diplomazia umanitaria. Si tratta di un evento già previsto e fatto slittare per non sovrapporsi alla conferenza palermitana e che fa seguito alla conferenza con la società civile del Fezzan tenutasi tre settimana fa in Libia da Sant'Egidio.
«Sarà un incontro- precisa Garofalo - con zero contenuti politici e molti contenuti umanitari, dedicato soprattutto ai bisogni concreti della popolazione. E con un ampio orizzonte geografico che vuole comprendere tutte le regioni libiche». Gli inviti sono stati fatti dalla Comunità che ha avviato una intensa attività nel Paese sin dai primi momenti della profonda crisi culminata con la caduta di Gheddafi, la guerra civile e l'instabilità permanente.
«Siamo stati i primi - rivela Garofalo - a far partire i rapporti con il Consiglio di Bengasi quando ancora Gheddafi era capo dello Stato. In questi anni abbiamo accolto delegazioni a Roma e fatto molti viaggi, abbiamo tenuto sempre aperto i canali di dialogo inviando aiuti umanitari e accogliendo leader religiosi. L'obiettivo dell'incontro di Roma è dare voce alla società civile dopo sei anni di guerra e farne emergere i bisogni veri. E aprire un dialogo tra società civile e politica».
Quanto alla società civile in Libia, «è un'architettura complessa, nel senso che il tessuto sociale è disgregato e allo stesso tempo esistono molte associazioni umanitarie, accademiche, giovanili, femminili, associazioni di vittime a familiari. Esistono molte Ong in Libia che vogliono portare un contributo positivo al dialogo politico e al processo di pace» spiega Sant'Egidio.
Tra i temi in agenda, c'era anche il "grande assente" alla Conferenza di Palermo e cioé la condizione dei migranti detenuti nelle galere libiche o in mano ai trafficanti e la questione del traffico di esseri umani. «Dobbiamo - prosegue Garofalo - chiederci come liberarli e migliorare la condizione di questa gente. Occorre capire come intervenire e toglierli da un circolo vizioso di sfruttamento». Non è l'unico argomento in agenda. «Daremo ampio spazio a questioni come l'approvvigionamento delle medicine, che scarseggiano in molte aree, la ricostruzione del sistema scolastico che oggi non funziona. Cominciamo ad ascoltare questa gente finora tenuta ai margini nel processo»


[ PAOLO LAMBRUSCHI ]