Regolarizzazione dei migranti: come aiutare a presentare le domande. Intervista a Daniela Pompei

Il punto della situazione sull'emersione dei rapporti di lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo

La regolarizzazione dei lavoratori stranieri prevista dal Decreto Rilancio

La scadenza dei termini per la presentazione delle domande è stata prorogata al 15 agosto. Secondo i dati aggiornati del Viminale, sono oltre 80.000 le domande di regolarizzazione presentate nella procedura partita il 1° giugno, quasi 70.000 già perfezionate, e oltre 10.000 in corso di lavorazione, quindi l’andatura delle richieste – informa il Viminale – è crescente. Le domande sono state presentate in maggioranza da colf e badanti

La Comunità di Sant’Egidio da anni è impegnata nella diplomazia internazionale per evitare i conflitti, che sono spesso all’origine delle migrazioni. È impegnata anche in Italia per aiutare con sportelli gli immigrati e i datori di lavoro per avere informazioni sulle pratiche di regolarizzazione.

Intervista a Daniela Pompei, responsabile dei servizi all’immigrazione della Comunità di Sant'Egidio

Chi può presentare domanda di regolarizzazione e come si procede?

Possono presentare la domanda di regolarizzazione i datori di lavoro, che possono essere cittadini italiani, cittadini dell’Unione europea o cittadini non europei che abbiano un permesso per lungo soggiornanti in Italia. La domanda per l’emersione da lavoro irregolare è presentata dal datore di lavoro.
C’è anche una seconda modalità: il cittadino straniero può presentare la domanda per un permesso temporaneo di sei mesi se ha un permesso scaduto dal 31 ottobre 2019. La gran parte delle domande presentate fino ad oggi sono del primo tipo: il datore di lavoro che regolarizza il cittadino straniero.

 Breve guida all'emersione dei rapporti di lavoro e di regolarizzazione dei cittadini stranieri (PDF)

Quali sono i principali problemi che immigrati e datori di lavoro incontrano in questa procedura di regolarizzazione?

La procedura è quasi tutta online. All’inizio non era semplice capire tutto l’iter: i datori di lavoro devono avere lo SPID e fare altre pratiche. C’è stato qualche problema iniziale di spiegare bene la procedura.
Alcuni datori di lavoro per paura, per non conoscenza, hanno anche mandato via le persone che lavorano. Bisogna spiegare ai datori di lavoro e anche ai lavoratori stranieri che la regolarizzazione è possibile, affrontando qualche difficoltà.
I 500€ da pagare potrebbero essere un problema quando si devono regolarizzare molti lavoratori, specie nel lavoro agricolo.

Cosa propongono le associazioni? C’è qualche cambiamento che vorreste introdurre?

Un cambiamento che è stato già fatto è stato il prolungamento fino al 15 agosto, che è stato molto utile. La seconda proposta che fanno le associazioni è quella di allargare lo spettro dei lavori che si possono regolarizzare. In terzo luogo, è utile per coloro che hanno il permesso provvisorio di anticipare la data, perché molte persone hanno avuto il permesso di soggiorno scaduto anche a causa dell’eliminazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari che è del 2018. Questo favorirebbe l’emersione di tutti gli invisibili. Questo è l’obiettivo del provvedimento: far emergere gli invisibili, anche a partire dalla pandemia.

La regolarizzazione è richiesta soprattutto da badanti e colf, persone che sono ormai fondamentali per le famiglie italiane…

È stata una delle richieste volute fortemente da Andrea Riccardi e dalla Comunità di Sant’Egidio di inserire le colf e le badanti e tutte coloro che lavorano nelle famiglie italiane. Dobbiamo pensare che durante il lockdown tantissime donne sono rimaste a vivere nelle case con gli anziani e hanno evitato che gli anziani morissero. È un debito storico, ma anche recente nei confronti di colf e badanti. Per il lavoro agricolo bisognerebbe facilitare di più la possibilità per i datori di lavoro di far emergere questi rapporti di lavoro.

Sportello informativo della Comunità di Sant'Egidio per le domande di regolarizzazione