«Aiuti e non sanzioni per chi mette le mani nei rifiuti»

Chiappori: il decoro in città si ottiene prendendosi carico dei più bisognosi

«Sanzionare non è affatto la soluzione. Dal punto di vista umano, di fronte a chi rovista nell’immondizia dovremmo provare dispiaceree provare a fare qualcosa per aiutare le persone che vivono in quel modo».
Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Liguria, da sempre in prima linea nell’aiuto ai più bisognosi, commenta le nuove modifiche al regolamento di polizia urbana. «La questione del decoro non si risolve punendo chi vive in sofferenza e in povertà. La verità è che chi rovista nella spazzatura ricicla oggetti e cose che altri sprecano. C’è quindi chi spreca e chi per vivere è costretto a cercare nei cassonetti. Detto questo non fa piacere vedere qualcuno con le mani nella spazzatura. Ma, come già detto, il dispiacere deve derivare dalla consapevolezza del dramma vissuto dai poveri. È sbagliato  punire questi comportamenti e soprattutto la punizione non cambia in meglio la nostra città. Se Genova vive un declino profondo, non si ottiene un miglioramento prendendosela con chi vive ai margini. Bisogna invece farsi carico di queste realtà di disagio senza voltarsi dall’altra parte o reprimere questo genere di comportamenti».
I responsabili della fondazione Auxilium, un’altra realtà impegnata in servizi di assistenza ai più bisognosi a tutti i livelli, preferiscono non commentare: «Sul tema occorre fare un ragionamento articolato, ma per farlo bisogna approfondire la questione. Prima di esprimerci vogliamo analizzare nel dettaglio i contenuti del regolamento in questione».


[ P. CAL. ]