«Accoglienza, siamo pronti per la nuova sfida»

IMMIGRAZIONE. Presentata la V edizione della manifestazione "Tre giorni senza frontiere"

«Ci troviamo di fronte a una nuova sfida dell'immigrazione, cioè quella di trovare soluzioni locali a problemi globali. La manifestazione "Tre giorni senza frontiere" si pone come punto fermo della comunità e unisce giovani europei e "nuovi" europei. Ciò significa che Catania conferma la propria volontà di mettere al centro la dignità umana, facendo memoria di quanti hanno perso la vita in mare e conservando la propria umanità». Così il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Emiliano Abramo, durante la conferenza di presentazione della quinta edizione di "Tre giorni senza frontiere", l'abituale appuntamento interculturale pro- mosso dalla Comunità di Sant'Egidio e caratterizzato da giochi, divertimento, memoria e integrazione e patrocinato da Guardia Costiera, Prefettura e Comune. «In questi ultimi cinque anni - prosegue Abramo - è cambiato il sistema di accoglienza e anche il nostro modo di "guardare" il mare: ricordo una città simpatica e i cittadini che facevano a gara per mostrare la propria solidarietà. Tutto ciò, ormai, sembra essersi affievolito. La Tre giorni, dunque, vuole segnare la solidarietà, coinvolgendo tanti giovani siciliani, italiani ma anche europei. E un dialogo tra generazioni, con i più giovani disposti a rischiare e costruire il proprio futuro e adulti che sfuggono alla pigrizia e alla rassegnazione per aprirsi a un dialogo entusiasmante e capace di generare speranza». La Tre giorni senza frontiere, quindi, in questa edizione si vuole porre maggiormente come appuntamento estivo di dialogo tra quanti, a prescindere dal colore della propria pelle, durante l'anno hanno mostrato solidarietà ad anziani, poveri ed emarginati. Il tema è «rifiutare una società sottolinea il presidente - costituita da tante isole, perché così non si costruisce nulla.
Quello che stiamo rischiando di perdere, in Sicilia, è il dialogo all'interno di una società del convivere». A partecipare alla conferenza di presentazione - che si è svolta nell'aula magna della facoltà di Scienze politiche e sociali - è stato anche il direttore del dipartimento, Giuseppe Vecchio, che ha espresso l'impegno della facoltà nello studio del fenomeno migratorio e nella ricerca di soluzioni sostenibili. Così anche il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta: «Siamo in una fase epocale - dice - e l'umanità ha bisogno di generare una metamorfosi da sé stessa, partendo dalla trasformazione dei paradigmi economici, dei modelli di welfare e dei sistemi della conoscenza. Le connessioni tra le esperienze che operano in una prospettiva condivisa sono generative, feconde e assolutamente necessarie». Oggi, dunque, ha inizio il primo appuntamento con la Tre giorni senza frontiere, che prevede giochi e laboratori in spiaggia sul tema della pace. L'augurio, come sottolineato da Angela Pascarella della Comunità di S. Egidio, è che anche quest'anno, da Catania, si alzi un vento di accoglienza per i nuovi europei.


[ Pierangela Cannone ]