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Preghiera della Santa Croce
2022 Lehet 20 | tartam: 26:36
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaG #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Giovanni (Gv 6,22-35)
2022 Lehet 17 | tartam: 31:59
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiopopoloEf 3 14-21muropredicazionecarit Il Vangelo di Giovanni ci narra di come Gesù avesse da poco moltiplicato i pani e i pesci e quanti erano stati saziati dalla sua misericordia lo cercavano. Gesù però non era sulla barca con i discepoli e per questo la folla da Tiberiade prese altre barche e si recò a Cafarnao alla sua ricerca. Ma anche noi cerchiamo il Signore e ci dirigiamo verso di lui. Ci orientano i segni che ci sono stati offerti: la preghiera per la pace, che abbiamo celebrato lunedì, con tutto il suo corollario di dolori di paesi di sofferenza, ci orienta il bisogno di senso in questo tempo così difficile, ci orienta verso Gesù la richiesta di dignità e di amore che sale dai più fragili. E abbiamo visto moltiplicare la compassione per le folle anche attraverso le nostre mani e i nostri cuori. Ma dov'è ora il Signore? Il Vangelo ricorda lo stupore di chi lo cercava e trovatolo al di là del mare gli dissero:”Rabbì quando sei venuto qua?”. E il Signore effettivamente li aveva preceduti, ma dovremmo dire sempre il Signore ci precede. Mentre camminiamo, lui è già qui ad attenderci, a interrogare il nostro cuore e il cuore di ogni comunità dei discepoli, la chiesa stessa. E chiede in maniera tanto chiara:”Procuratevi non il cibo che perisce ma quello che dura per la vita eterna e che il figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il padre Dio ha messo il suo sigillo”. Molte cose passano, ma c'è qualcosa che non passa: è la parola vivente del Signore Gesù, la sua presenza in mezzo a noi. La violenza di questo tempo mostra la vanità e la vacuità di tante cose Tutto può finire, tutto si può ridurre in nulla, ma attraverso le generazioni e in ogni condizione la parola di Dio è viva. Bisogna cercare non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:39 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 6,22-35) 9:54 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 6,22-35) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 6,22-35) Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: "Rabbì, quando sei venuto qua?". Gesù rispose loro: "In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo". Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?". Gesù rispose loro: "Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato". Allora gli dissero: "Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo". Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sulla Lettera agli Efesini (Ef 3,14-21)
2022 Lehet 16 | tartam: 31:01
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignorepaceUcrainaAndrea Riccardigius Il capitolo terzo della lettera agli Efesini si apre con una dichiarazione dell'apostolo che si dichiara prigioniero, cioè ci dice che è in carcere, “Paolo, il prigioniero di Cristo, per voi pagani”; in carcere per la sua fede e per la sua predicazione, Paolo ha ricevuto dal Signore il compito di comunicare il Vangelo a tutti, a tutti i popoli, anche i pagani, un vero e proprio mandato - come ci dice in questa lettera agli Efesini, come ci dice nella Lettera ai Romani - e lui si considera semplicemente uno strumento della volontà del Signore. Ha ricevuto un mandato: ebrei e non ebrei nella chiesa, a partire dalla predicazione dell'apostolo, si incontrano su un piano di parità. Il muro in Cristo è abbattuto. È scritto nel secondo capitolo di questa stessa lettera e insieme ebrei e non ebrei formano il nuovo popolo di Dio. Ma l'unificazione. l'unità tra i due popoli non è automatica, non cala dall'alto, ma deve essere conquistata giorno dopo giorno, incontro dopo incontro. A partire dalla predicazione, vivendo questa unità, tra chi prima era separato da un muro, la chiesa annuncia che è possibile la fraternità tra i popoli, ma anche comunica in modo concreto l'unicità di Dio. Non è un cammino facile - ci dice l’apostolo - ci sono molti contrasti e contraddizioni, perché è una via totalmente nuova, inedita, dono della grazia di Dio; è una via quella dell'unità, che apre nuovi spazi di libertà, di servizio e di carità per quella comunità, per questo va aperta ogni giorno e custodita ogni giorno. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 13:08 Lettura della Lettera agli Efesini (Ef 3,14-21) 15:01 Commento sulla Lettera agli Efesini (Ef 3,14-21) Dalla Lettera agli Efesini (Ef 3,14-21) Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Vincenzo Paglia sul Vangelo di Luca (Lc 24,44-49)
2022 Lehet 12 | tartam: 20:16
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloUcrainadon Marco GnaviMc 3 7-15follaguarigione Il Vangelo che abbiamo ascoltato chiude il giorno di Pasqua del Signore risorto; l'evangelista Luca racchiude Il mistero della Pasqua solo in quel giorno, non parla dei 40 giorni, non racconta le diverse apparizioni, i diversi incontri, come a volerci far sostare nella Pasqua raccontata in quel solo giorno, nel quale ha passato la gran parte delle ore con i due discepoli di Emmaus. Sono due discepoli di cui conosciamo il nome solo di uno, mentre l'altro è sconosciuto. Ma quel che sorprende di questa pagina evangelica e ci fa riflettere è che Gesù in quella sera aprì loro la mente per comprendere le Scritture. E’ il senso della nostra preghiera serale; anche quel giorno era sera e Gesù Risorto apparve ai discepoli riuniti nel Cenacolo. Preghiamo insieme e ascoltiamo insieme la parola del Signore che ci confida Il mistero della Pasqua: Cristo morto e risorto deve essere predicato a tutti i popoli della terra, cominciando da Gerusalemme. C'è come un'ansia di universalità, già in quella sera, come nella nostra preghiera di ogni sera; un'ansia di universalità, perché la parola del Signore possa essere efficace sempre e noi crediamo soprattutto in questo tempo. Dice Gesù in Luca “Di questo voi siete testimoni”. L'evangelista Luca sottolinea la parola testimoni, come il compito affidato sia ai Dodici, sia a tutta la chiesa. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 22:33 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 24,44-49) 24:16 Commento sul Vangelo di Luca (Lc 24,44-49) Dal Vangelo di Luca (Lc 24,44-49) Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Marco Gnavi sul Vangelo di Marco (Mc 3,7-15)
2022 Lehet 11 | tartam: 28:30
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignore1Sam 3 1-10Marco ImpagliazzoSam Come è bello Come da gioia che i fratelli stiano insieme. E’ l'esperienza sempre nuova, che ci fortifica ogni sera, nel convergere non attorno a noi stessi, ma attorno alla parola di Dio. Questa è la fonte vera della gioia e della nostra amicizia. Gesù ha assunto pienamente la nostra umanità e con essa il limite fisico del corpo, la sua fragilità in se stesso e in lui abita tutta la forza di amore del Padre e tutta la debolezza dell'uomo. Lo si vede in questo passaggio del vangelo di Marco, che sottolinea questa tensione tra la potenza dell'amore e la debolezza del corpo. Non dobbiamo sottovalutarla: più Gesù opera secondo la volontà del Padre, più ne mostra la forza e più si espone nelle fragilità. Non è solo il rifiuto, ma anche l'assedio delle domande, della fame di guarigione, del bisogno di perdono di una folla marginale e oppressa. Dice esplicitamente l'Evangelista che presso il mare di Galilea fu raggiunto da una grande folla dalla Giudea, da Gerusalemme, dall’Idumea, da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone. Sentendo quanto faceva, andarono da lui. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male, si gettavano su di lui per toccarlo. La pressione di questa folla era tale da rischiare di rimanere schiacciato, tanto che chiese ai discepoli di mettergli a disposizione una barca. Gesù non è un benefattore generoso, non è un guaritore isolato, la sua missione non si esaurisce in un gesto; comprende e accoglie il bisogno delle folle più profondamente di loro stesse perché non solo le sfama, ma le apre alla conoscenza del regno di Dio. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 3:36 Lettura del Vangelo di Marco (Mc 3,7-15) 5:37 Commento sul Vangelo di Marco (Mc 3,7-15) Dal Vangelo di Marco (Mc 3,7-13) Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall'Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse. Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1P+ Parole - Armi
2022 Lehet 10 | tartam: 30:26
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioAndrea RiccardiIsaiaprofetapopoloIs 4 A Castel Sant'Angelo i Giovani per la Pace di Sant'Egidio continuano a far sentire la loro voce per ribadire con forza che la guerra è ingiusta. Servizio del TGR Lazio #santegidio #roma #giovniperlapace • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera della sera. Meditazione di Andrea Riccardi sul libro del profeta Isaia (Is 45,14-19)
2022 Lehet 9 | tartam: 29:10
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreGesùVangeloGv 10 1-10pastorep Un popolo in esilio ascolta parlare il profeta, il quale gli comunica una grande visione. Ma questo popolo è relegato in un angolo piccolo della storia; succedeva agli Ebrei ascoltatori del Profeta esuli in Babilonia. Succede a un gruppo di rifugiati, succede a tutti noi. Cosa può una piccola comunità? Che cosa si può fare? Il profeta annuncia una visione di pace e unità del mondo. Cita tre popoli lontani, Egiziani, Etiopi e Sabei e questi si prostreranno al popolo di Dio, per la sua missione di salvezza e di unità nel mondo. Ma non lo faranno perché Israele li ha vinti con la forza, ma saranno convinti da una presenza in mezzo a loro. Solo in te è Dio, non ce ne sono altri, non esistono altri dei - diranno - non esistono altri dei e riconosceranno, pur venendo da storie e culti diversi, il Dio di Israele. Eppure allora gli Dei delle Nazioni sembravano vincenti, mentre il Dio di Israele sembrava che avesse lasciato sconfitto il suo popolo, deportato. E Gerusalemme era distrutta; non era l'ora di una grande visione. Il popolo di Israele, che avrebbe dovuto essere lo strumento per realizzarla, era spaventato dal Dio babilonese Marduk. Gli Dei delle Nazioni, gli idoli, le idolatrie non sono archeologia, non sono passato. Oggi in modo raffinato, ma implacabile, si fabbricano gli dei, imposti con la propaganda: un idolo è una mentalità una cultura, talvolta una politica. La realtà può sembrare questa, la sopraffazione degli Dei delle Nazioni. Ma il profeta rivela una caratteristica stupefacente del Dio a nome del quale parla: “Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio d'Israele salvatore". Il Dio nascosto, un Dio che si nasconde, perché il Dio che si nasconde è un Dio che non si impone alla maniera sgargiante delle Corti orientali, non si impone in modo arrogante e prepotente come i potenti di questo mondo. Addirittura così nascosto che i credenti arrivano talvolta a rimproverarlo: “quando succedeva questo tu dov'eri nascosto?”. La potenza di Dio non è quella dei piccoli potentati umani o degli Dei delle Nazioni Ma il profeta rassicura il popolo e rassicurando il popolo rassicura noi “Non patirete ignominia, vergogna, per i secoli eterni. Israele sarà salvato dal Signore per i secoli eterni”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:50 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 45,14-19) 15:36 Commento sul libro del profeta Isaia (Is 45,14-19) Dal libro del profeta Isaia (Is 45,14-19) Così dice il Signore: "Le ricchezze d'Egitto e le merci dell'Etiopia e i Sebei dall'alta statura passeranno a te, saranno tuoi; ti seguiranno in catene, si prostreranno davanti a te, ti diranno supplicanti: "Solo in te è Dio; non ce n'è altri, non esistono altri dèi"". Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio d'Israele, salvatore. Saranno confusi e svergognati quanti s'infuriano contro di lui; se ne andranno con vergogna quelli che fabbricano idoli. Israele sarà salvato dal Signore con salvezza eterna. Non sarete confusi né svergognati nei secoli, per sempre. Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli, egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra e l'ha resa stabile, non l'ha creata vuota, ma l'ha plasmata perché fosse abitata: "Io sono il Signore, non ce n'è altri. Io non ho parlato in segreto, in un angolo tenebroso della terra. Non ho detto alla discendenza di Giacobbe: "Cercatemi nel vuoto!". Io sono il Signore, che parlo con giustizia, che annuncio cose rette. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo di Giovanni (Gv 10, 1-10)
2022 Lehet 6 | tartam: 29:10
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaD Ieri abbiamo celebrato la domenica del Buon Pastore ed oggi la liturgia ci propone un passo del Vangelo di Giovanni, che precede quello nel quale Gesù usa proprio questa immagine, quella del Buon Pastore, per parlare di sé stesso. Gesù si trovava a Gerusalemme durante la festa della Dedicazione del Tempio; nel Vangelo di Giovanni si descrive uno scontro tra Gesù stesso ed alcuni Farisei, dopo la guarigione da parte di Gesù in giorno di sabato di un cieco nato. Dopo questo episodio Gesù pronuncia il discorso di cui abbiamo ascoltato la parte iniziale; le parole di Gesù che abbiamo ascoltato, dopo la Pasqua assumono un senso particolarmente profondo. Non sono Infatti solamente espressive di una volontà di Gesù, ma anche di quanto da lui vissuto durante la sua vita e particolarmente durante la sua passione morte e resurrezione. Durante il tempo della sua cattura si era compiuta la parola “percuoterò il pastore le pecore e saranno disperse”. I suoi discepoli erano fuggiti dopo la sua cattura e lo stesso Pietro, che lo aveva seguito da lontano insieme a Giovanni e a poche donne, alla fine lo aveva rinnegato, per paura di una serva. Ma poi il pastore era tornato ed era andato a cercare le sue pecore disperse; nei pressi del sepolcro era andato a cercare Maria nel Cenacolo i Dodici o i due discepoli in cammino triste verso Emmaus o i discepoli in Galilea ancora una volta. Gesù è andato a cercarli e a trovarli; la sua visita ha cambiato per sempre la loro esistenza, li ha investiti di una nuova gioia, con il desiderio di comunicarla, vincendo ogni resistenza e ogni paura. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:16 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 10, 1-10) 14:31 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 10, 1-10) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 10, 1-10) "In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Marco Gnavi sul Vangelo di Giovanni (Gv 8,12)
2022 Lehet 5 | tartam: 29:15
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloUcrainaVincenzo PagliapredicazionediscepoliGesù Questa sera insieme confessiamo che tutti abbiamo bisogno della luce. Innanzi all'icona del volto del Signore splende la fiamma del cero pasquale e ne mostra tutta la sua bellezza e la sua forza. La Risurrezione del Signore è il mistero grande che le Scritture contengono, ma tanto grande da avere bisogno gli uni degli altri per comprenderlo e per viverlo. Questo segreto lo si riceve solo in unità gli uni con gli altri, radunati nello spirito e alla luce della Pasqua. Anche i volti delle sorelle dei fratelli e delle sorelle appaiono più nitidamente per ciò che sono: i compagni di viaggio, che Dio ci ha donato nel pellegrinaggio della vita. E così alla luce della Pasqua comprendiamo anche noi stessi, in modo nuovo, dentro questo popolo. Abbiamo bisogno di luce nel pellegrinaggio della vita verso la Terra promessa, ovunque siamo, possiamo riconoscere percorsi dolorosi dell'esodo dalla schiavitù alla libertà, dalla violenza alla pace. Pensiamo all’Ucraina, ma anche le nostre comunità in America Latina, particolarmente in Messico è in Colombia, conoscono le ferite dei poveri e dei migranti, come anche la sete di speranza che si legge nel cuore di tutte le generazioni. La luce, una nube luminosa, guidò il popolo di Israele nel deserto. Alla Festa delle Capanne, quella grande festa all'interno della quale Gesù nel Vangelo di Giovanni pronuncia le parole che abbiamo ascoltate, erano legate anche le musiche e le luci, la gioia e le candele. La luce nel primo testamento è tutto ciò che rischiara la strada verso Dio: la Legge, la Parola, la Sapienza. E nella festa delle Capanne a Gerusalemme Gesù parlò e disse: “Io sono la luce del mondo. Chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:57 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 8, 12) 9:57 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 8, 12) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 8, 12) Di nuovo Gesù parlò loro e disse: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPorte aperte e inclusione: nella mostra DIS/INTEGRATION le opere degli artisti con disabilità
2022 Lehet 4 | tartam: 29:56
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreunitàpopoloprofetaezechieleEz DIS/INTEGRATION arriva alla periferia di Roma. Nel quartiere di Tor Bella Monaca la mostra degli artisti con disabilità dei Laboratori d'Arte della Comunità di Sant'Egidio #santegidio #personecondisabilita #roma • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro di Ezechiele (Ez 37,15-28)
2022 Lehet 3 | tartam: 27:56
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaG Le parole, che abbiamo ascoltato, sono rivolte agli esiliati a Babilonia dal profeta Ezechiele, che aveva visto dissolversi quell'unità, che Dio aveva voluto mostrare al mondo intero fin dalle origini, attraverso il suo popolo, Israele. L’ingiustizia, la violenza, il peccato di idolatria sembravano avere messo in discussione definitivamente l'unità e la convivenza in Gerusalemme, tanto che la città appariva ormai un luogo inospitale e inabitabile. L’esilio e la dispersione furono la conseguenza, ma la parola profetica risveglia la speranza, aiuta a guardare oltre la delusione, il pessimismo ed anche ad accogliere la misericordia di Dio, che non ci condanna nel peccato, né permette che il mondo sia dominato dal male. Ezechiele, come altrove attesta il suo libro, non solo parla, ma mostra, fa vedere la parola che vuole comunicare, perché così Dio gli chiede più volte di fare. Sono quelli che gli studiosi chiamano le azioni simboliche del profeta, come quella che viene raccontata in questo brano dove Ezechiele mostra visibilmente quanto poi spiegherà. La parola di Dio è sempre anche possibilità di vedere e comprendere, perché spesso si è ciechi, sordi, si ascolta poco e quindi non si riesce a vedere in profondità, nelle vicende nel mondo e nel cuore degli altri. E’ bella l'immagine di Ezechiele: due legni con i nomi delle antiche tribù di Israele, uniti dalla mano del Profeta, come segno di unità di un popolo disperso è diviso, divisione che aveva contrassegnato la storia del popolo di Dio per diverso tempo dopo la morte del Re Salomone. E’ il profeta che li tiene uniti ed è la sua mano che diviene strumento verso l'unità, ma poi Dio aggiunge “Diventeranno una cosa sola in mano mia”. E’ il Signore l'artefice dell'unità, ma essa si manifesta attraverso il profeta; il profeta è strumento prezioso nelle mani di Dio, perché quel popolo ritrovi l'unità perduta. Soprattutto egli deve far vedere qualcosa che non si vede e che sembrava impossibile. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:02 Lettura del libro del profeta Ezechiele (Ez 37,15-28) 9:16 Commento sul libro del profeta Ezechiele (Ez 37,15-28) Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 37,15-28) Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: "Giuda e i figli d'Israele uniti a lui"; poi prendi un altro legno e scrivici sopra: "Giuseppe, legno di Èfraim, e tutta la casa d'Israele unita a lui". Accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. Quando i figli del tuo popolo ti diranno: "Ci vuoi spiegare che cosa significa questo per te?", tu dirai loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano a Èfraim, e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e di' loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre. Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre". #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera per i malati. Meditazione di Andrea Riccardi sul libro del profeta Isaia (Is 43,1-7)
2022 Április 29 | tartam: 26:40
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaD Preghiamo oggi per i malati, guardando anche ai feriti in guerra e a quanti, malati in Ucraina, mancano delle cure mediche necessarie. Inoltre, proprio per la presenza questa sera nella Basilica di Santa Maria dei nostri amici latino americani, ricordiamo paesi toccati fortemente dal Covid, come il Perù, la Bolivia e Honduras. Le parole del profeta Isaia sono rivolte al popolo d'Israele, sbandato e spaesato, che si chiede se non sia stato abbandonato, sperduto nella storia, privato del futuro, sperando magari di poter ritornare al passato. E’ la condizione di tanti popoli aggrediti dalla guerra, come gli ucraini e altri nel mondo, ma non solo i popoli, anche le persone, specie se ammalate; guardano al futuro, senza speranza, imprigionate dalla malattia:”Chi può aiutarmi?”. Queste parole sono di grande valore, perché sono una dichiarazione d'amore del Signore, non solo di perdono o di accettazione nostra, malgrado tutto, ma Egli dice: “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché tu sei degno di stima e io ti amo”. Sono parole che andrebbero scolpite, davanti ai nostri occhi; ma come può essere prezioso un servo poco prima definito dallo stesso profeta cieco sordo e distratto? Tante volte sembra che in noi non ci sia niente di valore, eppure Dio parla di stima, trovando qualcosa di valore che forse noi e gli altri non vediamo; degno di stima e prezioso, tanto che dice “Io ti amo”. Significa che una vita malata non è priva di valore per Lui, che un popolo colpito non è abbandonato. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:49 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 43,1-7) 9:15 Commento sul libro del profeta Isaia (Is 43,1-7) Dal libro del profeta Isaia (Is 43,1-7) Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: "Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore. Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te; dall'oriente farò venire la tua stirpe, dall'occidente io ti radunerò. Dirò al settentrione: "Restituisci", e al mezzogiorno: "Non trattenere; fa' tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall'estremità della terra, quelli che portano il mio nome e che per la mia gloria ho creato e plasmato e anche formato". #santegidio #preghiera #malati • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/III di Pasqua. Liturgia eucaristica con la Comunità di Sant'Egidio
2022 Április 28 | tartam: 26:51
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloUcrainasdegnoviolenzaarmoniacaosNaumNa 1 1-8 #santegidio #natale • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sulla prima lettera ai Corinzi (15,1-11)
2022 Április 27 | tartam: 26:36
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreuomopaceUcrainaabissoguerraM “A voi ho trasmesso quello che anch'io ho ricevuto” dice l'Apostolo, scrivendo alla comunità di Corinto. E ricorda anche a noi che l'annuncio della Pasqua, della resurrezione del Signore Gesù, è qualcosa che si riceve, proprio perché possa essere comunicato agli altri. Quello che abbiamo ascoltato è quello che alcuni esegeti hanno definito il Vangelo di Paolo. L'Apostolo Infatti è legato a questa predicazione, che lui stesso ha ricevuto dagli Apostoli e che non ha smesso di comunicare in tutta la sua missione. Tra questo accogliere e il comunicare l'annuncio della Pasqua, potremmo dire che c'è tutta la sua vita e nella Pasqua, nella resurrezione, c'è il cuore del vangelo e il segreto della vita cristiana, nella quale l'Apostolo chiede di rimanere saldi. E quanto è vero questo, in un tempo in cui tutto sembra perdere stabilità. Questo vangelo e ciò che fa rimanere saldi e Paolo ricorda di come, dopo la Pasqua, Gesù apparve ai Dodici ai e agli altri discepoli. C'è un tempo dopo la Pasqua, che è quello che anche noi stiamo vivendo, in cui la comunità vive nella compagnia del Signore risorto, fa memoria della Pasqua e questa memoria diventa annuncio di fede e di speranza per il mondo intero. E allora queste parole oggi illuminano la nostra preghiera della sera e torniamo anche noi ad ascoltare e ad accogliere questo vangelo dell'apostolo “e cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:32 Lettura della prima lettera ai Corinzi (1Cor 15,1-11) 11:41 Commento sulla prima lettera ai Corinzi (1Cor 15,1-11) Dalla prima lettera ai Corinzi (1Cor 15,1-11) Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Libro del Profeta Isaia (Is 43,1-4)
2022 Április 26 | tartam: 34:36
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignorepaceUcrainaAndrea Riccardigius Abbiamo ascoltato la parola del profeta Isaia. Il Signore, che si fa presente come protettore e liberatore di Israele, parla in un momento, in un tempo, in cui il popolo era spaventato e impaurito e lo fa con parole forti, affettuose, che sono quelle che abbiamo ascoltato all'inizio di questo capitolo 43 del profeta Isaia. “Non temere io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome. Tu mi appartieni”. Parole forti, affettuose, perché il Signore vede un popolo provato dalla paura, dallo spavento e la fede nel Signore, attraverso queste parole, che nasce, che cresce, che si rafforza dall'ascolto di queste parole, libera dalla paura e dal timore e diviene madre della forza nell'amore. Se pensiamo ai profeti o alle loro paure, ai discepoli spesso spaventati anche in presenza di Gesù, alla prima comunità che attende la discesa dello Spirito Santo che stava con le porte chiuse o alle paure che accompagnano la nostra vita, capiamo perché la parola del Signore risuona come una consolazione e una protezione. “Se dovrai attraversare le acque starò con te, i fiumi non ti sommergeranno, se dovrai passare in mezzo al fuoco non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poichè io sono il Signore tuo Dio”. C'è una bellissima espressione del Signore che accompagna la vocazione del profeta Geremia “Non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro”. E’ un versetto profondo, perché connette lo spavento alla paura e il Signore ci libera da tutto questo “Non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro”. Così una parola di grande consolazione giunge anche a noi questa sera, attraverso il profeta Isaia “Tu sei prezioso ai miei occhi, per questo sei degno di stima e ti amo”. E’ la parola che ciascuno di noi questa sera riceve personalmente dal profeta, dalla parola di Dio, perché, se entriamo in contatto profondo con questa parola, ci sentiamo dire non solo oggi, ma ogni giorno, “Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e ti amo”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:28 Lettura del libro del Profeta Isaia (Is 43,1-4) 8:07 Commento sul libro del Profeta Isaia (Is 43,1-4) Dal libro del Profeta Isaia (Is 43,1-4) Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: "Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore. Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera per la pace. Meditazione di Andrea Riccardi sul Libro del Profeta Isaia (Is 40,1-11)
2022 Április 25 | tartam: 34:44
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreGesùDon Marco Gnavi1Pt 5 5-14M Questa sera preghiamo per la pace e abbiamo in mente i paesi che soffrono. Abbiamo ascoltato le parole con cui inizia il secondo Isaia in particolare quelle del Libro della Consolazione. Il secondo Isaia mostra un Dio che è nel cuore della storia, la quale non è affidata agli insensibili dei delle nazioni, che le guidano le une contro le altre o al terribile minaccioso Caos, paura risorgente nelle pagine bibliche. Il popolo ebraico era perduto, era esiliato, aveva smarrito il centro della sua vita, il Tempio ormai distrutto e la terra era abbandonata per sempre. Che posto avrebbe avuto nel futuro del mondo? Il suo Dio non l'amava più? Sarebbe sopravvissuto? Sono domande che si pongono i popoli in esilio, i popoli aggrediti, come l'Ucraina, in grave difficoltà, come gli Etiopi e i Tigrini, impoveriti e violentati come i Sudanesi, in esilio come i Venezuelani o abbandonati come i Rohingya. Non abbiamo paura di nominare questi ed altri popoli, perché in essi oggi vive il dramma di Israele abbandonato, in un angolo della storia, come ai tempi del Profeta, in preda agli dei delle nazioni. Ma Isaia annunzia che Dio non dimentica, la sua è giustizia, ma una giustizia compassionevole, che non esiste tra le nazioni o tra gli uomini. E’ scontata la sua iniquità perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati. Dal cielo, dal consesso dei cieli, presieduto dal Signore, Dio parla e Dio non è uno degli dei delle nazioni, è il Creatore e Signore della storia. E la parola di Dio rompe un silenzio preoccupante per il popolo e il Salmo 28 spiega la disperazione di questo popolo “A te grido Signore non restare in silenzio, mio Dio, perché se tu non parli sono come chi scende nella fossa”. Allora Dio parla “Consolate, consolate il mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme, gridatele che è finita la sua schiavitù”. E questa parola è una vera consolazione. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:16 Lettura del libro del Profeta Isaia (Is 40,1-11) 12:15 Commento sul libro del Profeta Isaia (Is 40,1-11) Dal libro del Profeta Isaia (Is 40,1-11) Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati". Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato". Una voce dice: "Grida", e io rispondo: "Che cosa dovrò gridare?". Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua grazia è come un fiore del campo. Secca l'erba, il fiore appassisce quando soffia su di essi il vento del Signore. Veramente il popolo è come l'erba. Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura per sempre. Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri". #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPresentazione del libro Xu Guangqi e gli studi celesti
2022 Április 25 | tartam: 34:44
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreGesùDon Marco Gnavi1Pt 5 5-14M PRESENTAZIONE DEL LIBRO "XU GUANGQI E GLI STUDI CELESTI". Dialogo di un letterato cristiano dell'epoca Ming con la scienza occidentale a cura di Elisa Giunipero Mercoledì 27 aprile 2022 Ore 17.30 Basilica di San Bartolomeo all'Isola Piazza di san Bartolomeo all'Isola 22, Roma Intervengono: Agostino Giovagnoli Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Padre Federico Lombardi SJ Fondazione Joseph Ratzinger Federico Masini Università La Sapienza Roma S. E. Card. Luis Antonio Gokim Tagle Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli Modera Valeria Martano Comunità di Sant'Egidio #santegidio #cina #libri • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Giovedì Santo, Messa nella Cena del Signore
2022 Április 14 | tartam: 1:30:51
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignore1Ts 1 1-7Paolofraternitàlontan #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PMercoledì Santo. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Vangelo della Lavanda dei piedi (Gv 13,1-15)
2022 Április 13 | tartam: 29:25
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoremercoledì santosettimana santap Preghiera del Mercoledì Santo E' l’ultima sera della vita di Gesù. A cena inoltrata Gesù si alza da tavola, depone le vesti e si cinge i fianchi con un asciugatoio, poi prende un bacile con dell’acqua, si dirige verso ognuno dei dodici, si inginocchia davanti a loro e gli lava i piedi. E fa così con ogni discepolo, anche con Giuda che sta per tradirlo. Pietro, appena vede avvicinarsi Gesù, reagisce: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. Ma come il Maestro lava i piedi al discepolo? È un gesto che non si capisce con la logica normale di questo mondo. E Pietro preso ancora tanto da questa logica non capisce, vuole rifiutare il gesto affettuoso di Gesù che però aveva prima spiegato: “Chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come uno che serve”. Ma com’è difficile capire un amore che si fa servizio! E possiamo dire in questa Pasqua come è difficile disarmare il cuore, lasciare che l’amore lo tocchi. Il Vangelo della lavanda piedi esorta i discepoli a chinarsi e a lavarsi i piedi gli uni gli altri. È un comando nuovo. Anche per noi. Lo abbiamo sentito varie volte. Ma oggi è nuovo. Sì, davvero è nuovo. Mentre gli uomini si combattono e fanno la guerra, Gesù lava i piedi ai discepoli: quale abisso! Gesù è il nostro Maestro e vogliamo seguirlo con maggiore attenzione mentre i tempi che viviamo ci parlano del dolore della guerra, della divisione. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:30 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 13,1-15) 10:16 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 13,1-15) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 13,1-15) Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo". Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!". Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti". Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri". Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera del Martedì Santo. Meditazione di Andrea Riccardi sul Vangelo di Luca (Lc 22,39-46)
2022 Április 12 | tartam: 27:11
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoremartedì santosettimana santapas In questo martedì della Settimana Santa il Vangelo della passione ci parla della preghiera. Perché questo, quello che abbiamo ascoltato, è un Vangelo sulla preghiera, collocato in un momento drammatico della vita di Gesù e della sua comunità, proprio quando il maestro sta per essere arrestato. Gesù pregava e rialzatosi andò dai discepoli e li trovò addormentati. Dormivano per la tristezza, cioè concentrati sulla loro tristezza. Avevano preferito mettere la barriera dl sonno con la realtà, e il maestro chiede loro: Ma perché dormite? Forse non è una domanda rivolta solo ai discepoli di allora, ma è rivolta anche a noi oggi: perché dormite? Perché dormiamo? perché l’umanità dorme? Questo non è solo passare facilmente dalla preghiera al sonno. Il sonno è un atteggiamento di distacco, apatico, insensibile rispetto ala realtà. I discepoli non stanno nemmeno vicino a Gesù che visibilmente soffre, visibilmente, tanto che il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Loro stessi, vedendolo o ascoltandolo, avrebbero potuto accorgersi che aveva bisogno di vicinanza e di conforto, ma dormivano e il sonno giustifica la lontananza. Gesù non aveva chiesto di essere assistito, almeno nel Vangelo di Luca, ma solo di pregare. Ma c’è uno stretto legame tra la preghiera e la vicinanza attenta e sensibile agi altri. Chi prega è sensibile al bisogno altrui, chi è sensibile al bisogno altrui è spinto alla preghiera non fosse che per chiedere aiuto al Signore proprio a causa dei bisogni che incontra. Donne e uomini addormentati nella preghiera o spenti dell’interiorità, si aggirano tra la gente senza vederla, come sonnambuli ripiegati su di sé. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:30 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 22,39-46) 10:16 Commento sul Vangelo di Luca (Lc 22,39-46) Dal Vangelo di Luca (Lc 22,39-46) Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera del Lunedì Santo. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 1-11)
2022 Április 11 | tartam: 30:11
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoresettimana santa 2022pasqua 2022 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio. Settimana Santa 2022 Siamo entrati nella Settimana Santa, questa Settimana Santa così eccezionale E il primo dono che ci offre la Scrittura è questo passaggio del Vangelo di Giovanni, quando a Betania, sei giorni prima della Pasqua, si svolge il banchetto che vuole celebrare la resurrezione di Lazzaro. Il ritorno alla vita di questo amico caro di Gesù aveva scosso profondamente i Giudei e anche le sorelle di Lazzaro. Infatti sappiamo come dopo 4 giorni nel sepolcro, i rabbini insegnavano che il corpo tornava ad essere definitivamente polvere e Dio riprendeva quel soffio di vita, che era stato donato all'inizio. Gesù quindi è datore di vita, è portatore del soffio della vita che viene dal Padre e la resurrezione di Lazzaro non è un prodigio, ma è la presenza di Gesù in mezzo a loro e a noi, che riesce a portare la vita, anche dove la morte si è già affermata. E vero segno è Gesù stesso, che in questa Settimana Santa siamo invitati ad amare, a scoprire attraverso i Vangeli della Passione. La casa di Betania, dove si svolge la cena, è sospesa fra la gratitudine delle due sorelle e dei Giudei, per la vita ritrovata di Lazzaro, e l'invidia di coloro tra i Farisei e capi dei Sacerdoti, che sono inquietati dalla forza della preghiera del Signore, che si dice il Figlio di Dio. Sono inquietanti dal suo modo di leggere le Scritture, che si intreccia nella vita e la cambia. Sono inquietati dall'annuncio che lui fa del Regno di Dio e della sua grande libertà. E Gesù vive tutto questo - lo abbiamo scoperto - sempre più da disarmato, consapevole di essere vicino alla sua morte. Ma Gesù, disarmato e consapevole della sua fragilità, resta fra di loro; sa infatti che alla fine sarà riconosciuto per ciò che è, il Figlio di Dio, anche da chi non l'ha capito, da chi l'ha irriso, da chi era lontano, ma tutto questo avverrà dopo la croce, addirittura dopo la resurrezione, addirittura dopo la Pentecoste. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:54 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 12, 1-11) 12:25 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 1-11) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 12, 1-11) Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: "Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?". Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me". 9Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera per la Chiesa. Memoria del genocidio in Ruanda nel 1994
2022 Április 7 | tartam: 30:10
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloDon Francesco TedeschiUcrainaassedioreQoeletQo #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul libro di Daniele (Dn 3,13-24.46-51)
2022 Április 6 | tartam: 22:36
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignore1Ts 1 1-7Paolofraternitàlontan Il libro di Daniele è un grande libro sulla profezia, di quel popolo che visse l'esilio a Babilonia. In esso troviamo vari racconti che riguardano non solo la vita del profeta in esilio, ma anche quello dei suoi compagni, dei suoi amici e vuole essere nel suo insieme una lettura della storia. Il racconto, in fondo, di questi tre giovani Sadrac, Mesac e Abednego nella fornace è un po' un paradigma dell'esperienza di un popolo di credenti, che vive nella fornace della storia, in mezzo a persecuzioni, conflitti, lotte. E’ anche la vicenda di un popolo di esiliati, che vive in una terra straniera; e allora quanto in realtà questo racconto ci parla anche del nostro tempo, proprio mentre vediamo crescere il numero di profughi esiliati che dall'Ucraina, ma non solo, da ogni conflitto che ancora c'è nel mondo, sono in fuga e cercano pace. E non c'è differenza di sofferenza di dolore, perchè l'esperienza dell'esilio è il segno di una fraternità nel dolore che supera ogni frontiera. Così quei giovani scendono insieme nella stessa fornace, parte di uno stesso popolo. La loro storia ci parla però anche della forza della preghiera; sì la forza di quel popolo è la preghiera, che protegge dal male ed è un'immagine questa che illumina anche la nostra preghiera della sera.Questo è il simbolo: quella fornace è il simbolo di un mondo in fiamme, dove non sembra esserci riparo, fiamme che bruciano ad un certo punto anche gli stessi che hanno acceso il fuoco. La preghiera però è ciò che permette a quei tre giovani non solo di sopravvivere, ma anche di testimoniare la propria fede. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 0:28 Commento del libro del profeta Daniele (Dn 3,13-24.46-51) Dal libro del profeta Daniele (Dn 3,13-24.46-51) Allora Nabucodònosor, sdegnato e adirato, comandò che gli si conducessero Sadrac, Mesac e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re. Nabucodònosor disse loro: "È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?". Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: "Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto". Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente. Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, i calzari, i copricapi e tutti i loro abiti, e gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. Poiché l'ordine del re urgeva e la fornace era ben accesa, la fiamma del fuoco uccise coloro che vi avevano gettato Sadrac, Mesac e Abdènego. E questi tre, Sadrac, Mesac e Abdènego, caddero legati nella fornace di fuoco ardente. Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore. I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace 48e uscendo bruciò quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace. Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia. Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera in streaming. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Vangelo di Giovanni (Gv 4,46-54)
2022 Április 5 | tartam: 28:31
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiopaceguerraUcrainaGv 4 46-54Marco Impa Questo secondo segno, che Gesù compie a Cana, dopo aver cambiato l'acqua in vino, vede protagonista un funzionario del re, che aveva un figlio malato; e questo funzionario, come abbiamo ascoltato, venne a chiedere aiuto a Gesù. Viene a chiedere aiuto a Gesù con insistenza, come fa un uomo che prega, secondo l'insegnamento di Gesù che raccomanda l'insistenza nella preghiera. Il maestro, il Signore, dopo la sua insistenza gli disse:”Va tuo figlio vive”. Abbiamo ascoltato ciò che dice il Vangelo di Giovanni: quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Il discepolo è colui che si mette in cammino, credendo alla parola che Gesù gli dice e si trova trasformato; come quel funzionario che vede trasformata la vita di suo figlio, ma si trova trasformato, anche perché il suo stesso cuore viene trasformato dall'annuncio. Quell'uomo torna diverso, torna nuovo, risollevato da quella notizia e quella guarigione - Il funzionario - sa che viene da Dio. Lui era un uomo potente, ma capisce che quella guarigione non è certo venuta da lui, ma da quel primo passo fiducioso di quando si è messo in cammino, confidando nel Signore. Così questo racconto dell'evangelista Giovanni è un racconto che troviamo tante volte nel Vangelo: uomini e donne che, confidando nella parola del Signore, nell'incontro con Gesù, trovano il loro cuore cambiato, proprio perché hanno ascoltato la parola. E mentre viviamo Il cammino della Quaresima - quell'uomo si mise in cammino ci dice il Vangelo - sentiamo ogni giorno che il Signore, il quale ci tocca il cuore con la sua parola, ci guarisce dalla malattia che tocca la nostra vita, che inquina le nostre abitudini, che è l'amore per noi stessi. Quell'uomo si era messo in cammino per amore di suo figlio ed era stato liberato, proprio perché si era messo in cammino ed era stato cambiato il suo cuore. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:30 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 4,46-54) 14:29 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 4,46-54) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 4,46-54) Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete". Il funzionario del re gli disse: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia". Gesù gli rispose: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: "Tuo figlio vive!". Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato". Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive", e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo di Giovanni (Gv 7,37-53)
2022 Április 1 | tartam: 27:36
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaD Il Vangelo di Giovanni riporta l’episodio della visita di Gesù a Gerusalemme, durante la festa delle Capanne. Questa visita è preceduta da una discussione di Gesù con i suoi parenti, che sembrano molto preoccupati del riconoscimento sociale della sua predicazione; i parenti vorrebbero, da parte di Gesù, una maggiore esposizione pubblica per raccogliere maggiori consensi. Gesù non vuole perseguire questi obiettivi di successo e inizialmente sembra rifiutare l'ipotesi di andare a Gerusalemme per la festa; ma poi ci va e pronuncia le parole che abbiamo ascoltato nel giorno culmine della festa delle Capanne. In quel giorno il rito prevedeva una solenne libazione fatta con l'acqua attinta dalla piscina di Siloe. Si intendeva così implorare la pioggia per l'annata che incominciava, ma allo stesso tempo si chiedeva anche il rinnovamento spirituale della Città Santa, annunciato da Ezechiele e la sua profezia, nella quale si usava l'immagine di una sorgente d'acqua, che scaturiva dal Tempio e fecondava tutta la terra al suo passaggio. Il fiume che scaturiva dal tempio veniva descritto da Ezechiele come enorme, tanto profondo che non si poteva attraversare, segno dell'abbondanza della misericordia di Dio. L'acqua Infatti è segno biblico della benedizione di Dio e i cieli aperti segnano proprio la discesa dell'acqua sulla terra, la pioggia, segno della sua misericordia verso tutti - come dice Gesù - verso i giusti e gli ingiusti. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:33 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 7,37-53) 15:15 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 7,37-53) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 7,37-53) Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: "Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva". Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato. All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: "Costui è davvero il profeta!". Altri dicevano: "Costui è il Cristo!". Altri invece dicevano: "Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?". E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto qui?". Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato così!". Ma i farisei replicarono loro: "Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!". Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: "La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?". Gli risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!". E ciascuno tornò a casa sua. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul libro di Qoelet (Qo 9,13-18)
2022 Március 31 | tartam: 28:21
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloDon Francesco TedeschiUcrainaassedioreQoeletQo Il libro di Qohelet, di cui abbiamo ascoltato questo brano, è stato scritto in un periodo in cui la terra di Israele era sotto la dominazione straniera del regno egiziano dei Tolomei. Questo esempio, di una città assediata da un grande re, non può non evocare questa realtà che l'autore stesso del libro dice di aver visto sotto il sole, cioè come una realtà evidente. E qui la scrittura sembra quasi voler mettere a confronto ciò che è evidente, la potenza militare, la forza delle armi, con ciò che invece appare nascosto, ma non per questo meno efficace. Ecco stiamo vivendo fratelli e sorelle in un tempo di guerra, in cui il conflitto in Ucraina sembra mostrare l'ineluttabilità dello scontro, in cui il clima umano che vediamo affermarsi è quello di una città, che vive come sotto assedio. La guerra è come un assedio che si stringe attorno alla vita degli uomini, alla loro convivenza; e nelle città colpite dalla guerra vediamo ferito lo scorrere pacifico della vita di ogni città, di ogni uomo, di ogni donna. La forza del male, la forza di questa guerra e di ogni guerra appare come un grande re, che costruisce grandi fortificazioni, che si arma per mostrare la sua potenza e la sua forza, contro quella piccola città che è simbolo, in realtà, come ogni città, di coabitazione e convivenza, vita comune, pace. E davanti a questa forza preponderante, la Scrittura indica però un'altra forza, quella di un uomo solo, povero ma saggio, che si oppone ai disegni dei violenti. Ecco davanti al male anche un uomo solo, dice la Scrittura, può opporsi, può rappresentare un argine e salvare quella città. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 15:10 Lettura del libro di Qoelet (Qo 9,13-18) 16:53 Commento sul libro di Qoelet (Qo 9,13-18) Dal libro di Qoelet (Qo 9,13-18) Anche quest'altro esempio di sapienza ho visto sotto il sole e mi parve assai grave: c'era una piccola città con pochi abitanti. Un grande re si mosse contro di essa, l'assediò e costruì contro di essa grandi fortificazioni. Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. Allora io dico: "È meglio la sapienza che la forza, ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate". Le parole pacate dei sapienti si ascoltano meglio delle urla di un comandante di folli. Vale più la sapienza che le armi da guerra, ma un solo errore può distruggere un bene immenso. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Andrea Riccardi sulla prima lettera ai Tessalonicesi (1,1-7)
2022 Március 30 | tartam: 33:36
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignore1Ts 1 1-7Paolofraternitàlontan L'inizio della prima lettera ai Tessalonicesi è raramente oggetto di attenzione. Eppure fin dalle prime parole, questa lettera ci trasmette qualcosa di molto profondo, che giunge sino a noi: ci trasmette la passione, la memoria di Paolo, Silvano e Timoteo, da lontano, per la comunità di Tessalonica. Questo sentimento, vorrei dire questo atteggiamento, viene comunicato da un testo, che è una vera reliquia della scrittura cristiana, il più antico tra i testi cristiani; la sua datazione è stata attribuita intorno al 51 dopo Cristo, davvero una reliquia della fede e della vita dei primi tempi, da accogliere e da venerare. La lettera mostra come i discepoli della giovanissima comunità non vivono solo nel loro ambiente comunitario, ma siano spinti a un legame fraterno con le altre comunità. Non è solo il sentimento dell'apostolo Paolo, ma anche di Silvano e di Timoteo, che sono con lui e che scrivono con lui. Così seguono le difficoltà che la comunità di Tessalonica sta vivendo. Vogliono mantenere vivo il rapporto con quei cristiani, tanto che la lettera si chiude con uno scongiuro: vi scongiuro per il Signore che si legga questa lettera a tutti fratelli. L'amore fraterno che Gesù comanda e raccomanda, su cui per esempio il Vangelo di Giovanni insiste tanto, non è solo quello tra i fratelli, con cui si vive, ma riguarda una fraternità ben più larga. Per questo nei primi secoli e fin dal primo secolo la chiesa si chiamava “la fraternità”, un nome che sembra non utilizzato per altre associazioni. Lo si ritrova nella prima lettera di Pietro: i discepoli sono divenuti fratelli e sorelle, anche al di là della singola comunità. Ma la lettera si apre con questa manifestazione di gratitudine al Padre, per avere fratelli credenti lontani; lontani, non vicini, non che in una qualche misura possono essere di conforto o di aiuto prossimo. E’ un modo di vivere questo il grande mondo in una fraternità che sorpassa le frontiere. E’ l'esperienza del primo secolo, quando fu scritta questa lettera, ma è anche l’esperienza di oggi, in tutte quelle che, nei loro limiti, sono fraternità cristiane. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:45 Lettura della prima lettera ai Tessalonicesi (1Ts 1,1-7) 10:59 Commento sulla prima lettera ai Tessalonicesi (1Ts 1,1-7) Dalla prima lettera ai Tessalonicesi (1Ts 1,1-7) Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l'operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro del profeta Geremia (6,9-17)
2022 Március 29 | tartam: 29:21
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiopaceguerraUcrainaarmiDon Marco Gnavi La parola di Dio è come l'opera di un agricoltore, di un vendemmiatore; essa entra nella nostra vita per cercare di raccogliere frutti e non si spaventa dei tempi aridi, del deserto del mondo, dell’asprezza e della durezza dei cuori. Viene proclamata sempre, senza sosta, con forza e pazienza, come avviene nella nostra preghiera ogni sera, come avviene nella santa liturgia della chiesa. Si rivolge a noi, quasi ci implora, perché la accogliamo e la ascoltiamo. A chi parlerò, chi scongiurerò perché mi ascolti? E’ la sollecitudine di Dio che ci implora, che, per mezzo del Profeta, fa sentire la sua voce, comunica la sua preoccupazione per noi e per il mondo, come ha fatto in questo tempo, quando in tanti si sono raccolti ogni giorno per implorare le ragioni della Pace per l'Ucraina. A chi parlerò? Chi ascolterà la sua parola nel nostro mondo? Chi ne sentirà ancora il bisogno, in un mondo a volte è distratto dal benessere e da tante paure ed egoismi? Non è estranea talvolta lontana dal cuore? Non siamo tutti presi a volte dagli affanni, dalle paure di questo tempo difficile, per fermarsi ad ascoltarla? L’orecchio di questo mondo sembra a volte incirconciso, poco pronto ad aprirsi a questa parola di pace e di amore, per gustarne il senso, per accogliere la proposta di alleanza ed essere parte di un popolo, che ne fa sorgente di vita e di umanità. Ma Dio non accetta l'incirconcisione del cuore. Da questo la sua ira; l’ira non è però la rabbia di un Dio che non sa perdonare o di un Dio giustiziere, come a volte erroneamente viene dipinto, ma è il rifiuto dell' indifferenza, l'opposizione a un mondo che ascolta poco e non vede, ripiegato su se stesso. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 13:08 Lettura del libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17) 16:03 Commento sul libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17) Dal libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17) Così dice il Signore degli eserciti: "Racimolate, racimolate come una vigna il resto d'Israele; stendi ancora la mano verso i tralci come un vendemmiatore". A chi parlerò, chi scongiurerò perché mi ascolti? Il loro orecchio non è circonciso, non sono capaci di prestare attenzione. La parola del Signore è per loro oggetto di scherno, non ne vogliono sapere. Perciò sono pieno dell'ira del Signore, non posso più contenerla. "Riversala sui bambini nella strada e anche sul gruppo dei giovani, perché saranno presi insieme uomini e donne, l'anziano e il decrepito. Le loro case passeranno a stranieri, insieme con i loro campi e le loro donne, perché io stenderò la mano sugli abitanti della terra". Oracolo del Signore. Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: "Pace, pace!", ma pace non c'è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. "Per questo cadranno vittime come gli altri, nell'ora in cui li visiterò crolleranno", dice il Signore. Così dice il Signore: "Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita". Ma essi hanno risposto: "Non la prenderemo!". Ho posto sentinelle per vegliare su di voi: "Fate attenzione al suono del corno". Hanno risposto: "Non ci baderemo!". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sul libro del Deuteronomio (Dt 15, 4-11)
2022 Március 28 | tartam: 26:56
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaM In questa preghiera della sera, oggi, lunedì, preghiamo per i poveri e abbiamo ascoltato ciò che il Signore chiede al suo popolo in occasione dell'anno sabbatico, cioè il tempo in cui mettere al centro della vita la Parola. Abbiamo ascoltato ciò che dice il Signore riguardo i poveri; è un un comandamento d'amore verso i poveri molto chiaro “Non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi e se vi sarà non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la tua mano. La mano il cuore vengono mossi dalla parola di Dio; questo lo crediamo, lo viviamo, lo abbiamo sperimentato, perché l'amore per i poveri è protetto ed è accresciuto dalla Parola, che suscita in noi la fede, suscita in noi le opere. La parola del Signore difende i poveri presso noi stessi, a scapito della nostra eventuale avarizia, pigrizia, ritrosia, paura. E la parola di Dio suscita e resuscita il nostro cuore, affermando il primato del cuore di fronte alla vita, ai poveri, il primato del cuore e non dell'interesse. La Scrittura parla anche di un pensiero iniquo, che si esprime nell’avere un occhio cattivo verso il fratello bisognoso. Cosa significa occhio cattivo? E’ l'occhio che non vede, perché è concentrato su di sé, che vede solo se stesso, è l'occhio che non vuole vedere e che poco si preoccupa di chi è nel bisogno. E noi sappiamo che l'occhio è molto importante, perché ci sono poveri vicini a noi, ma ci sono anche i poveri lontani e questa sera vorremmo elevare la nostra preghiera al Signore per i poveri dell'Ucraina, che soffrono drammaticamente delle conseguenze della guerra, quei poveri che anche i nostri fratelli e sorelle delle comunità in Ucraina continuano a servire e a visitare, nonostante il gravissimo momento di difficoltà. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 10:43 Lettura del libro del Deuteronomio (Dt 15, 4-11) 13:12 Commento sul libro del Deuteornomio (Dt 15, 4-11) Dal libro del Deuteronomio (Dt 15, 4-11) Del resto non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà in possesso ereditario, purché tu obbedisca fedelmente alla voce del Signore, tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi comandi, che oggi ti do. Quando il Signore, tuo Dio, ti benedirà come ti ha promesso, tu farai prestiti a molte nazioni, ma non prenderai nulla in prestito. Dominerai molte nazioni, mentre esse non ti domineranno. Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: "È vicino il settimo anno, l'anno della remissione"; e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla: egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. Dagli generosamente e, mentre gli doni, il tuo cuore non si rattristi. Proprio per questo, infatti, il Signore, tuo Dio, ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nella terra, allora io ti do questo comando e ti dico: "Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nella tua terra". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PFesta dell'Annunciazione. Meditazione di mons. Vincenzo Paglia sul Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-37)
2022 Március 25 | tartam: 34:25
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiopaceguerraUcrainaarmiDon Marco Gnavi 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 10:46 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-37) 13:15 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-37) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-37) Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul libro del profeta Isaia (21,11-15)
2022 Március 23 | tartam: 27:26
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreDon Francesco TedeschiMt 20 17-2 Quanto resta della notte? La Scrittura ci mette davanti questa domanda, la domanda di questo tempo, la domanda di quanti attendono, nella notte della storia, l'arrivo del mattino, la fine della notte. E’ la domanda che arriva alle sentinelle di una città assediata e questa sera facciamo nostra questa domanda nella preghiera, pregando ancora per la pace in Ucraina. Quanto resta della notte, nelle notti delle città in Ucraina, sotto i bombardamenti, nella notte di questa guerra; non bisogna smettere di porsi questa domanda proprio nella speranza che la notte della guerra finisca. Che cos'è la notte? E’ l'assenza della luce ed è anche quella paura della notte, che aveva accompagnato Abramo nel suo peregrinare del deserto, e che si prolunga nel tempo e nella storia per ogni uomo è per ogni donna, che è costretto a lasciare la propria casa. C'è sempre nella vita degli uomini e delle donne un tempo in cui non si vede la luce, non si vede un futuro, manca una speranza e questi oracoli del libro del profeta Isaia sono raccolte delle testimonianze di un tempo di guerra, un tempo antico, ma allo stesso tempo attuale. Tempo di guerre, come dice il profeta di visioni tremende di saccheggi, distruzioni e nella notte si vive la paura del futuro. Cosa verrà dal deserto? Si aspetta un nemico, che porta distruzione, ma proprio in questa notte c'è bisogno di chiedere. In questa domanda, quanto resta della notte, ritroviamo quei gemiti inesprimibili della creazione, di cui ci parla l'apostolo Paolo, proprio parlando della preghiera che viene dallo Spirito, che solo sa interpretare i gemiti di una creazione, che attende, con speranza, la manifestazione dei figli di Dio. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:41 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 21,11-15) 11:13 Commento sul libro del profeta Isaia (Is 21,11-15) Dal libro del profeta Isaia (Is 21,11-15) Oracolo su Duma. Mi gridano da Seir: "Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?". La sentinella risponde: "Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!". Oracolo nella steppa. Nella boscaglia, nella steppa, passate la notte, carovane di Dedan; andando incontro agli assetati, portate acqua. Abitanti della terra di Tema, presentatevi ai fuggiaschi con pane per loro. Perché essi fuggono di fronte alle spade, di fronte alla spada affilata, di fronte all'arco teso, di fronte al furore della battaglia. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sul libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21)
2022 Március 22 | tartam: 28:10
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiopaceguerraUcrainaarmiDon Marco Gnavi Ezechiele si rivolge a una parte del popolo di Israele che fu risparmiata dalla deportazione in Babilonia. Non furono condotti lontano, non gli fu sottratta la terra; gli abitanti di Gerusalemme, rimasti nella Città Santa, vissero però un grande equivoco religioso ed umano. Se la potenza straniera aveva scavato un solco, fra loro e quanti erano stati condotti prigionieri, ancora più dolorosa era la distanza che questi abitanti avevano posto credendo di essere la parte eletta del popolo. Sentivano, loro che erano rimasti a Gerusalemme, di avere il possesso del Tempio e credevano di essere estranei alla sciagura, che aveva colpito gli altri. Già Geremia, nel capitolo ventiquattresimo, aveva combattuto questa presunzione, annunciando al contrario che gli esiliati, proprio gli esiliati, sarebbero stati preferiti dal Signore. Ora invece Ezechiele scuote la coscienza di chi, pur avendo assistito alla deportazione, si sente sicuro, perché vicino al Tempio, perché risparmiato dallo strappo, subito dai suoi fratelli. Se ci consideriamo noi, oggi, una sola e unica famiglia umana, molti potrebbero riconoscersi nell'equivoco, di cui parte degli ebrei furono interpreti. Davanti ai nostri occhi infatti ogni anno centinaia di migliaia, milioni, di deportati hanno cercato salvezza nel continente europeo. Ed oggi sta venendo qualcosa di grande e di terribile: il conflitto ha svegliato il nostro continente, che sta aprendo infine le proprie porte, uscendo dallo stordimento e dall'oblio colpevole delle sofferenze altrui. Chiediamo al Signore di fermare le armi, sappiamo alla luce della Parola di Dio, ancora una volta, che non ci si salva da soli. Se cerchiamo DIo, lo troveremo accanto ai feriti e non nelle nostre certezze che oggi sembrano essere minacciate. Per questo chiediamo che ci sia data la grazie comunicata da Dio per mezzo di Ezechiele “Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 13:46 Lettura del libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21) 16:05 Commento sul libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21) Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21) Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: "Figlio dell'uomo, gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele: "Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra". Di' loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le nazioni, se li ho dispersi in terre straniere, nelle terre dove sono andati sarò per loro per poco tempo un santuario. Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e i loro abomini farò ricadere la loro condotta". Oracolo del Signore Dio. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Vangelo di Matteo (Mt 26, 47-56)
2022 Március 21 | tartam: 29:21
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreuomopaceUcrainaabissoguerraM Tra qualche giorno faremo memoria dei nuovi Martiri della fede nell’anniversario del barbaro assassinio di Monsignor Romero, arcivescovo di San Salvador e santo della chiesa universale. Monsignor Romeo fu ucciso dalla violenza che avvolgeva il suo piccolo paese, mentre tentava con tutte le forze di dare la sua testimonianza di discepolo del Vangelo e della pace. Quante volte abbiamo detto che il sangue, come quello dei martiri del ventesimo e del ventunesimo secolo, non deve essere sparso invano. Un cristiano, di fronte alla violenza, ha solo le armi della parola, della preghiera e dell'amore. Da violenza nasce violenza e misuriamo, anche in questi giorni, come sia difficile in questa spirale di violenza che produce violenza, testimoniare la pace. Mai come in questi giorni giorni di turbamento e di sconvolgimento, per la guerra che sta devastando l'Ucraina, comprendiamo bene l'insegnamento del Vangelo che abbiamo adesso ascoltato. “Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno”. Sono le parole di Gesù, mentre vittima innocente sta per essere arrestato. E questa parola ci conferma e ripropone quello che il Signore stabilì nell’alleanza con Noè, quindi con tutte le genti della terra: il sangue dell'uomo non è indifferente per Dio. Il Signore disse “del sangue vostro anzi della vostra vita io domanderò conto a ogni essere vivente. Chi sparge sangue dell'uomo, dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio egli l'ha fatto”. I popoli lo hanno dimenticato spesso, nella storia e anche ai giorni nostri, ma Dio non lo ha dimenticato e la sua parola ce lo ricorda. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:27 Lettura del Vangelo di Matteo (Mt 26, 47-56) 10:47 Commento Vangelo di Matteo (Mt 26, 47-56) Dal Vangelo di Matteo (Mt 26, 47-56) Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". Subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò. E Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!". Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: "Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?". In quello stesso momento Gesù disse alla folla: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono. #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Vincenzo Paglia sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 20-28)
2022 Március 18 | tartam: 28:51
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiac Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci spinge a stringerci attorno al Signore Gesù, in questo tempo di Quaresima, mentre lui si avvicina alla Pasqua; siamo ancora in un mondo che vive un tempo tragico di guerre di passione e continuiamo nella nostra preghiera ogni sera ad invocare il Signore. Insieme facciamo nostra quella domanda, che i due Greci posero a Filippo:”Vogliamo vedere Gesù”. E’ una domanda che sale intensamente, soprattutto dalle labbra dell'intero popolo ucraino, quello che è rimasto sotto i bombardamenti, i milioni di profughi, costretti alla fuga. Potremmo dire che dall'Ucraina come da tante altre parti di questo nostro mondo, sentiamo questo grido, “Vogliamo vedere Gesù”. Solo in lui infatti riposa la nostra speranza, perché giunga la pace e la salvezza. Quando Filippo e Andrea vanno a riferire a Gesù questa richiesta, egli rispose che era giunta la sua ora, un'ora del tutto diversa da quella della vittoria sugli altri, da quella della prevaricazione sui deboli, da quella dei bombardamenti sugli interni; anche per Gesù era un'ora molto difficile e lo disse al Padre “L'anima mia è turbata e che devo dire Padre salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora”. Gesù parlava della sua Passione e spiegava quell'ora con una piccola parabola “Se il chicco di grano caduto in terra, non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto”. Per Gesù non era bastato venire sulla terra e porre la sua tenda in mezzo a noi, mostrando già così un’amore inimmaginabile agli uomini, ma si è spinto ancor più oltre, ha amato gli uomini fino all’esagerazione, al limite estremo: dare la sua stessa vita fino all'ultima goccia di sangue sulla croce. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:53 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 12, 20-28) 14:12 Commento sul Vangelo di Giovanni (Gv 12, 20-28) Dal Vangelo di Giovanni (Gv 12, 20-28) Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: "È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo - Il ricco e il povero Lazzaro (Lc 16,19-31)
2022 Március 17 | tartam: 26:05
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloDon Angelo RomanoriccoLazzaroLc 16 19-31Abramo Il Tempo di Quaresima ci invita a lasciarci interrogare dalla parola di Dio, rimettendo in questione non aspetti esteriori e superficiali della nostra vita, ma quello che possiamo definire l'orientamento fondamentale della nostra esistenza. La parabola che abbiamo ascoltato è contenuta in un capitolo del Vangelo di Luca, dedicato ad ammonire i discepoli e anche i farisei a rivedere il proprio uso dei beni. Poco prima Gesù aveva affermato “nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”. La parabola spiega meglio questo concetto. Gesù descrive il ricco in modo dettagliato, sembra essere un uomo fortunato, che gode dei suoi beni. Gesù non ci dice se quel ricco aveva acquisito i suoi beni in modo disonesto. Nulla viene accennato a riguardo. In realtà nella scena viene introdotto un altro protagonista, un povero di nome Lazzaro. Stava alla sua porta coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco, ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. E’ da notare che questa parabola sia contenuta nel capitolo successivo a quello dedicato alle parabole sulla misericordia, capitolo in cui troviamo le tre parabole della misericordia, quella sulla pecora perduta, sulla dramma perduta e quella del figliol prodigo. E’ come se l'evangelista Luca, ci volesse ammonire chiaramente ad ascoltare ora la parola di Dio, a rientrare in noi stessi ora come Il figliol prodigo, a tornare ora verso il padre, prima che sia troppo tardi. Il ricco aveva giudicato inutile occuparsi di Lazzaro, anzi evidentemente era convinto bastassero gli scarti della sua tavola per considerarsi già a posto con la sua coscienza. Ma in un altro passo il Signore Gesù aveva affermato "con la misura, con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio". 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:17 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 16,19-31) 13:57 Commento sul Vangelo di Luca (Lc 16,19-31) Dal Vangelo di Luca (Lc 16,19-31) C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul Vangelo di Matteo (Mt 20,17-28)
2022 Március 16 | tartam: 27:16
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreDon Francesco TedeschiMt 20 17-2 “Voi sapete i governanti delle Nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono.Tra voi non sarà così”. Ecco queste parole di Gesù fratelli e sorelle illuminano in maniera tutta particolare la preghiera di questa sera, in cui continuiamo a pregare per la pace in Ucraina. La guerra, le violenze, le sofferenze di questi giorni sono il frutto di una logica, quella del dominio e dell'oppressione. Gesù e discepoli conoscono questa logica; è la logica del potere violento degli uomini, che pensano di poter decidere sulla vita delle persone. Ma Gesù specifica:”Tra voi non sarà così”. E questa parola ci interroga, perché in fondo il Signore ci mette in guardia dal fatto che quella logiche di potere e prevaricazione non appartengono solo al mondo della politica o degli Stati, ma si possono insinuare anche nel cuore dei discepoli. “Tra voi non sarà così”: il Vangelo di Matteo usa questo verbo al futuro, mostrando tutta la preoccupazione del Signore per quella comunità di discepoli, che dovrà crescere nella storia in mezzo ai pericoli, le lotte i dissidi, le guerre. Ecco in questo tempo in cui vediamo tutta la forza del male nel conflitto in Ucraina, c'è una chiamata da parte di Gesù a vigilare anche sul nostro cuore e sui nostri sentimenti. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:51 Lettura del Vangelo di Matteo (Mt 20,17-28) 11:14 Commento sul Vangelo di Matteo Dal Vangelo di Matteo (Mt 20,17-28) Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà". Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". Ed egli disse loro: "Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato". Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: "Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sul libro del profeta Isaia (Is 2,1-5)
2022 Március 15 | tartam: 23:25
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioMarco ImpagliazzopaceguerraUcrainaIsa La parola del profeta Isaia esprime una grande fiducia nel Signore, Signore che è la speranza del popolo di Israele, come giudice misericordioso tra le genti e arbitro tra molti popoli. Si, noi sentiamo, vediamo in questi giorni, popoli che si combattono, popoli che hanno armato le loro mani e le loro menti in tante parti del mondo e siamo toccati ancora da ciò che accade in Ucraina, in queste ore. Così il profeta vede l’urgenza dell'intervento del Signore, per ricondurre i popoli alla saggezza del far cadere le armi e del tornare a vivere insieme. Poi ci sono i popoli, che non hanno conosciuto e non conoscono il dolore della guerra, e hanno creduto che chiudendosi in se stessi ci si sarebbe salvati, non aiutando chi era nel bisogno. Ma oggi tutti siamo sfidati a capire come il dolore della guerra ci tocca e ci chiede giustamente di aiutare chi è nel bisogno. Sorelle e fratelli, di fronte a tanta sofferenza, ci chiediamo che cosa fare ancora. Noi preghiamo ogni giorno per la pace in Ucraina e in altre parti del mondo, mettiamo a disposizione la vita della comunità, le sue opere, per l'accoglienza, per portare aiuto, conforto, ma vogliamo soprattutto rivolgersi al Signore Lui che sarà giudice tra le genti e arbitro tra molti popoli, Lui che può far spezzare le spade, perché diventino aratri, perché può spezzare le lance perché diventino falci, che può insegnare a ogni nazione a non alzare più la spada contro un'altra, che può insegnare un'altra arte, quella della pace e non della guerra. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:11 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 2,1-5) 10:53 Commento sul libro del profeta Isaia Dal libro del profeta Isaia (Is 2,1-5) Messaggio che Isaia, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte della guerra. Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Andrea Riccardi sul primo libro di Samuele (24, 2-12)
2022 Március 14 | tartam: 31:26
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaA Spesso nella Bibbia incontriamo racconti di guerra e di violenza. In realtà nella Bibbia ci sono tanti messaggi di pace, non solo nel Vangelo, ma anche in tante parole delle scritture ebraiche, quali quelle ascoltate adesso. Per caso Saul si viene a trovare nella stessa caverna dov’era anche Davide; una vera fortuna, lo si può uccidere e finire la guerra folle, che il re fa al cantore d'Israele. I suoi amici sono convinti che sia un dono di Dio e che bisogna approfittare di quella vittoria che Davide ha in pugno, potendo assassinare l'avversario. Ma Davide riconosce la sacralità della vita del re ed è un coraggioso, che non teme lo scontro, come fin da giovane aveva mostrato col gigante Golia. Chi ha fiducia in Dio ed è un coraggioso, è un uomo di pace. Ma perché considerare Saul un nemico? Perché lo odia? Perché ucciderlo? Quante persone sono state considerate nemiche, sono state uccise in questi giorni, inermi e indifese. Ho visto in questi giorni tanti rifugiati che lasciano l'Ucraina: donne, bambini, con poche cose, dignitosi, camminando dignitosi verso un futuro che non conoscono, Fuggono distruzioni e morti, le donne lasciano i loro uomini e cercano pace, con i loro bambini, strappati dal padre, dalla casa, in fondo orfani di qualcosa. Le donne ci dicono che la guerra è un grande male e lo è per tutti, per chi vince e per chi perde. Vorremmo sventolare come una bandiera della pace, il lembo del mantello di Saul, dicendo che ogni vita è sacra. Ogni vita è sacra, non solo quella del re. Ogni uomo, ogni donna, ogni anziano, ogni bambino sono dei consacrati. Molti lo sono stati, consacrati con il medesimo battesimo, compiuto nello stesso rito e con lo stesso crisma, dopo il battesimo, come avviene in Oriente. Il crisma consacra tutti i fedeli, come fossero un re, come fossero un popolo regale, anche se sono ridotti a profughi. Ma nella loro dignità di profughi c'è qualcosa di regale; ogni vita è in sé consacrata. Guai a chi la tocca insegna il Re David. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 10:50 Lettura del primo libro di Samuele (1Sam 24, 2-12)) 14:40 Commento sul primo libro di Samuele Dal primo libro di Samuele (1Sam 24, 2-12)) Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli riferirono: "Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi". Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. Gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"". Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: "Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore". Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via. Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: "O re, mio signore!". Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore". Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Marco Gnavi sul libro del profeta Ezechiele (Ez 18,21-32)
2022 Március 11 | tartam: 27:46
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiac Ezechiele è un deportato chiamato ad essere profeta e tutta la sua vita si svolge, e così la sua predicazione, fra una prima deportazione e una successiva catastrofica nel 586 a.C., quando tutta Gerusalemme viene rasa al suolo. Il profeta e i suoi ascoltatori rimasero a contemplare, da esuli, lontano, come alla finestra, le vicende dolorose della loro patria. Questo profeta e sacerdote trentenne vive lontano dalla sua terra rimasta vuota e desolata, ma il suo sguardo non l'abbandona mai, ne segue le vicende con apprensione. Ezechiele desidera e anela la sua salvezza, così anche gli altri deportati con lui più interessati alla loro terra, che alla vita quotidiana, che sembra straziata da tanto dolore. E flussi di deportati continuavano a portare notizie sulla città santa, anche quando negli ultimi anni del suo ministero profetico, la parola di Ezechiele sembra tacere. Per lui potrebbero parlare i salmi, che descrivono Il dolore e la nostalgia della pace. Il Salmo 137, tanto noto, racconta lo strazio dei deportati sui fiumi di Babilonia: ”Lì sedevamo, piangendo al ricordo di Sion, ai salici di questa terra appendemmo le nostre cetre”. E quando gli oppressori di questi esuli li irridevano, chiedendo di cantare i canti festosi della loro terra, nel cuore di queste donne di questi uomini sorgeva un proposito; continua il Salmo: “se ti dimentico Gerusalemme si paralizzi la mia destra, mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia”. E poi il linguaggio del salmo si fa durissimo contro l'oppressione imposta da Babilonia. Ma per Ezechiele la retribuzione divina è qualcosa di più della giustizia umana. Infatti, lo abbiamo ascoltato, all'orizzonte cupo del castigo si fa invece spazio la possibilità della redenzione, del cambiamento; la prevalenza della promessa di vita si fa visibile sulla morte, sulle minacce di morte e in questa parola vi è la speranza che Dio possa infine capovolgere i destini, possa convertire i cuori possa fare trionfare la vita, anche di fronte al malvagio. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:30 Lettura del libro del profeta Ezechiele (Ez 18,21-32) 14:46 Commento sul libro del profeta Ezechiele Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 18,21-28.30-32) Ma se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà. Voi dite: "Non è retto il modo di agire del Signore". Ascolta dunque, casa d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. Eppure la casa d'Israele va dicendo: "Non è retta la via del Signore". O casa d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? Perciò io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta, o casa d'Israele. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o casa d'Israele? Io non godo della morte di chi muore. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e vivrete. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera, con la meditazione del presbitero Marcelo Figueroa della Chiesa Presbiteriana Argentina
2022 Március 10 | tartam: 43:30
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaVangeloecumenismosangueMarcelo FigueoraBuenos AiresPap Il Signore ci benedica e aggiunga benedizioni al suo santo Vangelo. È un onore spirituale essere qui questa sera; sento una profonda unione di decenni con la Comunità di Sant'Egidio a Buenos Aires e qui a Roma. I due brani, che sono stati letti, ci possono illuminare in questo pellegrinaggio della Quaresima, in un carisma importante della Comunità di Sant’Egidio, al quale durante tanti anni ho cercato di dare il mio contributo attraverso le Scritture, vale a dire l’incontro profondo, fraterno, genuino, con quei fratelli e sorelle delle altre confessioni cristiane, diverse dalla mia. L’Ecumenismo non è un'invenzione umana, non è una serie di gesti e scambi di cortesie, non è diplomazia religiosa; in tutti questi anni abbiamo ascoltato Papa Francesco aggettivare l’ecumenismo in molti modi: ecumenismo della carità, della preghiera, della solidarietà e in un senso ancora più profondo l’ecumenismo del sangue. Quando si sparge il sangue di un cristiano non ci si chiede a quale confessione cristiana appartenga. Il sangue dei martiri cristiani ci invita tutti i giorni ad approfondire la nostra unione ecumenica spirituale. Per questo il Papa Francesco ha parlato dell'importanza dell’ecumenismo nelle viscere, cioè essere disposti ad offrire il proprio corpo per la vita del fratello. Gesù ha insegnato che non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici I due testi fanno riferimento al rapporto tra ebrei e samaritani; erano quasi nemici non solo per differenze a livello teologico, c’erano rancori secolari, al punto che nemmeno volevano parlare fra di loro. Non è possibile tra i cristiani concepire questo tipo di scontro tra fratelli in Cristo. Al contrario l’unione nel sangue e nelle viscere è oggi più necessaria che mai. Ci sono tre concetti per me più importanti, che si trovano in questi brani: l’importanza della carità ecumenica, l'importanza della preghiera ecumenica e l’importanza di capire il kairos, il momento opportuno, ecumenico. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:26 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 10,33-35) e del Vangelo di Giovanni (Gv 4,23-26) 14:31 Commento sul Vangelo di Luca e di Giovanni del presbitero Marcelo Figueroa Dal Vangelo di Luca (Lc 10,33-35) Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Dal Vangelo di Giovanni (Gv 4,23-26) Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro di Giona (Gn 3,1-10)
2022 Március 9 | tartam: 26:15
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreSaulSamueleNicodemouomoprofet Il brano che abbiamo letto si colloca alla metà del breve libro di Giona un uomo per lo più sconosciuto, cifra di un tempo difficile, in cui Israele si chiede il senso della parola di Dio ricevuta in abbondanza, in un mondo cambiato, dove una cultura estranea rischiava di offuscarne l'efficacia. E poi la domanda era:”Quella parola così preziosa per noi avrebbe potuto parlare anche ad altri ad altri, lontani, sconosciuti, adoratori di altre divinità?”. Ma quanta fatica per il Signore parlare a quell'uomo, perché ne fosse portatore! Capiamo il rifiuto di Giona, chiamato ad andare a Ninive, una città simbolo del nemico peggiore del suo popolo, capitale di un impero potente e distruttore. Ma Dio non si perde d'animo davanti alla paura di Giona e alla sua fuga e di nuovo si rivolge a lui una seconda volta, rinnovando l'invito dell'inizio:”Alzati va a Ninive, la grande città e annuncia quanto ti dico”. E Giona questa volta si fidò e andò. Dio cerca profeti sempre, ma soprattutto nei tempi difficili, quando l'ingiustizia, la violenza, sembrano prevalere tanto da indebolire la speranza e la ricerca di soluzioni e di risposte. Pensiamo oggi ancora una volta all’Ucraina e alla sofferenza e distruzione della guerra. Dio non cessa di parlare e cerca i suoi profeti, qualcuno che accetti di farsi carico di una parola, che possa cambiare persino la violenza di un conflitto. La preghiera è la nostra prima risposta, perché qui noi accogliamo l'invito della parola di Dio a percorrere i luoghi di dolore. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 7:53 Lettura del sul libro di Giona (Gn 3,1-10) 10:06 Commento sul sul libro di Giona Dal libro sul libro di Giona (Gn 3,1-10) Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico". Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta". I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo decreto: "Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!". Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul libro della Genesi (Gen 18,17-33)
2022 Március 8 | tartam: 26:46
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioMarco ImpagliazzoparolericchezzaPaolo Abbiamo ascoltato fratelli e sorelle questo racconto antico dal libro della Genesi, la preghiera di intercessione di Abramo sulla città di Sodoma; e quando ci raccogliamo nella preghiera della sera noi in fondo seguiamo sempre i passi di Abramo, amico di Dio. Egli ci insegna ad essere amici di Dio e fratelli degli uomini. Oggi lo sentiamo molto vicino a noi con questa preghiera di intercessione per la salvezza della città. “Il grido di Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave” dice il Signore. Questo grido oggi si leva dalle terre dell'Ucraina, dalle città ferite dalla guerra, dai profughi. Ecco il grido che il Signore ascolta “Voglio scendere e vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me. Lo voglio sapere”. Dio non è indifferente al male degli uomini; dice la scrittura che vuole scendere a vedere, rendersi conto, vuole sapere. E’ la discesa di Dio in mezzo agli uomini, al loro dolore, alle loro sofferenze causate da altri uomini, fratelli della stessa umanità. Ecco allora la preghiera ci ricorda questa discesa di Dio sulla terra; è un modo per vedere negli occhi e per sapere cosa gli uomini hanno fatto della terra e della Pace, che è stata donata loro. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 10:04 Lettura del libro della Genesi (Gen 18,17-33) 13:29 Commento sul libro della Genesi Dal libro della Genesi (Gen 18,17-33) Il Signore diceva: "Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso". Disse allora il Signore: "Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!". Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo". Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?". Rispose: "Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque". Abramo riprese ancora a parlargli e disse: "Forse là se ne troveranno quaranta". Rispose: "Non lo farò, per riguardo a quei quaranta". Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta". Rispose: "Non lo farò, se ve ne troverò trenta". Riprese: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei venti". Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci". Come ebbe finito di parlare con Abramo, il Signore se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. meditazione di Don Angelo Romano sul libro del profeta Isaia (Is 58, 4-12)
2022 Március 4 | tartam: 28:00
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiad Il digiuno è uno degli elementi che caratterizza per i credenti il tempo di Quaresima, sull'esempio del tempo passato da Gesù nel deserto, preparandosi alla sua vita pubblica, la sua predicazione e resistendo alle tentazioni del male. E questa Quaresima si è aperta con l'invito di Papa Francesco a digiunare il Mercoledì delle Ceneri e a pregare per la pace. Il digiuno è una pratica antichissima, già conosciuta da Israele e il popolo di Israele aveva tutta una serie di prescrizioni a riguardo, considerando Infatti il digiuno come qualcosa prescritto a tutto il popolo, teso a riscoprire il primato di Dio nella vita. Il vero messaggio del digiuno è comunque profondo, pur rimanendo molto concreto. Mangiare è una pratica necessaria, ma è facile anche dimenticarsi degli altri, mangiando per soddisfare se stessi e nel digiuno si è posti nella stessa condizione di chi, non per scelta, ma per povertà, non ha il necessario. Per questo il digiuno contiene in se stesso un messaggio di forte contestazione ad una vita egoista, competitiva e predatoria; è un messaggio non di un rito tra gli altri o magari di una pratica salutista, ma di profonde connessioni spirituali, che ci chiamano a una diversa visione della vita. E proprio di questo parla il passo che abbiamo ascoltato dal profeta Isaia, che critica una preghiera e un digiuno ridotti a dimensione rituale, come un obbligo da assolvere con il minimo sforzo possibile, che però non rappresenta una occasione di conversione e di ripensamento sul proprio modo di vivere. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:18 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 58, 4-12) 15:10 Commento sul libro del profeta Isaia Dal libro del profeta Isaia (Is 58, 4-12) Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PFlashmob dei Giovani per la Pace: NO alla guerra
2022 Március 4 | tartam: 29:10
sant'egidiocomunità di sant'egidioguerrapaceucrainaguerra in ucrainaflashmobmanifestazioneno alle armigiovanigiovani per la paceromapiazza vittorio emanuele #santegidio #ucraina #flashmob • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera della sera. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul libro del Deuteronomio (Dt 30,15-20)
2022 Március 3 | tartam: 27:01
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolapaceguerrabenemalesceltaDeuteronomioDt 30 15-20Mosè Il libro del Deuteronomio, da cui abbiamo ascoltato questa parola del Signore, apre il nostro cuore alla memoria. Tutto il libro del Deuteronomio è un libro scritto per ricordare e non dimenticare; la memoria per il popolo di Israele è vita, non si può vivere senza memoria della propria storia. E davanti ai fatti di guerra, a cui stiamo assistendo in questi giorni drammatici in Ucraina, sentiamo molto vero che la perdita della memoria di ciò che è stata la guerra in Europa, anche per noi, non è fonte di vita, ma di morte. Allora la preghiera della sera, che ci riunisce, ci aiuta a ricordare nell'ascolto della parola e a guardare al futuro. Il testo che abbiamo ascoltato fa parte degli ultimi discorsi di Mosè, prima della sua morte, e sono come un'introduzione a quell’ingresso nella Terra promessa, a cui però lo stesso Mosè non parteciperà. E’ Mosè a ricordare allora, a tutto il popolo, questa parola del Signore che cioè davanti a lui sono poste due vie: quella della vita e del bene, quella del male e della morte. C'è quindi una scelta da compiere per ogni uomo e ogni donna, per ognuno di noi e sentiamo come questo tempo di Quaresima, in questo tempo di guerra, sia veramente il tempo delle scelte, non di una scelta di campo tra amici e nemici, ma tra la vita e la morte, tra la pace e la guerra. Oggi scegliere la via della vita vuol dire intraprendere la via della pace. La parola di Dio è una maestra di vita, da cui non allontanarsi mai in questi giorni e che va meditata giorno e notte; e questa è la luce che possiamo offrire in questo tempo oscuro. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:46 Lettura del libro del Deuteronomio (Dt 30,15-20) 13:53 Commento sul libro del Deuteronomio Dal libro del Deuteronomio (Dt 30,15-20) Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PLiturgia delle Ceneri. Meditazione di Marco Impagliazzo sul libro del profeta Gioele (Gl 2,12-17)
2022 Március 2 | tartam: 43:05
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDiocomunitàQuaresimaceneriMarco Impagliaz Il cammino della Quaresima lo iniziamo insieme come popolo, così siamo radunati in questa solenne assemblea, che coinvolge tutti senza escludere nessuno. Si allarga a tutti e giunge fino ai rifugi di Kiev, dove sono riparati i nostri fratelli e le nostre sorelle: i vecchi, i fanciulli, i bambini, i lattanti, lo sposo, la sposa, i sacerdoti, i ministri del Signore. E’ un momento comunitario e tutti siamo chiamati a ritornare al Signore e invitati a pentirci, cioè a ricucire quella distanza dal Signore che c'è nella nostra vita. L'invito è proprio quello di ritornare al Signore, come abbiamo ascoltato dal profeta Gioele; il che significa, se questo è l'invito, che ci siamo allontanati, separati, abbiamo preso le distanze da lui, abbiamo poco ascoltato la sua parola, poco l'abbiamo vissuta. Questa preghiera la viviamo, mentre si svolge la dolorosa vicenda di questa tragica settimana di guerra in Ucraina. Come popolo, come assemblea, ci chiediamo a nome nostro e di un popolo più numeroso, come quello che vive in Europa, che cosa significa essersi allontanati dal Signore. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:17 Lettura del libro del profeta Gioele (Gl 2,12-17) 8:20 Commento sul libro del profeta Gioele Dal libro del profeta Gioele (Gl 2,12-17) "Or dunque - oracolo del Signore -, ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male". Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un'assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: "Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti". Perché si dovrebbe dire fra i popoli: "Dov'è il loro Dio?". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera con Maria, madre del Signore. Meditazione di don Marco Gnavi su Gv 19,25-27
2022 Március 1 | tartam: 27:40
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioPaolocomunità2Cor 4 5-10Timoteofratel Noi abbiamo bisogno della parola di Dio come assetati di fronte a un pozzo, mentre sperimentiamo la siccità, il bisogno di speranza, che sembra mancare a molti. Essere insieme per noi, una difesa contro il male, è speranza. Essere insieme è ciò che il Signore ci chiede e ci suggerisce. Per molti Innocenti, centinaia di migliaia, milioni, è l'ora della croce, l'ora cioè dell’aggressione, del complotto del male, della violenza delle armi e il nostro cuore, il cuore di tutta la comunità, palpita con loro. E la croce sfida la nostra preghiera. Infatti la nostra preghiera è assieme a loro, si unisce alla loro invocazione. Sentiamo tutta la follia delle scelte distruttive; patiamo con questi fratelli e sorelle, che ci sono cari, per i quali invochiamo la protezione di Dio; patiamo insieme a un popolo sofferente, alle città assediate e con timore ci uniamo alla preghiera di chi è in pericolo e grida, con la forza dei salmi, la propria disperazione. E la loro richiesta di aiuto sale a Dio verso il cielo. Credere e amare nell'ora della croce sono una cosa sola. Soccorrere e non desistere, mentre si alza lo sguardo verso l'alto, per implorare dal Padre di tutti che ci si converta all'unica ragionevole scelta, quella del dialogo. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 10:14 Lettura del Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-27) 11:28 Commento sul Vangelo di Giovanni Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19,25-27) Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera con il card. Louis Raphael Sako. Meditazione sul Vangelo di Luca (Lc 4,14-22)
2022 Február 28 | tartam: 34:19
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreCardinale SakoIraqdialogoLc 4 Eccellenze, care sorelle e cari fratelli, buonasera a tutti. Il nostro più sincero ringraziamento alla Comunità di Sant'Egidio per la loro calorosa accoglienza e loro solidarietà e preghiera per l'Iraq, ma anche per l'Ucraina. E’ un tempo molto difficile; noi abbiamo sperimentato la guerra, con molti morti ed alcune città totalmente rovinate. Per questo speriamo che il dialogo tra Ucraina e la Russia trovi una strada. Come pastori delle Chiese Orientali, oggi abbiamo avuto avuto l'udienza con il Santo Padre e siamo stati molto colpiti dal suo discorso di incoraggiamento, con cui ci esortava ad essere buoni pastori, a sentire la sofferenza della gente e a pensare a loro bisogni. Occorre comportarsi come Gesù, il quale ha letto questo brano nella Sinagoga, un brano del profeta Isaia. Gesù ha preso quel rotolo, per metterlo in pratica ed anche ognuno di noi deve prenderlo, ma anche affrettarsi a farlo vivere nel concreto. Anche noi siamo chiamati a farlo; noi capi delle Chiese dobbiamo imparare dalla nostra gente, dalla Comunità di Sant'Egidio, il dialogo, l'ascolto e la convivenza, così possiamo dare una testimonianza vera del Vangelo. Occorre ritornare al Vangelo, capire il messaggio del Vangelo; occorre farlo oggi, nelle nostre società, nelle nostre difficoltà e trovare la speranza, il coraggio, di rendere tutti noi, ognuno di noi, noi e voi, responsabili di ciò che accade nel nostro mondo. Papa Francesco ha detto nel suo viaggio in Iraq:"Tutti i cristiani devono essere strumenti della pace di Dio e della sua misericordia, artigiani pazienti di un nuovo ordine sociale". 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 7:20 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 4,14-22) 9:34 Commento sul Vangelo di Luca Dal Vangelo di Luca (Lc 4,14-22) Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore . Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è costui il figlio di Giuseppe?". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Francesco Tedeschi sul Vangelo di Luca (Lc 19,41-44)
2022 Február 25 | tartam: 25:55
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiad Questo Vangelo che abbiamo ascoltato ci porta agli ultimi giorni della vita di Gesù a Gerusalemme. Contempla la città e piange su di essa; piange su quella ccittà e quelle lacrime sono un segno di compassione per Gerusalemme, ma anche per ogni città degli uomini e delle donne. Oggi il nostro pensiero va ancora all’Ucraina; questo pianto di Gesù ci aiuta ad essere partecipi del dolore e delle ferite di tutto un paese, l'Ucraina, a noi così caro. E mentre continuiamo a pregare per la pace in Ucraina, per i suoi abitanti, per quanti hanno perso la vita, per i feriti, gli sfollati, ci lasciamo toccare da queste parole di Gesù; in fondo il Signore sa cosa lo attende in quella città, si avvicinano i giorni della sua passione e della sua morte e potremmo credere più naturale che lui pensi prima di tutto a se stesso, a quanto gli accadrà. Potrebbe sentire ostilità verso quella città che lo ha accolto come un re, ma che ora si prepara ad eliminarlo. Però alla vista di quella città non piange su di sé, non ha lo sguardo concentrato sul suo destino personale, ma guarda proprio alla stessa Gerusalemme, pensa al futuro di quella città ed è un futuro che Gesù vede segnato dalla violenza della guerra. Oggi sentiamo che il Signore ha la stessa preoccupazione per il nostro futuro; il Vangelo non sminuisce, non tranquillizza, ma inquieta e chiede ai cuori dei discepoli di lasciarsi inquietare da queste parole. E allora questa visione di Gesù si allarga da Gerusalemme a tante città del nostro mondo; una città è sempre segno di convivenza, coabitazione, di un vivere insieme. Oggi in particolare pensiamo anche a Kiev, la capitale dell'Ucraina, dove vivono i nostri fratelli e sorelle che ora sono nel pericolo e preghiamo perché questa città possa essere risparmiata dalla distruzione e da questa città possa venire un'iniziativa di pace. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:30 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 19,41-44) 10:50 Commento sul Vangelo di Luca Dal Vangelo di Luca (Lc 19,41-44) Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera per la pace in Ucraina. Meditazione di Andrea Riccardi sul libro dell'Apocalisse (9,1-12)
2022 Február 24 | tartam: 30:14
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreuomopaceUcrainaabissoguerraA Questa notte, la tromba è suonata e l’angelo ha aperto con la chiave il pozzo dell’abisso. Ne è uscito tanto fumo, come quello delle armi o dei missili, ma anche quello della disinformazione del tempo di guerra. Sì, questa notte si è aperto l’abisso delle armi, dei combattimenti in Ucraina. Sentiamo grande sconforto. Questa guerra travolge un popolo grande e inerme. Mi pare la più grande guerra sul suolo europeo dal 1945, almeno per l’ampiezza del paese che coinvolge e per il fatto che vede protagonista una superpotenza. Fino a ieri notte, eravamo liberi di chiedere la pace. Aveva ragione un papa, Pio XII, alla soglia della guerra, a dire: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare”. Oggi, con la guerra, siamo schiavi di un destino nelle mani di pochissimi, ma anche nelle mani del caso. Come diceva Giovanni Paolo II, la guerra è un’avventura senza ritorno. Non si sa dove vada e mette in movimento meccanismi talvolta incontrollabili. In questi giorni di fronte all’icona della Madre di Dio, che sta qui fin dalle guerre balcaniche, di fronte al Signore, re della storia, vogliamo far salire la nostra povera invocazione, come fiducia in colui che protegge la pace, in colui che è la sapienza in un mondo di stolti, come colui che guarda ai piccoli, ai bambini, ai poveri, agli anziani, colpiti dalla guerra. Signore ascoltaci! 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 5:19 Lettura del libro dell'Apocalisse (Ap 9,1-12) 8:15 Commento al libro dell'Apocalisse Dal libro dell'Apocalisse (Ap 9,1-12) Il quinto angelo suonò la tromba: vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'Abisso e dal pozzo salì un fumo come il fumo di una grande fornace, e oscurò il sole e l'atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette, che si sparsero sulla terra, e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né gli arbusti né gli alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. E fu concesso loro non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il loro tormento è come il tormento provocato dallo scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte fuggirà da loro. Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. Avevano capelli come capelli di donne e i loro denti erano come quelli dei leoni. Avevano il torace simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali era come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. Avevano code come gli scorpioni e aculei. Nelle loro code c'era il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Abaddon, in greco Sterminatore. Il primo "guai" è passato. Dopo queste cose, ecco, vengono ancora due "guai". #santegidio #preghiera #ucraina • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera presieduta dal Card. Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa (RDC)
2022 Február 23 | tartam: 29:41
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreSaulSamueleNicodemouomoprofet Ci troviamo questa sera insieme da ascoltare il Vangelo in questa Basilica e vogliamo questa sera Innanzitutto salutare con amicizia il cardinale Fridolin Ambongo Besungu arcivescovo di Kinshasa, che oggi presiede la nostra preghiera, un caro amico, che salutiamo con affetto. Ascoltare il vangelo è per noi uno spazio prezioso, soprattutto in questo tempo difficile, scosso da gravi venti di guerra. Il passo che abbiamo ascoltato fa parte di un discorso di Gesù ai Dodici, a cui, come scrive Matteo, aveva dato potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. Gesù dà loro delle istruzioni, parole preziose, che sono state custodite e tramandate dalla prima comunità cristiana, che le ha accolte con cura e attenzione. Il tono del discorso di Gesù è molto alto, dà ai suoi discepoli indicazioni, che mostrano come il loro essere discepoli abbia un obiettivo fondamentale, quello di liberare gli uomini dal male, affrontandolo a viso aperto. Il male cerca di intimidire i discepoli, certamente la sua arma più forte sono le loro paure. Gesù non nega questo aspetto, anzi al contrario lo rende esplicito per fornire chiaramente l'arma più potente per lottare contro il male. I discepoli sono come pecore in mezzo ai lupi; Gesù non nasconde l'esistenza del male, la sua aggressività, che a volte rende gli uomini simili a lupi verso i loro fratelli. Ma Gesù propone di non fare ciò che comunemente viene considerato la soluzione, di non farsi lupi e non rispondere alle minacce, con altre minacce, alla violenza con la violenza; invita a non rispondere con la stessa moneta, non vuole che i suoi discepoli diventino lupi a loro volta. Il suo insegnamento è esattamente il contrario del disegno del male, che è quello di dividere gli uomini tra di loro e di trasformare ogni uomo in lupo per il suo fratello, come accade ancora oggi in tanti luoghi sfigurati dai conflitti, dalla violenza, dalle guerre civili, come l’Ucraina o l’Est della Repubblica Democratica del Congo. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:33 Lettura del Vangelo di Matteo (Mt 10,16-23) 13:36 Commento al Vangelo di Matteo 24:14 Saluto del Card. Fridolin Ambongo Dal Vangelo di Matteo (Mt 10,16-23) Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera presieduta dal Card. Louis Raphael Sako, Patriarca di Baghdad. Meditazione su Lc 6, 27-38
2022 Február 22 | tartam: 40:41
santa maria in trastevereromatrasteveresant'egidiocomunitàpreghiera per la pacepreghiera del giornopreghiera della serapreghiera del giorno di oggipreghiera ogni giornopreghiera della sera di oggicommento alla bibbiasacre scrittureparola di d E’ una grande gioia essere con voi, pregare con voi,e anche meditare questo Vangelo con voi. Sono molto grato alla Comunità di Sant'Egidio per questa accoglienza così affettuosa, ma soprattutto sono così grato, orgoglioso, dello spirito che ha portato questa comunità alla chiesa ed anche al mondo, lo spirito del Vangelo, non uno spirito di una istituzione rigida. Ho visitato il centro, al San Gallicano, lì sono stato molto colpito ed ho constatato che il Buon Samaritano non è solo una parabola nel Vangelo, ma è una realtà concreta; è il Vangelo incarnato è Gesù incarnato. Non dobbiamo cercarlo fuori, è con questi poveri oggi. Con il Covid ed anche con queste guerre e conflitti nel mondo, il numero dei poveri è aumentato. Essere cristiani è una grande benedizione per la quale dobbiamo ringraziare il Signore e anche le nostre le nostre famiglie per averci cresciuti cristiani. Il Cristiano è testimone dell'amore. Il Cristinesimo è una religione che parla dell'amore, parla dell'amore non della Carità perché la carità è una cosa intellettuale.Ma amore è il cuore e il cuore è essere commossi, amore è essere pacificatori ed è ciò che Sant'Egidio sta facendo anche tra tra Paesi, gruppi dove ci sono conflitti. Il Signore ci chiede di amare, di avere pietà, di perdonare, di riconciliare, di non pensare all'odio e alla vendetta. E ce lo chiede non una ma settanta volte sette. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 4:47 Saluto di Marco Impagliazzo 19:39 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 6, 27-38) 22:22 Commento Vangelo di Luca del Card. Sako Dal Vangelo di Luca (Lc 6, 27-38) Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Marco (Mc 9, 14-29)
2022 Február 21 | tartam: 30:36
santa maria in trastevereromatrasteveresant'egidiocomunitàpreghiera per la pacepreghiera del giornopreghiera della serapreghiera del giorno di oggipreghiera ogni giornopreghiera della sera di oggicommento alla bibbiasacre scrittureparola di d Subito tutta la folla al vedere Gesù fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Sono attratti, gli abitanti della Galilea, dall'incontro con il Signore che sanno essere taumaturgo e portatore di un Vangelo di bene. A quella folla insieme agli Scribi, ad un padre dilaniato dal dolore, al figlio malato e ai discepoli, Gesù rivolge la sua parola, interrompendo un dialogo triste e sconfitto. Oggi noi preghiamo per la pace, in comunione e con affetto, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle in Ucraina e in Russia e in altre parti del mondo, in altri continenti. Sentono la vita minacciata dal demone del conflitto, un demone che si manifesta come una malattia cronica, quella di cui quel ragazzo soffre: crisi che lo gettano a terra, lo costringono a digrignare i denti, lo buttano nell'acqua e nel fuoco. Quella folla, fra cui anche i discepoli, non c'erano però Pietro, Giacomo e Giovanni, che erano con Gesù sul monte della Trasfigurazione, poco prima sono definiti dal Signore una generazione incredula, non perché Gesù non sente il loro dolore, ma per il senso di sconfitta di fronte alla malattia. Esso è così acuto, da offuscare la fiducia nell'incontro con Gesù, del quale tuttavia erano felici. Una generazione, che conosce la forza di altri poteri, ma ancora non quella della preghiera o non abbastanza. Per Gesù la preghiera è lotta contro il male, è un confronto, è una battaglia, che Gesù vince, guardando negli occhi lo spirito impuro. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 7:51 Lettura del Vangelo di Marco (Mc 9,14-29) 11:15 Commento Vangelo di Marco Dal Vangelo di Marco (Mc 9,14-29) E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". E dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". Egli allora disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!". Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: "Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più". Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: "Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?". Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera della sera. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul libro del profeta Isaia (Is 58,1-12)
2022 Február 18 | tartam: 26:36
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaC Il profeta Isaia ci comunica la parola di Dio che parla ad un mondo ferito, il mondo di quel popolo che si era ritrovato esule a Babilonia, potremmo dire, come schiacciato dal peso della storia e di questo mondo ferito. Il profeta ci lascia udire la voce, come di un rimprovero levato davanti al cielo: perché digiunare se tu non lo vedi, mortificarsi se tu non lo sai? È un popolo che pensa che il Signore si sia allontanato da lui, che li abbia abbandonati. Lo cercano, ma non sanno in realtà dove trovarlo. Ecco, la parola di Dio continua a parlare alla nostra vita e al nostro mondo e ci aiuta a leggere in realtà anche le ferite del nostro tempo tempo, di una pandemia, che ha reso più fragili i legami sociali, che ha colpito è ferito le parti più deboli del nostro mondo; un tempo in cui si sono alzati muri, divisioni, in cui tanti conflitti rendono amara la vita di popoli interi; e pensiamo ancora oggi in particolare alle situazione in Ucraina e in Russia; è un mondo ferito, che ha bisogno di riparatori di brecce cioè di uomini e donne 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:51 Lettura del libro del profeta Isaia (Is 58,1-12) 12:07 Commento sul libro del profeta Isaia Dal libro del profeta Isaia (Is 58,1-12) Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: "Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro del profeta Geremia 6,9-17
2022 Február 17 | tartam: 28:21
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreparolaAmbrogio SpreaficoGeremiaGer 6 9-17agricoltorecuoreinc La parola Dio è come l'opera di un agricoltore di un vendemmiatore; essa entra nella nostra vita per cercare e raccogliere frutti. Non si spaventa dei tempi aridi della nostra vita e del deserto del mondo, della asprezza e della durezza dei cuori. Viene proclamata sempre, senza sosta, con forza e pazienza, come avviene nella preghiera qui ogni sera e altrove, come avviene nella Santa Liturgia della Chiesa. Si rivolge a noi, quasi ci implora, perché la accogliamo e la ascoltiamo. A chi parlerò? Chi scongiurerò perché mi ascolti? E’ la sollecitudine di Dio, che ci implora, che per mezzo del Profeta fa sentire la sua voce, comunica la sua preoccupazione per noi e per questo mondo; come ha fatto anche oggi, quando molti si sono raccolti a Roma e altrove con la nostra comunità per implorare le ragioni della pace per l'Ucraina. A chi parlerò? Chi ascolterà la sua parola? Nel nostro mondo chi ne sentirà ancora il bisogno, in un mondo distratto da se stessi e da tante paure ed egoismi? Non è diventata estranea, lontana dal cuore di tanti, non è la sua voce come quella di Giovanni Battista, che gridava in un deserto? Non siamo tutti, sorelle e fratelli, a volte presi da noi stessi, dalle paure, dagli affanni, dalla frenesia di questo tempo difficile per fermarsi ad ascoltarla? L'orecchio di questo mondo sembra a volte incirconciso, poco capace di aprirsi a questa parola di pace e di amore, di gustarsi il senso di accogliere la proposta di alleanza che viene da essa, per essere parte di un popolo, che ne fa sorgente di vita e di umanità. Ma Dio non accetta un cuore incirconciso, cioè la paralisi dell'ascolto; da questo la sua ira. Ma l'ira di Dio non è la rabbia di un Dio che non sa perdonare, vendicativo o ancor peggio giustiziere, come a volte erroneamente si dipinge il Dio del Primo Testamento; è invece il rifiuto dell'indifferenza, l'opposizione a un mondo che non ascolta e non vede, ripiegato su se stesso, ognuno per affermare il proprio interesse qualunque esso sia. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 13:00 Lettura del libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17) 15:46 Commento sul libro del profeta Geremia Dal libro del profeta Geremia (Ger 6,9-17) Così dice il Signore degli eserciti: "Racimolate, racimolate come una vigna il resto d'Israele; stendi ancora la mano verso i tralci come un vendemmiatore". A chi parlerò, chi scongiurerò perché mi ascolti? Il loro orecchio non è circonciso, non sono capaci di prestare attenzione. La parola del Signore è per loro oggetto di scherno, non ne vogliono sapere. Perciò sono pieno dell'ira del Signore, non posso più contenerla. "Riversala sui bambini nella strada e anche sul gruppo dei giovani, perché saranno presi insieme uomini e donne, l'anziano e il decrepito. Le loro case passeranno a stranieri, insieme con i loro campi e le loro donne, perché io stenderò la mano sugli abitanti della terra". Oracolo del Signore. Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: "Pace, pace!", ma pace non c'è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. "Per questo cadranno vittime come gli altri, nell'ora in cui li visiterò crolleranno", dice il Signore. Così dice il Signore: "Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita". Ma essi hanno risposto: "Non la prenderemo!". Ho posto sentinelle per vegliare su di voi: "Fate attenzione al suono del corno". Hanno risposto: "Non ci baderemo!". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo su 1Sam 9,26-10,16
2022 Február 16 | tartam: 29:56
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreSaulSamueleNicodemouomoprofet Abbiamo ascoltato questo lungo racconto, quando Samuele comunica la parola di Dio a Saul, prima di consacrarlo re. Da quel momento Saul intraprende un lungo cammino, che lo porterà a vivere tante situazioni inedite, come quella di cui abbiamo ascoltato che gli aveva predetto Samuele. “Ti dovrai confondere con un gruppo di profeti”. Saul si deve lasciare investire dallo spirito di Dio, che è anche quello di questi profeti, cioè deve entrare a far parte di un popolo profetico, che gli viene incontro; il che non significa per Sauro lasciarsi andare ad un protagonismo personale, ma significa semplicemente confondersi con un popolo di profeti; ed è tanto più importante ricordando il fatto che al tempo, come dice la scrittura, le visioni non erano frequenti. Saul confonde la propria esistenza, mischia la sua esistenza con il popolo e questo mischiarsi con il popolo gli fa vivere un'esperienza, che Samuele gli aveva indicato: “Sarai trasformato in un altro uomo”. E’ forse questo il cuore delle parole che abbiamo ascoltato: Saul che si mischia al suo popolo, ai profeti del suo popolo, è trasformato in un altro uomo. Ed è questa una grande domanda che ci portiamo dietro, che gli uomini e le donne del nostro tempo, di ogni tempo, si portano dietro: è possibile trasformarsi, è possibile la conversione della propria vita, dei propri sentimenti? Non è un'illusione eterna, di chi crede? Non ci troviamo alla fine sempre uguale a noi stessi, preda degli stessi meccanismi? Forse si può educare un giovane, ma come può cambiare un adulto o un anziano? Ecco questa storia ci porta una domanda che viene fatta da Nicodemo a Gesù: ”Come può un uomo nascere nascere quando è vecchio? Può entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere? Come è possibile trasformarsi?”. “Se uno non nasce da acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio” dice Gesù, ma poi leggendo il Vangelo vediamo veramente che la vita di Nicodemo si sarebbe trasformata. Questo significa che, leggendo il Vangelo, si scopre la trasformazione della vita degli altri ma anche di se stessi. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 8:32 Lettura del primo libro di Samuele (1Sam 9,26-10,16) 12:51 Commento sul primo libro di Samuele Dal primo libro di Samuele (1Sam 9,26-10,16) Di buon mattino, al sorgere dell'aurora, Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: "Àlzati, perché devo congedarti". Saul si alzò e ambedue, lui e Samuele, uscirono. Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: "Ordina al domestico che vada avanti". E il domestico passò oltre. "Tu férmati un momento, perché ti possa comunicare la parola di Dio". Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: "Non ti ha forse unto il Signore come capo sulla sua eredità? Oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso la tomba di Rachele, sul confine con Beniamino, a Selsach. Essi ti diranno: "Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare, ed ecco che tuo padre non bada più alla faccenda delle asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che cosa devo fare per mio figlio?". Passerai di là e andrai oltre; quando arriverai alla Quercia di Tabor, vi troverai tre uomini che salgono a onorare Dio a Betel: uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro mani. Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di Filistei ed entrando in città incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'altura preceduti da arpe, tamburelli, flauti e cetre, che agiranno da profeti. Lo spirito del Signore irromperà anche su di te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro, e sarai trasformato in un altro uomo. Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai quanto vorrai, perché Dio sarà con te. Scenderai a Gàlgala, precedendomi, ed ecco, io ti raggiungerò per offrire olocausti e immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò da te e ti indicherò quello che dovrai fare". Appena egli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno stesso. Arrivarono là, a Gàbaa, ed ecco una schiera di profeti di fronte a loro; lo spirito di Dio irruppe su di lui e si mise a fare il profeta in mezzo a loro. Quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro: "Che è accaduto al figlio di Kis? È dunque anche Saul tra i profeti?". Uno del luogo disse: "E chi è il loro padre?". Per questo passò in proverbio l'espressione: "È dunque anche Saul tra i profeti?". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sulla Seconda Lettera ai Corinzi 4,5-10
2022 Február 15 | tartam: 27:55
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioPaolocomunità2Cor 4 5-10Timoteofratel Il canto del salmo 39 si è aperto con una beatitudine “Beati coloro che confidano nel Signore”. E noi sentiamo la gioia di questa fiducia, mentre ci raccogliamo per ascoltare questa sera le parole dell'apostolo Paolo, nella seconda lettera ai Corinzi, nella quale afferma “noi non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù, Signore”. Noi, lui e Timoteo, che si rivolgono ai santi che sono nella Acaia e a Corinto; grazie a Paolo e a Timoteo, una comunità è venuta alla fede e tanti ancora crederanno per la loro predicazione. Paolo e Timoteo sono due fratelli autorevoli, che dicono di essere servitori dei santi, della comunità, a causa di Gesù; e anche noi sentiamo di doverci unire nella gratitudine a quei discepoli di Corinto. Molti sono i fratelli autorevoli e umili, che si fanno nostri servitori a causa di Gesù. Com'è bella e quanta consolazione viene dalla vita degli Apostoli, dalla vita dei fratelli autorevoli e umili: quanti sono gli amici di questo cammino, voluto dal Signore, che con l'apostolo Paolo e la loro stessa vita, e ci confermano e ci incoraggiano. E perché tutto questo? Per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio, sul volto di Cristo. La vita di Gesù è la gloria di Dio. Tutti possiamo essere ripieni della vita di Cristo ed essere i suoi occhi, le sue mani, la sua compassione. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:15 Lettura dalla Seconda Lettera ai Corinzi (2Cor 4,5-10) 14:01 Commento sulla Seconda Lettera ai Corinzi Dalla Seconda Lettera ai Corinzi (2Cor 4,5-10) Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. 8In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PMeditazione di mons. Vincenzo Paglia sul Vangelo di Marco (Mc 1,29-39) - Preghiera con Sant'Egidio
2022 Február 11 | tartam: 25:10
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaC Questa breve pagina del Vangelo di Marco ci descrive la prima giornata di Gesù a Cafarnao; appena terminato la sua prima predicazione nella Sinagoga, subito, sottolinea Marco, Gesù si reca nella casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. Erano i primi quattro che Gesù aveva chiamato e quella casa era diventata la loro dimora, la dimora di quella prima piccola comunità. Erano pochi appena 5 con Gesù, tuttavia ci sono già i segni di una nuova vita, di una nuova familiarità, diversa da quella di Nazareth; qui in casa infatti avviene la prima guarigione, a Nazareth non era mai accaduto quanto avviene dopo nei Vangeli. I discepoli presentano a Gesù l'anziana suocera di Simone, che giace a letto e Gesù le si avvicina. L’evangelista usa un termine greco, quest’unica volta nel Vangelo, che indica il farsi prossimo fisicamente, potremmo dire quel prendere per mano, quel toccare la carne, che tante volte Papa Francesco sottolinea. Gesù prende per mano quell’anziana donna e la fa rialzare, guarendola dalla febbre; lei si mette subito a servirli. E’ una piccolissima scena, ma piena di senso evangelico e ci fa comprendere meglio quel che sta anche per accadere davanti alla porta di quella casa. Quella piccola famiglia, fin dall'inizio, aveva cambiato la sensibilità della città; scrive l'evangelista che una grande folla si raduna davanti a quella porta di cas. Abbiamo ancora davanti ai nostri occhi le immagini della celebrazione di ieri sera di San Giovanni in Laterano, per fare memoria dell'inizio della nostra comunità, un po' come quel pomeriggio a Cafarnao e continuiamo a ringraziare il Signore per quel giorno, perché quella scena, quando tanta folla si riunisce, sta ad indicare la forza della comunione, la forza dell'incontro, la forza della prossimità concreta, fisica. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:05 Lettura dal Vangelo di Marco (Mc 1,29-39) 11:27 Commento sul Vangelo di Marco Dal Vangelo di Marco (Mc 1,29-39) E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti cercano!". Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!". E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera con i Santi. Meditazione di Andrea Riccardi sugli Atti degli Apostoli (At 28, 12-24)
2022 Február 9 | tartam: 30:40
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoreAndrea RiccardiPaoloAtti degli Siamo alla fine degli Atti degli Apostoli e del viaggio di Paolo. Sarebbe da aspettarsi che gli atti si concludessero con Il martirio dell'Apostolo quasi in parallelo al Vangelo di Luca, invece gli Atti mandano alla comunità un messaggio positivo: quello di un uomo che può, nonostante le limitazioni, comunicare il Vangelo. L'arrivo nella Capitale dell'Impero non è il trionfo di un grande, ma è l'arrivo di un uomo stanco, ma forse anche emozionato dall'imprevisto: chi li avrebbe attesi nella capitale, quale sarebbe stato l'esito del suo processo, come lo avrebbero accolto i cristiani che non erano nati dalla sua evangelizzazione. Paolo non sapeva dove andava, l'apostolo delle prime generazioni cristiane va verso l'ignoto, come Abramo guidato dalla parola del Signore. E in questo scritto si sente ancora la vibrazione del sollievo di Paolo: al vedere i fratelli, rese grazie a Dio e prese coraggio. Quei fratelli di Roma indicano in modo fondamentale la vocazione della chiesa stessa di quella città, allora come ora: non chiudersi nelle proprie mura, ma andare incontro ai fratelli del mondo. Anzi andare incontro al mondo, uscire per un lungo tratto, al fine di incontrare ed accogliere, perché c'è un mondo da amare dentro e fuori la città. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 7:10 Lettura degli Atti degli Apostoli (At 28, 12-16.23-24) 9:23 Commento sugli Atti degli Apostoli Dagli Atti degli Apostoli (At 28, 12-16.23-24) Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Quindi arrivammo a Roma. I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio. Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia. Avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul Vangelo di Luca (Lc 18, 1-8)
2022 Február 8 | tartam: 27:40
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioMarco ImpagliazzoparolericchezzaPaolo Gesù racconta una parabola ai discepoli sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi mai. È un'espressione che colpisce, perché spesso associamo la stanchezza all'idea di un lavoro, di una fatica manuale. La preghiera allora non sembrerebbe qualcosa di faticoso, per cui ci si possa veramente stancare. Eppure, proprio queste parole di Gesù illuminano, in maniera particolare, la nostra preghiera e il nostro pregare, come prima opera della nostra comunità. Gesù disse questa parabola dopo aver concluso, nel capitolo precedente di Luca, un lungo discorso sulla venuta del regno, in cui afferma che il regno è in mezzo a voi e in cui parla del giorno del Figlio dell'Uomo, che arriva improvviso nella storia. Ecco davanti a questo scenario del mondo, che vive nell'attesa del regno, Gesù dice che la preghiera è una necessità, non se ne può fare a meno. L'attesa del regno è l'attesa di un tempo nuovo e quanto questa pandemia ha alimentato in tanti nel mondo questo senso di attesa. L'esempio che Gesù pone al centro della parabola, quello della povera vedova, aiuta a capire ancora meglio il senso di questa necessità. Infatti la preghiera dei discepoli non può essere mai slegata dalla vita, dalla realtà del mondo, in cui vivono; deve legarsi alle situazioni che incontrano, alle domande di salvezza, di guarigione, che ascoltano, ai poveri che incontrano per la strada e deve avere nel cuore l'ambizione e il sogno di cambiare. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:04 Lettura dal Vangelo di Luca (Lc 18, 1-8) 13:57 Commento sul Vangelo di Luca Dal Vangelo di Luca (Lc 18, 1-8) Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: "In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario". Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi"". E il Signore soggiunse: "Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?". #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera per il 54° anniversario della Comunità di Sant'Egidio. Meditazione di Marco Impagliazzo
2022 Február 7 | tartam: 32:30
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioMarco ImpagliazzoparolericchezzaPaolo Era festa quel giorno a Gerusalemme, intorno alla metà del V secolo a.C., quando il popolo “come un sol uomo” si radunò sulla piazza davanti alla porta delle Acque che conduceva al Tempio. E’ festa oggi a S. Maria in Trastevere e in ogni nostra Comunità mentre celebriamo l’anniversario della sua nascita, il 7 febbraio del 1968. Era da poco finito il Concilio Vaticano II. La Parola di Dio era tornata nelle mani del popolo che poteva ora sperimentarne la forza perché, come dice Gregorio Magno, “la parola di Dio cresce con chi la legge. Tanto più uno comprende quanto più uno pone attenzione in ciò che legge. Se non ci si eleva neanche la Scrittura si eleva. Se invece l’uomo cerca nella parola di Dio ciò che lo fa vivere bene e fa un passo con il suo cuore, anche la comprensione della Scrittura sarà maggiore”. Il libro di Neemia ci dice che i leviti spiegavano il senso della Parola e così facevano comprendere la lettura. I leviti, un gruppo di laici, non sacerdoti, che comunicano a tutti la Parola di Dio. Cosa sono oggi, fratelli e sorelle, le nostre Comunità di Sant’Egidio se non questo in ogni parte del mondo. Leviti, laici, che comunicano la Parola di Dio al popolo e dicono: “Non vi rattristate perché la gioia del Signore è la vostra forza”. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:11 Lettura dal libro di Neemia (Ne 8,1-12) 9:30 Commento sul libro di Neemia Dal libro di Neemia (Ne 8,1-12) Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d'intendere; tutto il popolo tendeva l'orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza, e accanto a lui stavano a destra Mattitia, Sema, Anaià, Uria, Chelkia e Maasia, e a sinistra Pedaià, Misaele, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullàm. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: "Amen, amen", alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. Giosuè, Banì, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maasia, Kelità, Azaria, Iozabàd, Canan, Pelaià e i leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi. Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: "Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!". Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: "Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza". I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: "Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!". Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Don Angelo Romano sul Vangelo di Marco (Mc 6,14-29)
2022 Február 4 | tartam: 27:26
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiad La liturgia di oggi ci propone il brano in cui l'evangelista Marco narra Il martirio di Giovanni il Battista. Erode lo aveva fatto arrestare senza che lui avesse compiuto alcuna colpa. Dice l'evangelista, che Erode temeva Giovanni sapendolo uomo giusto e santo; Erode sapeva chi era Giovanni eppure lo fece arrestare solo perché gli ricordava che, davanti a Dio, non poteva fare quello che voleva, nel caso specifico, togliere la moglie a suo fratello per sposarla. Ci sono, nella figura di Erode, numerosi elementi che a torto, si potrebbe dire legati al passato, al contrario sono di grande attualità. Egli è convinto che la propria volontà sia legge e che per governare sia sufficiente disporre di sufficiente forza, tale da generare paura nei suoi sudditi. Purtroppo in molte parti del mondo, in questi ultimi mesi, ci sono stati rivolgimenti violenti di carattere politico, che hanno visto imporsi soluzioni dettate dalla forza militare e non dalla libera scelta dei popoli. Proclamando di agire in favore di un supposto bene superiore della nazione, si fa violenza alle leggi e al pacifico svolgimento della vita politica. E’ l'arbitrio che si fa legge in nome di un'emergenza che in realtà si cerca di prolungare il più a lungo possibile. Giovanni, imprigionato ingiustamente, lui austero profeta della parola di Dio, solo nel palazzo del tiranno, ci appare un gigante rispetto al piccolo Erode, con la sua corte di approfittatori e di adulatori, di suoi scherani armati, ma pur sempre marginali e tollerati da grande impero romano. E come spesso avviene nelle piccole dittature, la sorte di Giovanni viene decisa in un contesto di assurda casualità e di squallida corruzione. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:45 Lettura dal Vangelo di Marco (Mc 6,14-29) 13:05 Commento sul Vangelo di Marco Dal Vangelo di Marco (Mc 6,14-29) Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: "Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi". Altri invece dicevano: "È Elia". Altri ancora dicevano: "È un profeta, come uno dei profeti". Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: "Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!". Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: "Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello". Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: "Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò". E le giurò più volte: "Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno". Ella uscì e disse alla madre: "Che cosa devo chiedere?". Quella rispose: "La testa di Giovanni il Battista". E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: "Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PGiornata per la Fratellanza Umana, meditazione di Marco Impagliazzo su Malachia 3,16-18
2022 Február 3 | tartam: 27:51
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreMarco ImpagliazzoFratellanza umanaMalachiaMl 3 16-18Abu Dhabi Abbiamo ascoltato le parole del profeta Malachia; sono parole che ci guidano a riflettere sul dialogo e la fraternità tra i credenti, ma anche tra i credenti e non credenti di ogni popolo e nazione. E le leggiamo oggi, mentre ricordiamo il terzo anniversario del documento di Abu Dhabi sulla “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, sottoscritto da papa Francesco e dal grande imam Al Tayyeb. Lo stesso profeta aveva affermato ”Dall'Oriente all'occidente grande è il mio nome tra le genti” e ora dice “parlavano tra di loro i timorati di Dio”. Dunque il profeta ci parla di un dialogo, che nasce tra i timorati di Dio, che nasce tra i popoli dell'Oriente e dell'Occidente, nel nome di Dio. Questo dialogo abbraccia le nazioni e suscita compiacimento nel Signore, che porge l'orecchio e li ascolta. Anzi, questo dialogo è addirittura visto come un atto di devozione verso lo stesso Signore; sono parole importanti del Profeta e le sentiamo come una grande intuizione, anche per il nostro tempo. Gli uomini e le donne, i popoli, le nazioni, le religioni, quando dialogano, quando si parlano, quando cercano le vie della fraternità, provocano compiacimento nel Signore. Questo è quello che ci dice il profeta. Il documento della Fratellanza proprio nel suo incipit è scritto: “La fede porta il credente a vedere nell'altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio che ha creato l'universo, le creature e tutti gli esseri umani uguali per la sua misericordia, il credente è chiamato ad esprimere questa fratellanza umana salvaguardando il creato e tutto l'universo e sostenendo ogni persona specialmente le più bisognose e le più povere”. E allora la parola del profeta, che abbiamo ascoltato, in un certo senso ci conforta, nell'anniversario di un tale evento, accolto anche dall'Assemblea delle Nazioni Unite, che ricorda proprio il giorno della Fratellanza umana, un evento che per la nostra comunità è un passo in più in quella via aperta ad Assisi nel 1986. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 11:36 Lettura dal libro del profeta Malachia (Ml 3,16-18) 12:54 Commento sul libro del profeta Malachia Dal libro del profeta Malachia (Ml 3,16-18) Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPresentazione di Gesù al tempio. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Luca (Lc 2,22-40)
2022 Február 2 | tartam: 28:01
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioSignoredon Marco GnaviPresentazione di Siamo raccolti insieme in occasione della Festa della Presentazione al tempio di Gesù. E’ una festa tanto antica, alla quale è legata la tradizione delle luci, delle candele benedette, che simbolicamente però ci rimandano alle parole del Cantico di Simeone, l'anziano uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele. E come abbiamo udito si lasciava muovere dallo spirito, nell'attesa dell'incontro con la salvezza. Lo spirito infatti era su di lui e la sua gioia, piena di abbandono confidente, manifesta il compimento di una vita intera:”Ora puoi lasciare o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parole perché, i miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata da te davanti a tutti i popoli”. Gli occhi della fede di Simeone intuiscono Il privilegio di avere abbracciato il Salvatore; questo abbraccio è un dono per la sua vita, sazia di giorni, è un dono per il popolo di Israele, ma è anche un dono preparato davanti a tutti i popoli, addirittura è luce per illuminare le genti.L'Oriente descrive questa festa come festa dell'incontro; è luce l'incontro fra questa anziano e più tardi l'anziana Anna, è luce sulle generazioni, è luce anche su Maria, alla quale Simeone svela la grandezza della sua maternità, ma anche la sofferenza che questa porterà con sé. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 6:11 Lettura dal Vangelo di Luca (Lc 2,22-40) 9:29 Commento sul Vangelo di Luca Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 22-40) Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: "Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele". Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: "Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Marco Impagliazzo sulla lettera ai Colossesi (Col 3, 12-17)
2022 Február 1 | tartam: 27:01
preghierasanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornoDioMarco ImpagliazzoparolericchezzaPaolo Torniamo questa sera a riflettere sulla forza della parola di Dio nella vita della comunità, ascoltando questa parola di Paolo che dice ai Colossesi:“la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza”. E’ ciò che sperimentiamo ogni volta che ci avviciniamo con calma e abbandono confidente alla parola di Dio, percependone la grande ricchezza spirituale, oltre che umana, per la nostra vita. Mentre ci scopriamo poveri di parole e di sentimenti, ma anche mentre ci sembra difficile capire tante cose, ecco che il Signore, nella sua grande bontà. ci apre veri orizzonti. “La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza”.C'è un luogo dove, per noi, tutto ciò è ancora più chiaro questo luogo: è la comunità, qui il Signore parla con affetto, generosità, ai suoi figli. Qui tutto si fa più chiaro e meno confuso, qui entra la parola e con essa i dolori e le speranze di quelle folle che incontravano Gesù. C'è Gesù nella comunità dei discepoli; per questo quando la comunità è riunita attorno alla sua parola, tutto diventa più bello, più luminoso, più gioioso, come accade ogni volta che ci riuniamo come questa sera e c'è una predilezione, di cui godono i discepoli, quella di poter guardare la propria vita alla luce della parola di Dio e non di giudizi scontati o di parole invecchiate su di sé. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:18 Lettura dalla lettera di Paolo ai Colossesi (Col 3, 12-17) 14:12 Commento sulla lettera di Paolo ai Colossesi Dalla lettera di Paolo ai Colossesi (Col 3, 12-17) Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di Andrea Riccardi sul libro dell'Apocalisse (Ap 4,1-6)
2022 Január 31 | tartam: 32:01
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaA L’Apocalisse è una lettura spesso trascurata, un testo in fondo alla Bibbia, dalla difficile decifrazione, che pare lontano dalla nostra vita e dalla nostra cultura. Ma, pur nella sua complessità, è invece una lettera rivolta da Giovanni, un profeta cristiano, alle comunità dell'Asia, che vivevano tante fragilità, in un mondo estraneo, ostile e dovevano fare scelte costose, come non rendere il culto all'imperatore. Le comunità si sentivano in preda a una storia, che le travolgeva; erano disorientate, vedevano il trono di Satana, come scrive Giovanni alla chiesa di Pergamo, che dice “Sta proprio nella città di Pergamo”.. Ma cosa possono capire uomini e donne dispersi nel mare tempestoso della storia, se non alla fine sentirsi abbandonati o sentirsi ostaggi del caso? Qui, la visione di Giovanni: una porta era aperta nel cielo. Il cielo è il luogo di Dio, dice il salmo 103 “Dio ha stabilito il suo trono nel cielo, il suo regno si estende a tutto l'universo”. Il luogo di Dio non è chiuso e remoto, ma si vede una porta aperta per raggiungerlo. E la voce invitò il profeta salire, entrare, vedere, ascoltare, per rivelarlo poi a noi: una porta aperta nel cielo. I cieli non sono chiusi, “Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo” dice Gesù a Natanaele. Il muro di separazione si è rotto con la vita, la morte e la resurrezione di Gesù, il velo del tempio si è squarciato da cima a fondo. Giovanni è ammesso nella sala del trono dell'universo. Il trono è una chiara espressione politica, chi governa il mondo è colui che siede sul trono dell'universo. Anche noi nella sala del trono, siamo ammessi anche senza capire bene. Il trono del Signore dei mondi e della storia non è vacante, cioè esiste un cuore nella storia e i piccoli fratelli di Gesù possono esserne partecipi. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 12:51 Lettura dal libro dell'Apocalisse (Ap 4,1-6) 15:05 Commento sul libro dell'Apocalisse Dal libro dell'Apocalisse (Ap 4,1-6) Poi vidi: ecco, una porta era aperta nel cielo. La voce, che prima avevo udito parlarmi come una tromba, diceva: "Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito". Subito fui preso dallo Spirito. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono Uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile nell'aspetto a smeraldo avvolgeva il trono. Attorno al trono c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro anziani avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; ardevano davanti al trono sette fiaccole accese, che sono i sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi davanti e dietro. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera della sera. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro di Ezechiele (Ez 11, 14-21)
2022 Január 28 | tartam: 26:46
preghierapreghiera per i poverisanta maria in trasteverepreghiera sant'egidiocomunità di sant'egidioromapreghiera della serapreghiera del giornopreghiera di oggipreghiera in streamingparola di dioparola di dio ogni giornocommento alla bibbiaE Ezechiele si rivolge al popolo dei deportati a Babilonia in un momento difficile, perché, oltre alla sofferenza per la separazione dalla terra di Israele, oggetto di esclusione da parte di coloro che erano rimasti a Gerusalemme e che si ritenevano gli eredi della promessa di Dio. Quanto è facile sentirsi al sicuro e considerare altri lontani dall’amore di Dio. La parola di Dio rivela anche l’orgoglio degli uomini di fede. Ma davanti al Signore non ci sono privilegi acquisiti, non per il luogo dove ci si trova, non per appartenenza, neppure per il proprio impegno. Dio è libero e largo nel suo amore, e certo non abbandona chi vive nella difficoltà. L’unico privilegio del credente nasce dalla consapevolezza dell’amore che il Signore ha per noi, con il quale protegge e illumina la nostra vita. La Parola di Dio rimane perciò sempre una sorpresa e una novità per tutti, anche per chi vive da tempo la gioia di seguire il Signore. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 9:44 Lettura dal libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21) 11:53 Commento sul libro del profeta Ezechiele Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 11,14-21) Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: "Figlio dell'uomo, gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele: "Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra". Di' loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le nazioni, se li ho dispersi in terre straniere, nelle terre dove sono andati sarò per loro per poco tempo un santuario. Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e i loro abomini farò ricadere la loro condotta". Oracolo del Signore Dio. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PLa necessità di fare qualcosa per gli altri. L’accoglienza dei senza dimora al Buon Pastore
2022 Január 28 | tartam: 03:22
sant'egidiocomunità di sant'egidiosenza dimoraaccoglienza notturnahomelessvolontariatostoria di volontariatoracconto di un volontarioracconto di una volontariabuon pastoretrastevereromapapa francescogiovanivolontariato giovanileemergenza fr Giorgia, giovane volontaria della Comunità di Sant'Egidio, parla della chiesa del Buon Pastore, a Roma, adibita all'accoglienza delle persone senza dimora, che considera suoi amici. Il Buon Pastore, che ha aperto per l'emergenza freddo, è diventato un riparo aperto tutto l'anno grazie all'iniziativa di molti giovani, che hanno trovato in questo luogo di accoglienza il posto dove esprimere la necessità e la voglia di fare qualcosa per gli altri, riscoprendo la forza della preghiera e dell'agire insieme. #santegidio • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Preghiera per la Giornata della Memoria, meditazione di Don Marco Gnavi su Ezechiele 37,1-14
2022 Január 27 | tartam: 32:36
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giornopreghiera della serapreghiera prima di dormirepreghiera del giorno di oggiparola del SignoreDon Francesco TedeschiIsaiaAcazavventofedeEmmanueleparolaIs Oggi celebriamo la Giornata della Memoria; nel 2005 le Nazioni Unite ne hanno fatto un evento universale, indicato al mondo intero. Il 27 gennaio 1945 è la data che ci riporta alla liberazione del campo di Auschwitz Birkenau, per opera dell'armata Sovietica; è stata scelta questa data, perché è un'epifania assoluta e tremenda del male. In quei campi e in quel campo, l'affermazione del popolo ebraico “le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita. Noi siamo perduti” deve avere risuonato nel cuore, nell'anima, nei pensieri straziati degli ebrei, destinati alla morte. Auschwitz è un campo di sterminio, Vernichtungslager, ma la parola sterminio, in tutta la sua crudezza, non rende però a sufficienza la radicalità del termine Vernichtungs: infatti significa trasformare qualche cosa in nulla, nell'annientamento totale. Ed era quello il risultato, auspicato dalla follia nazista e di quel processo fondato, sul pregiudizio antisemita, che ha condotto appunto all'annullamento: il nulla anzitutto di sei milioni di ebrei, ma con loro anche di quanti hanno collaborato allo sterminio, la morte della pietà, dell'umanità dei sentimenti migliori della capacità di essere uomini. Nessuno era più al sicuro: lo sanno i Rom gli oppositori politici quanti furono inghiottiti anche essi insieme agli Ebrei nella nell'abisso. 0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio 7:58 Lettura dal libro del profeta Ezechiele (Ez 37,1-14) 11:31 Commento sul libro del profeta Ezechiele Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 37,1-14) La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: "Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?". Io risposi: "Signore Dio, tu lo sai". Egli mi replicò: "Profetizza su queste ossa e annuncia loro: "Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore"". Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: "Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell'uomo, e annuncia allo spirito: "Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano"". Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. Mi disse: "Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: "Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti". Perciò profetizza e annuncia loro: "Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò"". Oracolo del Signore Dio. #santegidio #preghiera • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1P"Io mi vaccino perché vi voglio bene" Open day per i bambini all'hub vaccinale di Sant'Egidio a Roma
2022 Január 12 | tartam: 01:20
sant'egidiocomunità di sant'egidiovaccinihub vaccinalesan gallicanoromaopen day L’«hub degli invisibili» allestito da Sant’Egidio nell’ex ospedale San Gallicano a Roma ha permesso, nell’open day di domenica scorsa, la vaccinazione di 400 bambini tra i cinque e gli undici anni. Per diversi motivi rischiavano di rimanere esclusi dalla campagna vaccinale, spesso per problemi legati ai documenti. La vaccinazione è stata offerta anche ai genitori e ai fratelli dei bambini, coinvolti nella rete delle Scuole della pace, presidi nella periferia di Roma dove si fanno i compiti e si apprendono il valore della solidarietà e del rispetto degli altri. “Io mi vaccino perché vi voglio bene” è scritto sugli adesivi che i bambini mostrano dopo la puntura e c’è anche un “attestato di altruismo”, per essere consapevoli di aver protetto se stessi e gli altri, in particolare i più anziani e vulnerabili. Un esempio da cogliere, che viene dai più piccoli, come è mostrato nel servizio del TGR Lazio. #santegidio • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Il Natale di Sant'Egidio, con gli amici e il calore di sempre. Dona al 45586
2021 December 1 | tartam: 04:25
sant'egidiocomunità di sant'egidiocolosseoromastand4humanitynodeathpenalty Il Natale di Sant'Egidio, con gli amici e il calore di sempre. Aggiungi un posto a tavola con un SMS al 45586, da cellulare e rete fissa Dona 2 € con un SMS Dona 5 € o 10 € da rete fissa #santegidio #natalepertutti • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Conferenza stampa - 20 anni di Città per la Vita: “Liberare il mondo dalla pena di morte”
2021 November 19 | tartam: 07:25
sant'egidiocomunità di sant'egidiociscosenzatettosenza dimorahousing firstfio.PSDcasaabitareroma #santegidio #nodeathpenalty #stand4humanity Il 26 novembre, alle 11.30, la Comunità di Sant’Egidio presenta in conferenza stampa il bilancio di 20 anni (2001-2021, dall’11 settembre delle Torri Gemelle alla pandemia da Covid-19) del movimento che porta avanti, in tutti i continenti, la campagna contro la pena capitale. Si farà il bilancio di come quest’ultima stia arretrando nel mondo. Verranno forniti dati sui paesi abolizionisti come su quelli retenzionisti, raccontate storie, successi e difficoltà incontrate, i cambiamenti intervenuti e le nuove strategie. Nel corso della conferenza stampa verranno inoltre illustrate le iniziative in programma per il 30 novembre, quando, in ricordo del giorno in cui venne abolita per la prima volta la pena di morte in Europa, nel Granducato di Toscana, dal Colosseo partirà una mobilitazione mondiale con la partecipazione di oltre 2.000 tra capitali e altre località che hanno aderito al movimento “Città per la Vita”. Interviene Mario Marazziti, coordinatore della campagna internazionale e co-fondatore della Coalizione mondiale contro la pena di morte. • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Mario Giro: "La guerra è uno strumento ormai obsoleto, vecchio, inutile e dannoso".
2021 Október 20 | tartam: 11:35
sant'egidiocomunità di sant'egidioPreghiera per la paceRomaPopoli fratelliTerra futuraMatteo ZuppiCardinale di Bolognainsiemereligionicultureambientecura del creato Intervento di Mario Giro, Comunità di Sant'Egidio, al Forum 3 - “La pace è possibile?” Incontro Internazionale di Preghiera per la pace organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio "Popoli fratelli, Terra futura. Religioni e culture in dialogo" (Roma il 6-7 ottobre 2021) Testi, foto e video del Forum 3: https://preghieraperlapace.santegidio.org/pageID/31365/langID/it/event/1401/Forum-3--La-pace-%C3%A8-possibile.html #fraternityforfuture • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Le immagini che abbiamo recentemente visto sull’Afghanistan sono eloquenti: un dramma per le persone accalcate all’aeroporto, una sconfitta per chi andava via, un brutto futuro per tutti gli afghani. in maniera oggettiva possiamo constatare che la guerra è uno strumento ormai obsoleto, vecchio, inutile e dannoso. Non siamo ingenui: sappiamo che ci sono tanti dissidi politici da risolvere. La pace infatti non è un improvviso bagno irenico smielato che risolve in maniera buonista con magia tutte le discordie. Per risolvere tanti problemi ci vuole reciproca conoscenza, dialogo, in certi casi paziente negoziato e mediazioni, compromessi politici e tanto altro. Quello che però possiamo constatare con assoluta certezza è che la guerra non è lo strumento adatto. Perché allora la guerra è tornata ad essere popolare e si presenta senza pudore ? Ci sono due ragioni principali.La prima è la cultura della globalizzazione: forte competitività che in politica diviene contrapposizione violenta. La seconda causa è la manipolazione della paura. Pensiamo agli attentati dell’11 settembre 2001 e alle guerre che ne sono seguite strumentalizzando la paura della gente. Per questo è importante costruire ponti di dialogo: ciò ci libera dalla paura e dall’incertezza fomentate dalla cultura della contrapposizione che provoca diseguaglianze, apartheid razziste, patologia della memoria, rancore sociale ecc. La pace è possibile mediante lo sforzo del convivere che inizia vicino a sé e porta lontano. E’ un’ideale per cui vale la pena vivere.Preghiera dei cristiani. Presiede papa Francesco. Meditazione di Karekine II
2021 Október 8 | tartam: 23:14
sant'egidiocomunità di sant'egidiopreghierapapa francescopreghiera ecumenicaromacolosseopreghiera al colosseopopoli fratellipopoli fratelli terra futurakarekine iibartolomeo iecumenismodialogo interreligioso Preghiera ecumenica dei cristiani al 35° Incontro internazionale di preghiera per la pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, a Roma il 6 e 7 ottobre 2021, dal titolo "Popoli Fratelli Terra Futura". Sito: https://preghieraperlapace.santegidio.org/pageID/31365/langID/it/Roma-2021.html #FraternityForFuture #santegidio • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/ Segui la preghiera del giorno su web, radio, TV, app e podcast https://bit.ly/3nKDH1PPreghiera "Morire di speranza" in memoria dei migranti che perdono la vita nei viaggi verso l'Europa
2021 Június 15 | tartam: 1:02:04
preghieravangelosant'egidiosanta maria in trasteveretrastevereromapreghiera del giorno di oggimorire di speranzagiornata mondiale del rifugiatopreghiera per i rifugiatigiornata mondiale del rifugiato 2021migrantipietro parolincardinale pietro In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno), martedì 15 Giugno alle ore 18:30 si tiene a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere "Morire di speranza", la grande preghiera in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa. La preghiera è presieduta dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. Invitano Comunità di Sant’Egidio, Associazione Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, SIMN – Scalabrini Migration International Network, ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ACSE 0:00 "Morire di speranza", preghiera del giorno con la Comunità di Sant'Egidio 8:04 Lettura di Mt 8,23-27 10:57 Meditazione del Card. Pietro Parolin sul Vangelo di Matteo (Mt 8,23-27) 27:50 Lettura dei nomi di quanti perdono la vita nei viaggi verso l'Europa https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/42865/La-preghiera-per-i-migranti-morti-nei-viaggi-verso-l-Europa-Per-non-perdere-la-rotta-dell-umanit%C3%A0.htmlMemoria di Modesta Valenti e di tutte le persone che sono morte per la strada
2021 Január 31 | tartam: 1:0:41
santa maria in trastevereromatrasteveresant'egidiovincenzo paglia #liturgia #modestavalenti #senzatetto Domenica 31 gennaio, a mezzogiorno, volontari e senza fissa dimora ricorderanno, insieme, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, chi ha perso la vita in strada negli ultimi anni. La celebrazione, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, parte dalla memoria di Modesta Valenti, la donna che morì 38 anni fa alla stazione Termini perché, essendo sporca, l’ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Insieme al suo, verranno letti i nomi delle tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino alle ultime, finora ben 12, registrate dall’inizio dell’inverno. In ricordo di ognuno di loro verrà accesa una candela davanti all’icona dipinta in onore di Modesta. Attorno alla sua memoria è cresciuto negli anni, in tutta Italia, un largo movimento di solidarietà, con numerose persone di ogni età, che la sera visitano le stazioni e gli altri luoghi dove vivono i senza dimora, portando cibo, bevande calde, sacchi a pelo e coperte. In quest’inverno - segnato dalla pandemia, che aggrava ulteriormente le condizioni di vita dei senza fissa dimora - occorre che si trovino con urgenza soluzioni alloggiative per salvarli. • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Vigilia di Natale - Liturgia eucaristica online con la Comunità di Sant'Egidio
2020 December 25 | tartam: 23:40
santa maria in trastevereromatrasteveresant'egidionatalecomunitàpranzo di natalemarco gnavifrancesca zuccari Liturgia eucaristica online da Santa Maria in Trastevere • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Per un mondo senza pena di morte: don Marco Gnavi sulla condanna capitale di Lisa Montgomery
2020 December 24 | tartam: 56:45
santa maria in trastevereromatrasteveresant'egidiovigilianatale24 dicembremessaliturgiacomunità #santegidio #penadimorte #lisamontgmoery "L'esecuzione di Lisa Montgomery ha drammaticamente spezzato la sua vita, ma non la speranza e la nostra determinazione di giungere con Papa Francesco, con la Comunità di Sant'Egidio, con tutti quelli che operano in questo senso, all'abolizione della pena capitale" (don Marco Gnavi) • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Auguri da Sant'Egidio: venga Natale e porti guarigione e un mondo nuovo
2020 December 10 | tartam: 32:15
sant'egidioromapovertàmarco impagliazzosenzatettopovericrisicovid-19 Il Natale del 2020 è un Natale particolare. In realtà ogni Natale lo è, perché ogni Natale è unico, è un evento nuovo, ma quest'anno Gesù nasce in un mondo malato; malato a causa del coronavirus, di questa pandemia che ha colpito la vita di migliaia e migliaia di persone in ogni parte del mondo. E allora in questo Natale c'è un'attesa più forte, un'attesa più grande di un mondo nuovo, di un mondo guarito, di un mondo in cui l'ambiente sia rispettato e soprattutto, tutte le persone, particolarmente chi vive ai margini, chi è più vulnerabile, chi è più povero sia accolto. Pensate agli anziani nelle lungodegenze, chi non riceve da mesi una visita. È il Natale in cui provare a raggiungere tutti con creatività, con nuove forme, fossero le telefonate, fossero delle visite, pensare agli altri, far arrivare un dono, un regalo, insomma è un Natale che ci deve vedere tutti più uniti, tutti più partecipi, perché siamo tutti in attesa di questo mondo nuovo che Gesù porterà, perché Gesù – siamo convinti è la nostra fede, è la nostra speranza – porterà un mondo nuovo, perché porta il vangelo, la buona notizia che tutti aspettiamo e la prima buona notizia è quella della guarigione, è quella della consolazione per chi sta male o per chi sono mesi e mesi che vive solo. Ecco, per tutti loro, per tutti noi, venga il Natale. Per tutti noi cresca l'attesa della speranza di guarigione, di consolazione, di compagnia. Per questo da Sant'Egidio vi auguro un buon Natale, lo auguro a tutti e a ciascuno perché sia realmente un Natale per tutti. Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio #natalepertutti #santegidio #natale Il Natale 2020 con la Comunità www.santegidio.org/natale2020 • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Webinar internazionale per sostenere l'abolizione della pena di morte nel mondo #stand4humanity
2020 Október 22 | tartam: 08:35
sant'egidiocomunità di sant'egidiobartolomeo ipatriarcaromanessuno si salva da solopace e fraternitàpreghiera per la pacespirito di assisi In occasione del 30 novembre 2020, la Comunità di Sant'Egidio promuove la Giornata mondiale "Città per la vita, città contro la pena di morte". Nel webinar #NoDeathPenalty #Stand4Humanity intervengono esperti, attivisti, testimoni e società civile da Africa, Asia, Europa e Nord America. L’evento si conclude con l'illuminazione straordinaria del Colosseo, simbolo della campagna globale contro la pena di morte. Programma 0:00 Introduzione di Mario Marazziti (Comunità di Sant'Egidio) 0:12 Ricordo di Gigi Proietti 2:02 David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo 7:21 Navi Pillay, Presidente della International Commission against Death Penalty 15:26 Ricordo di Bill Pelke, attivista 17:00 Suzana Norlihan Ujen, avvocato e attivista 24:55 Papa Francesco sulla pena di morte (17/12/2018) 28:49 Krisanne Vaillacourt Murphy, Executive Director del Catholic Mobilizing Network 42:26 Stefano Di Battista. Esecuzione di un brano musicale a "Città per la vita" 45:50 Tweet di papa Francesco #nodeathpenalty nella giornata del 30 novembre 2020 50:18 Sandra Babcock, Direttore e fondatrice del Cornell Centre on the Death Penalty Worldwide 58:06 Joaquin Martinez, ex condannato a morte 1:04:39 Pull the plug on the death penalty: la campagna social per "staccare la spina" alla pena di morte 1:06:43 Videomapping 3D sul Colosseo • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/1° giugno. In Mozambico è Giornata dei Bambini. Il messaggio dei Giovani per la Pace
2020 Lehet 14 | tartam: 25:59
sant'egidiocomunità di sant'egidio#PrayForHumanityromeromaandrea riccardipreghieravangelosofonia In Mozambico il 1 giugno è Giornata dei bambini, Dia das crianças. Il messaggio dei Giovani per la Pace per celebrare il 1° giugno è per tutti i bambini del mondo, affinché siano promossi e tutelati i diritti dell'infanzia. "Il mondo cambia con un tuo gesto" dicono i giovani che, in Mozambico e in tanti altri Paesi, attraverso la Scuola della Pace (http://segidio.it/yIUi) proteggono la vita dei più piccoli. #santegidio #mozambico #giovaniperlapace • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/Nigeria: aiuti alimentari e prevenzione del COVID-19. La missione di Sant'Egidio
2020 Április 22 | tartam: 24:42
sant'egidiocomunità di sant'egidiopreghierasantiroma Aiuti alimentari e prodotti per prevenire la diffusione del coronavirus. La Comunità di Sant'Egidio in Nigeria aiuta i profughi e i più poveri del Federal Capital Territory. I destinatari sono stati anche informati della diffusione del virus e delle precauzioni da adottare per proteggersi. #santegidio #nigeria #covid19 • Sito: https://www.santegidio.org • Facebook: https://www.facebook.com/santegidio.org/ • Instagram: https://www.instagram.com/sant.egidio/30 anni della mensa per i poveri di Sant'Egidio a Roma: una famiglia dove si diventa amici
2018 November 10 | tartam: 01:58
Comunità di Sant'EgidioSant'Egidiopovertàmensa per i poveriromavia dandolomensa di via dandolosenzatettosenza fissa dimoramarco impagliazzo Comunità di Sant'Egidio - La mensa per i poveri di Sant'Egidio a Roma ha compiuto 30 anni. Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio, ha detto: "la mensa è una famiglia dove si diventa amici!!!". Un ringraziamento speciale va a tanti volontari che hanno aiutato, sia alla mensa, sia consegnando pasti ai senzatetto della cittàYoutube-csatornánk
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