Preghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro del profeta Geremia (6,9-17)
29 Марш 2022 | продолжительность: 29:21
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La parola di Dio è come l'opera di un agricoltore, di un vendemmiatore; essa entra nella nostra vita per cercare di raccogliere frutti e non si spaventa dei tempi aridi, del deserto del mondo, dell’asprezza e della durezza dei cuori. Viene proclamata sempre, senza sosta, con forza e pazienza, come avviene nella nostra preghiera ogni sera, come avviene nella santa liturgia della chiesa. Si rivolge a noi, quasi ci implora, perché la accogliamo e la ascoltiamo. A chi parlerò, chi scongiurerò perché mi ascolti? E’ la sollecitudine di Dio che ci implora, che, per mezzo del Profeta, fa sentire la sua voce, comunica la sua preoccupazione per noi e per il mondo, come ha fatto in questo tempo, quando in tanti si sono raccolti ogni giorno per implorare le ragioni della Pace per l'Ucraina. A chi parlerò? Chi ascolterà la sua parola nel nostro mondo? Chi ne sentirà ancora il bisogno, in un mondo a volte è distratto dal benessere e da tante paure ed egoismi? Non è estranea talvolta lontana dal cuore? Non siamo tutti presi a volte dagli affanni, dalle paure di questo tempo difficile, per fermarsi ad ascoltarla? L’orecchio di questo mondo sembra a volte incirconciso, poco pronto ad aprirsi a questa parola di pace e di amore, per gustarne il senso, per accogliere la proposta di alleanza ed essere parte di un popolo, che ne fa sorgente di vita e di umanità. Ma Dio non accetta l'incirconcisione del cuore. Da questo la sua ira; l’ira non è però la rabbia di un Dio che non sa perdonare o di un Dio giustiziere, come a volte erroneamente viene dipinto, ma è il rifiuto dell' indifferenza, l'opposizione a un mondo che ascolta poco e non vede, ripiegato su se stesso.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
13:08 Lettura del libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17)
16:03 Commento sul libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17)
Dal libro del profeta Geremia
(Ger 6,9-17)
Così dice il Signore degli eserciti:
"Racimolate, racimolate come una vigna
il resto d'Israele;
stendi ancora la mano verso i tralci
come un vendemmiatore".
A chi parlerò,
chi scongiurerò perché mi ascolti?
Il loro orecchio non è circonciso,
non sono capaci di prestare attenzione.
La parola del Signore è per loro oggetto di scherno,
non ne vogliono sapere.
Perciò sono pieno dell'ira del Signore,
non posso più contenerla.
"Riversala sui bambini nella strada
e anche sul gruppo dei giovani,
perché saranno presi insieme uomini e donne,
l'anziano e il decrepito.
Le loro case passeranno a stranieri,
insieme con i loro campi e le loro donne,
perché io stenderò la mano
sugli abitanti della terra".
Oracolo del Signore.
Perché dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
Curano alla leggera la ferita del mio popolo,
dicendo: "Pace, pace!", ma pace non c'è.
Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
"Per questo cadranno vittime come gli altri,
nell'ora in cui li visiterò crolleranno", dice il Signore.
Così dice il Signore:
"Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi dei sentieri del passato,
dove sta la strada buona percorretela,
così troverete pace per la vostra vita".
Ma essi hanno risposto: "Non la prenderemo!".
Ho posto sentinelle per vegliare su di voi:
"Fate attenzione al suono del corno".
Hanno risposto: "Non ci baderemo!".
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