A conclusione di tre giorni di colloqui a Sant'Egidio, i rappresentanti del South Sudan Opposition Movements Alliance, la coalizione dei movimenti di opposizione che non avevano aderito all’Accordo di pace di Addis Abeba del settembre 2018, hanno firmato una dichiarazione che è stata presentata questa mattina in conferenza stampa.
Dopo una attenta analisi della difficile situazione in cui versa il Paese, anche alla luce della recente proroga del periodo di pre-transizione e del forte incoraggiamento di papa Francesco perché si arrivi presto a una soluzione pacifica e a un governo di unità nazionale, i delegati presenti a Roma hanno deciso di impegnarsi per sostenere con rinnovata energia il processo di pace. "Solo attraverso il dialogo politico e il negoziato - ha dichiarato il generale Thomas Cirillo Swaka - il processo di pace può avanzare e affrontare le cause alla radice del conflitto". "E' necessario includere tutte le forze coinvolte nella crisi, per dare fiducia ai tanti profughi interni e a quanti si sono rifugiati nei paesi limitrofi", ha affermato Mauro Garofalo, responsabile relazioni internazionali della Comunità.
I movimenti hanno anche chiesto a Sant’Egidio di accompagnarli in tale processo verso un governo di unità nazionale e di continuare a coinvolgere il governo in carica, i firmatari dell'accordo di Addis Abeba e le varie organizzazioni a livello regionale e internazionale.
La dichiarazione del South Sudan Opposition Movements Alliance >>
South Sudan has fewer than 100 days to lay foundations for lasting peace. All must be included. The efforts of the Community of Sant’Egidio are timely, invaluable and command our collective support. pic.twitter.com/VSveWZn0NY
— Alexander Rondos (@EUSR_Rondos) 23 novembre 2019
We support Sant'Egidio’s efforts to help bring peace and reconciliation in South Sudan and to engage non-signatories to the peace agreement. https://t.co/NHuz6Xu03T #southsudan #santegidio
— U.S. Embassy in Juba (@USMissionJuba) November 22, 2019