A Padova giovedì 3 dicembre, Sant'Egidio e la Comunità Ebraica ricordano la deportazione degli ebrei

La Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Padova promuovono un momento di memoria della deportazione degli ebrei padovani. Per motivi legati alla pandemia, non ci sarà la tradizionale marcia, ma l'evento si terrà in collegamento online dal Museo della Padova Ebraica.
Nell’anniversario dell’apertura del campo di concentramento di Vo’ vecchio, il 3 dicembre 1943, verrà ricordato uno dei momenti più bui della storia della città; una memoria che la Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica hanno custodito in questi anni, coinvolgendo non solo le istituzioni, ma anche tutti gli abitanti di Padova, le giovani generazioni, i “nuovi europei” che si sono integrati nel tessuto cittadino
La data del 3 dicembre 1943 segnò l’avvio del prelevamento degli ebrei della città, in esecuzione dell’ordinanza n.5 della Repubblica Sociale Italiana, e l’apertura del campo di concentramento di Vo’ vecchio, presso Villa Venier. Il 17 luglio 1944, i 47 internati del campo furono deportati ad Auschwitz. Solo tre donne tornarono alle loro case.
Nel corso dell’evento interverranno il presidente della Comunità ebraica Gianni Parenzo, la responsabile di Sant’Egidio Alessandra Coin, il sindaco Sergio Giordani, il prefetto di Padova Renato Franceschelli, il direttore dell’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso don Enrico Piccolo, e il rabbino capo di Padova, Adolfo Locci.
In un tempo difficile per la nostra società, segnato dalla pandemia da coronovirus con le emergenze sociali che l'accompagnano, occorre tenere alta l’attenzione nei confronti di ogni manifestazione di violenza e intolleranza nei confronti dei più deboli e di chi viene ingiustamente considerato “diverso” impegnandosi con più forza per l’integrazione e il vivere insieme.