Mille giovani per la Pace di Sant'Egidio. "La violenza si nutre di indifferenza"

Ieri mattina oltre mille Giovani per la Pace della Comunità di Sant'Egidio, provenienti da tutta Europa, hanno reso omaggio ai caduti delle Fosse Ardeatine.
La visita si è aperta con un'assemblea nel grande spiazzo del Sacrario. Presente, oltre al presidente di 
Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, e al colonnello Francesco Sardone, direttore del mausoleo, anche il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che ha recitato una preghiera e pronunciato un saluto ricordando l'anniversario delle leggi razziali italiane del 1938 e mettendo in guardia dal riemergere di nuove forme di antisemitismo e razzismo in Europa, anche nel nostro Paese.
Alla fine dell'assemblea è stato letto un appello in cui si afferma che oggi, tanti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, «la violenza non è stata vinta», tanto che «inquina» ancora i Paesi europei: «Essa assume il volto dell'indifferenza, si nutre di ignoranza dell'altro, pregiudizi, antisemitismo, razzismo... I poveri e i deboli sono i primi a esserne colpiti: anziani, disabili, migranti, rifugiati, Rom, senza dimora». Da qui l'impegno «a lavorare per un'Europa in cui tutti possano vivere insieme», contrastando ogni violenza e scegliendo «la via dell'incontro e dell'amicizia».