Fuoriusciti dal carcere: la guida per orientarsi in città

Una guida per chi esce dal carcere
Mangiare, dormire, lavarsi. E ancora, le associazioni e gli uffici, i documenti e i centri di ascolto. La mappa della Comunità Sant'Egidio

Uscire dal carcere, tornare alla vita senza sbarre e sentirsi persi, privati di ogni punto di riferimento. Gli ex detenuti di Sollicciano e della casa circondariale "Mario Gozzini" di Firenze d'ora in poi avranno però uno strumento in più per orientarsi nel loro nuovo percorso. Si tratta della guida Dove dormire, mangiare e lavarsi realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio: un prezioso opuscolo a disposizione di chi ha bisogno di aiuto - dai senza fissa dimora ai profughi, dagli anziani poveri agli ex carcerati appunto - ai quali è dedicata una sezione speciale. Cinquecento copie della guida, grazie alla collaborazione con il provveditorato dell'amministrazione penitenziaria della Toscana, sono già state messe a disposizione dei detenuti che si preparano a lasciare il carcere e a quelli che si trovano in stato di indigenza o di particolare necessità.
Nella guida, corredata anche da una mappa dettagliata della città, sono segnalate 13 realtà associative (sette associazioni che portano assistenza in carcere e sei residenze per chi lascia il penitenziario), quattro uffici, alcune indicazioni su quello che si può fare o meno per i detenuti.

Più in generale e oltre la realtà dei carcerati, la guida fornisce le coordinate a coloro che non sanno a chi rivolgersi per quelle che sono le necessità fondamentali: sono indicati 19 luoghi dove poter mangiare e 17 dove dormire, sei punti dove lavarsi, 25 centri di ascolto, otto luoghi dove curarsi oltre ospedali e ambulatori, nove dove cercare consulenze legali. La Firenze solidale ha inoltre 17 centri per la distribuzione di vestiti (ben sei in più rispetto a quelli registrati nella guida del 2016), 16 per i pacchi alimentari e sei per informazioni sul lavoro. Sono indicati anche quattro centri ai quali le donne possono rivolgersi in caso di violenze e di tratta e tre per piccoli prestiti (microcredito).
La guida, che è stata stampata in
2.500 copie e diffusa gratuitamente tra chi ne ha bisogno e per gli operatori che ogni giorno vengono in contatto con la parte più emarginata della città, è suddivisa in tanti capitoli (segnalati da diversi colori) quanti sono gli ambiti dei bisogni. Vi si possono trovare indirizzi, numeri di telefono, linee dei bus, luoghi in cui fare una cena per strada o in cui chiedere un letto per la notte, una doccia calda o un pacco alimentare, qualche vestito o un centro di ascolto, una mensa o una consulenza legale, un consultorio o una biblioteca, un accesso a internet o una scuola di italiano, oltre a indicazioni utili per fare un documento o per mettersi negli elenchi delle case popolari.


[ Valeria Strambi ]