Siria. Accordo tra i «moderati» anti-Assad

Grazie a S. Egidio una piattaforma degli oppositori filo Turchia e Mosca

E' solo un primo passo, significativamente mosso in contemporanea al vertice di sabato a Istanbul fra Russia, Francia, Germania e Turchia, sul futuro della Siria.
Riunite da venerdì a domenica, presso la Comunità di Sant'Egidio, i leader dell'opposizione moderata hanno raggiunto un accordo per una piattaforma comune in vista del processo costituente rilanciato da Putin ed Erdogan nel vertice di sabato a Istanbul. Dopo una serie infinita di tavoli, quello di Roma riunito grazie alla mediazione di Mario Giro, ex vice-ministro degli Esteri, è il primo documento condiviso da Consiglio nazionale siriano, Congresso nazionale siriano, Alto comitato di negoziazione e Tavolo di Astana: un significativo spicchio dell'opposizione moderata al regime di Bashar al-Assad che attualmente si riconosce nelle posizioni di Russia e Turchia. Una ricaduta interna, nel quanto mai frastagliato quadro dell'opposizione al regime baathista di Damasco, dell'accordo fra Mosca e Istanbul per la creazione di una zona demilitarizzata al confme turco di Idlib.
Se l'obiettivo militare di una "normalizzazione" dell'ultima provincia ribelle resta ancora da raggiungere, la parte dell'opposizione più dialogante, sceglie uomini e scrive bozze per una «inclusiva transizione» e spezza una lancia per una riforma per una «Repubblica semi-presidenziale» da approvare poi in futuro con voto popolare.
Road map già scritte in decine di tavoli in passato, ma con la prospettiva ora che, con la riconquista di Idlib come ultimo obiettivo militare, si apra un nuovo processo politico. Grandi assenti i curdi e la galassia delle Forze democratiche siriane indirettamente appoggiate dagli Usa e l'opposizione non «moderata». Un Comitato costituente, da insediare entro dicembre, pare ancora un miraggio.


[ Luca Geronico ]