Sant'Egidio: Appello ai cittadini romani per una maggiore solidarietà con chi vive per la strada

La morte di un trentacinquenne romeno in un luogo isolato di Roma e la nascita di una neonata alle spalle di piazza San Pietro spingano autorità e cittadini a offrire maggiore protezione ai senza dimora.

ROMA - Ieri, la morte di un senza dimora romeno in un luogo isolato della città; oggi, la nascita di una neonata, partorita da una giovane donna a pochi passi da piazza San Pietro. Queste notizie sono un campanello di allarme sulla qualità della vita a Roma e impongono a tutti di non restare indifferenti o distratti davanti a chi è costretto ad affrontare l’inverno senza un riparo. Per questo la Comunità di Sant’Egidio rivolge un appello alle autorità perché intensifichino ulteriormente le iniziative di protezione e accoglienza dei senza dimora, ma anche ai romani perché, durante il Giubileo della Misericordia, mostrino un’attenzione particolare a chi vive in estrema povertà, intervenendo personalmente con atti di solidarietà, che possono salvare una vita, e segnalando tempestivamente le situazioni di criticità alla Sala Operativa Sociale e alle associazioni che aiutano i senza dimora.

In questi giorni di grande freddo, la Comunità di Sant’Egidio promuove raccolte straordinarie di indumenti invernali (per informazioni telefonare allo 06/899223406/8992234 o visitare il sito www.santegidio.org). Inoltre, grazie a una grande mobilitazione di volontari in tutta la città, rafforza la sua presenza in difesa dei senza dimora, con la distribuzione di bevande calde, coperte e sacchi a pelo soprattutto alle persone più isolate. Perché, oltre al freddo, è l’isolamento a mettere in pericolo la vita di chi è senza dimora.