A Trieste, Sant'Egidio in difesa degli anziani. Un forte appello alla città

«È inaccettabile che nella società del benessere, in cui la vita si è allungata, la senilità diventi una zona d'ombra». Lo ha affermato Loredana Catalfamo, responsabile della Comunità di Sant'Egidio di Trieste, nell'ambito di un dibattito che ha visto le associazioni di volontariato della città, prendere posizione unanimemente contro l'isolamento degli anziani in particolare in relazione alla diffusione del coronavirus. (LEGGI TUTTO).

Infatti, anche se il Friuli è tra le regioni dell'Italia del Nord la meno colpita dal Covid 19, tuttavia anche qui il contagio si è diffuso soprattutto nelle RSA dove ha mietuto molte vittime, principalmente tra gli anziani, ma senza risparmiare gli operatori. In riferimento a questo problema, a partire da metà aprile si affaccia a Trieste l'ipotesi di approntare una nave "lazzaretto" per gli anziani malati di Covid.

La Comunità ha manifestato immediatamente tutta la propria contrarietà ed ha coinvolto le altre associazioni triestine, ottenendo l'abbandono da parte delle istituzioni di questo assurdo progetto.

La situazione degli anziani è diventata motivo di riflessione a livello cittadino e Sant'Egidio ha riportato l'attenzione sulla necessità di un cambiamento di prospettiva culturale che promuova la domiciliarità:  «Dobbiamo rieducarci al diritto di ogni anziano di rimanere a casa. Su quella ipotetica barca ci siamo tutti, non solo i "vecchi ammalati", e dobbiamo remare insieme».