«Anziani tagliati <b>fuori</b>, quarantene drammatiche»

«Anziani tagliati fuori, quarantene drammatiche»

Nella rivoluzione tecnologica resta una larga fascia senza le competenze di base.«Difficile procurarsi il cibo»

Lo sviluppo c’è, ma non è per tutti. Se la spesa online è sempre più diffusa resta una larga fascia della popolazione ancora tagliata fuori dall’exploit di internet. Sono anziani ma anche persone più giovani senza le competenze informatiche di base. Per loro la quarantena a Milano, senza parenti o amici in grado di fornire un supporto, si traduce in serie difficoltà anche nel procurarsi il cibo. Un problema ben presente alle associazioni di volontariato che in questi giorni hanno moltiplicato gli sforzi per stare accanto alle persone più deboli, che nella Milano zona rossa rischiano di cadere nell’abbandono. «Stiamo aiutando tanti anziani nei quartieri che non riescono a fare la spesa da soli», spiega Ivan Bonnin, uno dei promotori delle Brigate Volontarie (nella foto). «Ci sono situazioni di disagio che restano invisibili – prosegue – e la pandemia ha accentuato le disuguaglianze». La Comunità di Sant’Egidio ha avviato al Corvetto un progetto che coinvolge un centinaio di anziani. «A volte per loro siamo l’unico punto di riferimento – spiega Maria Luisa Cito – portiamo la spesa a casa, li accompagniamo dal medico in caso di necessità, offriamo un aiuto per piccole commissioni e lavori domestici ma anche compagnia per superare la solitudine». Grazie a un finanziamento della Fondazione Amplifon due operatori lavorano fissi sul progetto, oltre ai volontari che li affiancano mettendo a disposizione il pr.prio tempo libero. «È un monitoraggio importante – prosegue Maria Luisa Cito – e contiamo di andare avanti almeno fino a febbraio, con l’obiettivo però di stabilizzare la nostra presenza. Gli anziani stanno vivendo questa fase della pandemia con molta preoccupazione, ma dall’altra parte sono anche più consapevoli dei rischi. Sono chiusi in casa, e per loro è difficile anche fare la spesa». In alcuni casi sono nate delle reti di vicinato, che offrono supporto a chi non può uscire di casa. In altri, invece, i milanesi in condizioni più fragili restano abbandonati, costretti ad affidarsi a servizi sociali in affanno o all’aiuto delle associazioni di volontariato in prima linea da quando è esplosa l’emergenza coronavirus.
 


[ Andrea Gianni ]