Giornata Mondiale dell'AIDS: sanità per tutti in Africa, no alle diseguaglianze per combattere HIV e Covid-19

Il lavoro del programma DREAM, in 10 Paesi africani, punta sul rafforzamento del sistema sanitario nel continente e contrasta la diffusione dell’HIV e della pandemia di Covid-19

Salvare il futuro dell’Africa combattendo le disuguaglianze: questa la sfida del programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS. Mentre stiamo entrando nel terzo anno della pandemia di Covid-19, questa giornata  ricorda che siamo ormai nel quinto decennio della pandemia di AIDS, una malattia che minaccia ancora il mondo.
Dalla scoperta dei primi casi di HIV, si stima che la malattia abbia colpito 78 milioni di persone e che 35 milioni di persone siano morte per malattie legate all’AIDS. Secondo l’OMS, due terzi dei sieropositivi (25,7 milioni) vivono in Africa, l’80% dei quali, tra 15 e 19 anni, sono donne. Dalla vicinanza alle donne africane è iniziato il lavoro di DREAM, presente dal 2002 in 10 Paesi africani, con 50 centri di salute, che offrono accesso gratuito a diagnostica e cure di eccellenza. Sono oltre 500mila le persone prese in cura dal programma e, ad oggi, DREAM ha permesso la nascita di 120mila bambini sani da madri sieropositive.
Fin dall’inizio DREAM ha aiutato i sistemi sanitari locali nello sviluppare un modello sostenibile nel tempo, assicurando i massimi risultati con un costo minimo. In supporto ai sistemi sanitari nazionali, il programma di Sant’Egidio, attraverso i centri di salute, non si limita alla distribuzione dei farmaci, ma forma il personale locale e offre ai pazienti servizi di consulenza, prevenzione e test. Fondamentale, soprattutto per gli adolescenti, l’attività di sensibilizzazione e prevenzione sulle tematiche legate alla salute e alla cura.
Dal 2020, però, energie e risorse sono state indirizzate nella lotta al Covid-19. Fin dalla comparsa della pandemia in Africa, i centri DREAM hanno distribuito mascherine, gel igienizzanti e prodotti per la sanificazione, e avviato lo screening attraverso i test molecolari. Da alcuni mesi, in Malawi, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo, sono iniziate le vaccinazioni contro il Covid-19, dando la precedenza ai malati di AIDS, a maggior rischio di infezione da Covid-19 e gravi conseguenze nella malattia a causa del sistema immunitario deficitario.
“In questi giorni – spiega Paola Germano, direttrice di DREAM – il mondo vive con ansia e paura l’arrivo della nuova variante del virus Sars-Cov2, Omicron. La reazione del Nord del mondo finora è stata quella di isolare l’Africa per impedire alla variante di diffondersi. Ancora non si ha la consapevolezza che da questa pandemia si esce solo tutti insieme. Il virus non conosce muri e continuerà a rappresentare una minaccia globale finché i vaccini non saranno disponibili per tutti. Mentre noi siamo già alla terza dose di vaccino, in Africa milioni di persone non hanno ancora ricevuto la prima. Mi auguro che quanto prima questa disuguaglianza sia sanata e che la comunità internazionale si mobiliti per inviare i vaccini necessari alle popolazioni più povere.”
In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, DREAM lancia un appello per la diffusione dei vaccini non solo per un problema di equità e giustizia ma anche perché salvare l’Africa è salvare tutti.