Preghiera della sera. Meditazione sul libro del profeta Geremia (Ger 14,1-9)
12 Августейший 2022 | продолжительность: 25:56
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La parola di Dio si avvicina a noi in ogni tempo, come avveniva per il suo popolo, Israele, attraverso i profeti, che sapevano trovare parole anche nei tempi di calamità. La siccità aveva colpito la terra d'Israele e aveva creato sofferenza e povertà; lo vediamo anche noi non solo nel nostro paese, ma in tante parti del mondo, dove le conseguenze per tanta gente sono molto più drammatiche che da noi. Il Signore lo sa, non è lontano da questa situazione del suo popolo, sa che esso è in lutto, conosce Il gemito e la sofferenza che quella siccità provoca sul creato intero, coinvolgendo la terra, gli animali, gli uomini e le donne. Delusione e confusione segnano la vita anche di chi non è abituato a questa mancanza; i suoi nobili sono pieni di delusione e confusione, il Signore appare partecipe di questa triste situazione. Allora il profeta sente che questo è anche frutto del peccato degli uomini del suo tempo “Le nostre iniquità testimoniano contro di noi. Molte sono le nostre infedeltà. Abbiamo peccato contro di te”. Queste parole non vogliono significare che quanto avviene è una punizione di Dio, ma piuttosto anche noi ci rendiamo conto di quanto l'egoismo umano e le nostre responsabilità abbiano danneggiato la Terra e il creato intero, così come l'esclusione di Dio dalla nostra vita. Non possiamo non riconoscere che quanto stiamo vivendo in questo tempo è frutto della violenza, con cui ci siamo impossessati dei beni della terra, senza considerare le conseguenze di tutto questo. E vediamo come tutto ciò renda ancora più precaria la vita dei poveri.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
8:41 Lettura del libro del profeta Geremia (Ger 14,1-9)
11:19 Commento sul libro del profeta Geremia (Ger 14,1-9)
Dal libro del profeta Geremia
(Ger 14,1-9)
Parola rivolta dal Signore a Geremia in occasione della siccità.
Giuda è in lutto,
le sue porte languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
I suoi nobili mandano i servi in cerca d'acqua;
si recano ai pozzi,
ma non ne trovano,
e tornano con i recipienti vuoti;
sono pieni di delusione, di confusione,
si coprono il capo.
Il terreno è screpolato,
perché non cade pioggia nel paese:
gli agricoltori delusi
si coprono il capo.
Anche la cerva nei campi
partorisce e abbandona il cerbiatto,
perché non c'è erba.
Gli asini selvatici, fermi sui colli,
aspirano l'aria come sciacalli,
con gli occhi languidi,
perché non ci sono pascoli.
"Le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
ma tu, Signore, agisci per il tuo nome!
Molte sono le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
O speranza d'Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nella terra
e come un viandante che si ferma solo una notte?
Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
il tuo nome è invocato su di noi,
non abbandonarci!".
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