"Vogliamo aiutarvi a costruire un mondo migliore". A Milano festa per i Corridoi umanitari

“Ringrazio la Comunità che ci ha aiutati a venire in Italia. Ora che siamo qui vogliamo studiare e aiutarvi a costruire un mondo migliore” ha detto Najma, giovane richiedente asilo originaria dell'Afghanistan, venerdì 25 giugno, alla festa di benvenuto per i profughi, arrivati a Milano con i corridoi umanitari.
Najma è arrivata a Milano il 17 maggio scorso dal campo di Moria a Lesbo, dove viveva ormai da due anni e dove ha conosciuto la Comunità di Sant’Egidio, aiutando anche nelle attività estive. Con lei sono stati accolti, in una casa messa a disposizione della Comunità, sua madre e i suoi due fratelli.
La festa di benvenuto ha visto riunirsi, presso la sede milanese di Sant'Egidio, la rete di persone, amici, volontari, donatori che supportano i corridoi umanitari e che sosterranno a vari livelli anche il percorso di integrazione della famiglia.

Najma vuole frequentare l’università e anche sua sorella Nargis, che a Lesbo ha imparato a disegnare, e durante la festa a Milano ha esposto i suoi disegni, a settembre riprenderà gli studi, interrotti a causa del viaggio, per diventare un’artista: un percorso impensabile nel loro Paese di origine per due giovani donne come loro e ora possibile grazie ai corridoi umanitari.
Oltre agli amici afgani, erano presenti un ragazzo eritreo arrivato con i corridoi il 28 maggio scorso e altre famiglie dei corridoi accolte in passato; in particolare Abdallah, giovane siriano di 19 anni, arrivato quattro anni fa da Damasco, che ha appena conseguito a pieni voti la maturità scientifica e si è già iscritto al Politecnico di Milano per diventare ingegnere informatico. Un successo formativo, frutto dell’impegno personale, ma anche di un modello di integrazione che lo ha sostenuto e accompagnato in questi anni. I corridoi umanitari sono anche questo.