Profughi e accoglienza: «Stringiamo alleanze»

L'appello. La Cisl invita enti e associazioni a programmare insieme
Refosco: «I flussi migratori non sono più un'emergenza ma un fenomeno strutturale». Illustrate le buone pratiche

La premessa: «L'ondata migratoria non è più un'emergenza ma un fenomeno strutturale», che nel Vicentino si traduce nella presenza di 1.360 profughi. L'obiettivo: «Accogliere i migranti con modalità condivise, seguendo una politica di programmazione, per sfuggire alla logica dell'assistenza». Per questo motivo, la Cisl intende gettare le basi di un tavolo di lavoro che metta in rete i principali protagonisti dell'accoglienza per «costruire insieme un'alleanza». Il primo mattone è stato posto ieri, nella sede del sindacato di via Carducci, con l'incontro tra il segretario generale Gianfranco Refosco, il sindaco di Santorso, Franco Balzi, la responsabile regionale della Comunità di Sant'Egidio, Alessandra Coin e la presidente del Centro Astalli, Annamaria Colombaro.
«Siamo di fronte a un cambiamento storico che va gestito - spiega Refosco -. La Cisl si candida a costruire una governance tra le realtà che gestiscono l'accoglienza, prendendo spunto dalle buone pratiche attive nella nostra provincia». A partire da quella del Comune di Santorso, capofila della rete Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che coinvolge da più di 10 anni oltre una decina di Comuni della provincia. Santorso è anche uno dei 25 enti locali vicentini ad aver firmato il protocollo d'intesa con la prefettura per l'accoglienza diffusa dei profughi. Con quali risultati? «Ospitiamo 52 richiedenti asilo, ma secondo il protocollo che fissa una quota di 2 profughi ogni mille abitanti, ne dovremmo avere 12. La situazione è in continua evoluzione. Dalla disponibilità di spazi dipenderà anche la ridistribuzione dei migranti nel territorio». Intanto, informa Balzi, «sono tre le famiglie che hanno risposto al nostro bando e si sono rese disponibili per accogliere un profugo ciascuna».
Anche il Centro Astalli ha raccontato la sua esperienza di accoglienza: tuttora ospita 22 migranti in cinque appartamenti nella maggior parte dei casi messi a disposizione dalle parrocchie. Una buona pratica di integrazione, «come ne esistono molte - conclude Coin della Comunità di Sant'Egidio -. Il Veneto è spesso schiacciato sull'immagine di un territorio chiuso ed egoista, mentre dovrebbe mostrare di più il suo volto generoso e solidale»
.


[ L.P. ]