Migranti, collaborazione tra Sant’Egidio e Suore Scalabriniane di San Carlo Borromeo a favore dei migranti.

Si è tenuto a Roma nella sede della Comunità di Sant’Egidio un incontro di riflessione durante il quale si è tracciato un percorso comune.

    “Le suore scalabriniane hanno dimostrato una ‘giovinezza’ della loro vocazione – spiega Daniela Pompei - ‘suore itineranti anche con pochi mezzi’. Vogliamo essere insieme per accompagnare, per essere vicini nel momento di bisogno, per integrare.  E’ lo spirito del progetto dei corridoi umanitari, che nasce per bloccare il flusso dei trafficanti di uomini e per dire che è possibile entrare in Europa legalmente e in sicurezza. Le comunità cattoliche possono assumere l’accoglienza rispondendo all’appello che Papa Francesco ha lanciato già dal suo primo viaggio a Lampedusa.  Insieme possiamo collaborare su tanti progetti, in questo periodo siamo impegnati sul tema della regolarizzazione per far emergere il diritto e gli invisibili. Avere i documenti per un migrante è nascere di nuovo”.

 “Abbiamo accolto con immensa gioia l’invito della comunità di Sant’Egidio, abbiamo grande considerazione e apprezzamento per il lavoro che la comunità svolge ‘uscendo’ verso le periferie umane ed esistenziali e l’impegno con i poveri, con i migranti, i più vulnerabili della società – spiega la Superiora generale, suor Neusa de Fatima Mariano. E’ un’opportunità che certamente rafforzerà ancor di più la collaborazione tra le nostre Istituzioni, impegnate e coinvolte con i migranti e i rifugiati.
    Proprio un anno fa con l’accoglienza di una famiglia arrivata con corridoi umanitari in una casa della Congregazione delle Suore Scalabriniane iniziava una collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. In questi giorni abbiamo scritto il secondo capitolo di questa storia di amicizia, tanti ne dovremo continuare a scrivere.