Dalla tragedia alla speranza di pace

Abramo: «No al linguaggio dell'odio e del razzismo». Deposta una corona di fiori

Il bianco che sfuma il nero, lo yin che abbraccia lo yang: può essere questa una chiave di interpretazione della manifestazione "Tre giorni senza frontiere" organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, che, per il quinto anno, nel secondo giorno della grande festa di solidarietà, ha commemorato i sei giovani egiziani che il 10 agosto del 2013 hanno perso la vita a un passo dalla terra promessa, Catania, proprio sul lembo di spiaggia gestito dal Lido Verde, alla Plaia. Anche quest'anno si confermano le presenze delle precedenti edizioni: cinquecento anime, tra "nuovi europei", gli immigrati, provenienti da tutte le province siciliane, e tanti giovani volontari che hanno raggiunto Catania da Torino, Milano, Reggio Calabria, Genova, ma anche dagli Usa e da Amsterdam. Oggi, in occasione della giornata conclusiva con la liturgia celebrata nella chiesa di Santa Chiara, si farà memoria di tutte le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. La sera, poi, alla festa che conclude l'attuale edizione, seguirà la premiazione di quanti si sono distinti nei giochi sul tema della pace e, infine, l'arrivederci al prossimo anno, anche se l'impegno della Comunità di Sant'Egidio nei confronti dei nuovi europei, degli anziani e dei di- sagiati è costante nei mesi. Tornando alla tre giorni, «ci ritroviamo per la quinta volta - afferma il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Emiliano Abramo - per fare memoria del tragico sbarco del 10 agosto del 2013, giorno in cui persero la vita sei giovani egiziani, ricordati sulla stele dinanzi il lido Verde e ben raccontato da Dario Monteforte, proprietario del lido e primo soccorritore di quel tragico sbarco. È nostra intenzione ricordare anche la risposta sana e umana che, in quella circostanza, la città ha dato. Quell'episodio va compreso, scavando nel dramma di tanti giovani, nostri coetanei, che fuggono, rischiando la morte, per vivere in pace. In questa edizione vogliamo dimostrare che noi non abbiamo ceduto alla paura del "diverso". Si avverte un clima sempre più irresponsabile intorno alla migrazione e, spesso, è segnato dal puzzo dell'intolleranza e del razzismo. Non bisogna cedere alle politiche e al linguaggio dell'odio e della divisione. Per dirla con il filosofo Bauman, la diversità è la nostra ricchezza». Al solenne momento commemorativo (che si è concluso con la deposizione di una corona di fiori sulla stele in pietra bianca), hanno partecipato diverse autorità tra cui il vicario del prefetto, Tomma- so Mondello, il primo dirigente della polizia di Stato, Marilina Giaquinta, l'assessore alle politiche Sociali, Giuseppe Lombardo e il titolare del lido Verde, Dario Monteforte. Quest'ultimo ha lanciato un messaggio di speranza ai giovani. «La stele sulla quale vengono deposti i fiori - afferma - è un simbolo di speranza, ma anche un abbraccio ideale e una mano rivolta indistintamente a chi invoca aiuto. A voi, ragazzi della Comunità di Sant'Egidio, l'augurio che possiate dimostrate anche nella vita di tutti i giorni lo stesso coraggio che vi ha portato fino a qua. Siate forti e determinati nel perseguire i vostri progetti, ma agite sempre con onestà e spiccato senso di giustizia, non perché qualcuno vi dice che dovete farlo, ma perché voi ritenete che sia giusto». «Occorre accendere i riflettori sui temi dell'accoglienza - conclude Lombardo - e dell'integrazione. Il Comune è aggiudicatario del bando Intrecci solidali, con fondi per 568mi1a euro da investire in attività di integrazione e inserimento nel lavoro, finalizzate al potenziamento dei servizi per minori stranieri non accompagnati. Appena espleteremo il bando, metteremo a sistema le risorse per tutte quelle attività che potremmo svolgere con le comunità del territorio».


[ Pierangela Cannone ]