PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno

Memoria di Gesù crocifisso

Preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle comunità cristiane in Europa e nelle Americhe. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 24 gennaio

Preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle comunità cristiane in Europa e nelle Americhe.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal primo libro di Samuele 24,3-21

Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. Gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"". Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: "Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore". Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: "O re, mio signore!". Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore". Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico:
"Dai malvagi esce il male,
ma la mia mano non sarà contro di te".
Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano".
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio?". Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: "Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Saul, ritornato dalla sua guerra con i filistei, riprende l'inseguimento di Davide. Saul è molto più forte del piccolo gruppo che si raccoglie attorno a Davide. Ma la scena che viene descritta rovescia le parti. "Saul - scrive l'autore sacro - entrò per coprire i suoi piedi mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna" (v. 4). E Saul si mette nella condizione di essere eliminato da Davide. I seguaci di Davide sono convinti che il Signore stesso abbia preparato questo momento: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi" (v. 5). Questa frase sembra suggerire a Davide l'eliminazione del nemico. Ma Davide non vuole la morte di Saul. Piuttosto desidera che cambi il suo comportamento: gli taglia solo il lembo del mantello, in maniera che rifletta e si ravveda. Saul capisce che è alla mercé di Davide che tuttavia non ne approfitta. Subito - scrive il testo - Davide "si sentì battere il cuore" perché aveva mancato di rispetto al re, "al consacrato del Signore" (7). Davide esce anche lui dalla caverna e si rivolge a Saul con parole rispettose ma autorevoli: "Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te" (v. 11). In effetti, Davide avrebbe potuto "distruggerlo" ma non lo ha fatto sia per rispetto verso Saul che per obbedienza a Dio. Vuole convincerlo della sua innocenza e del suo costante rispetto verso di lui: lo chiama "re" e anche "padre mio". Saul comprende le parole di Davide e risponde chiamandolo "figlio mio". E scoppia in pianto (v. 17). Piange per la commozione su Davide, ma anche perché si è lasciato guidare da uno "spirito cattivo". Dice a Davide: "Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male" (v. 18). E aggiunge: "Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada?" (v. 20). Saul riconosce così Davide come re. L'amore di Davide ha sconfitto la malizia di Saul e lo ha portato all'accoglienza della volontà di Dio e a pregare perché non sia soppressa la sua discendenza.

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