PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 15 luglio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Isaia 10,5-7.13-16

Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno!
Contro una nazione empia io la mando
e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
Poiché ha detto:
"Con la forza della mia mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un eroe
coloro che sedevano sul trono.
La mia mano ha scovato, come in un nido,
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra.
Non vi fu battito d'ala,
e neppure becco aperto o pigolìo".
Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio
come incendio di fuoco;

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo testo è una riflessione spirituale sugli eventi della storia. L'Impero assiro da strumento dell'agire di Dio si è trasformato in una forza violenta e arrogante. Ma tale sogno imperialista - come quelli di ogni tempo - sarà sconfitto dalla storia. L'amore sapiente di Dio, per ricondurre Israele alla fedeltà all'alleanza, si serve anche del potente Impero assiro assegnandogli un compito certamente punitivo, ma comunque limitato. Sono parole queste che riflettono una concezione teologica della storia: è Dio che la guida. Ma chi non ha gli occhi per leggerla in profondità, ossia chi non ha lo sguardo della fede sulle vicende del mondo, non comprende l'azione di Dio e interpreta in maniera distorta quanto accade, pensando che sono i potenti, o chi pensa di essere tale, a guidare la storia. Questa visione orgogliosa delle proprie forze porta gli Assiri a prevaricare: essi non correggono più Israele per allontanarlo dal male, pensano piuttosto di opprimerlo, di soggiogarlo per il proprio potere. È l'atteggiamento di chiunque - piccolo o grande che sia - pensa di essere il padrone della vita altrui con lo scopo di affermare il proprio interesse. Isaia, denunciando l'arroganza ed evidenziando la stoltezza che anima questo modo di ragionare, ne annuncia l'inevitabile fallimento: "Il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le più valide milizie". Solo in Dio e nella sua forza si trova la salvezza. In un tempo, come il nostro, che vede individui, gruppi e popoli correre verso il potere per dominare sugli altri, le parole di Isaia suonano di avvertimento. E sono altresì di speranza per coloro che si rivolgono con umiltà al Signore per chiedere il suo aiuto.

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