Festa del Sacro Cuore di Gesù. Ricordo di sant'Ireneo, vescovo di Lione e martire (+202): dall'Anatolia giunse in Francia per predicare il Vangelo. Leggi di più
Festa del Sacro Cuore di Gesù. Ricordo di sant'Ireneo, vescovo di Lione e martire (+202): dall'Anatolia giunse in Francia per predicare il Vangelo.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Luca 15,3-7
Ed egli disse loro questa parabola:
"Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Oggi la Chiesa celebra la festa del Sacro Cuore di Gesù e la liturgia ci aiuta a contemplare il mistero dell'amore di Dio attraverso il cuore di suo Figlio che si rivela a noi come il cuore di un buon pastore. Quella del pastore è un'immagine cara ai profeti e già Ezechiele ne aveva parlato: «Ecco io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna... le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele» (Ez 34,11.13). Il Vangelo di Luca, come a dare una risposta alle parole del profeta, ci riporta le parole di Gesù che si identifica nel buon pastore che ama a tal punto le sue pecore da dare la sua stessa vita per loro. Come è detto nel Vangelo di Giovanni, egli le ama e le conosce una per una (Gv 10,3), non come una massa indistinta; infatti di ciascuna conosce la voce, il nome, la storia, i bisogni, e su ognuna ha posto tutto il suo affetto e tutta la sua speranza. In una società diventata virtuale, anonima e individualista, come la nostra, è facile essere dimenticati e scomparire. Ma il cuore di Gesù non dimentica nessuno; ciascuno di noi è amato e conosciuto per nome dal Signore. Spesso però siamo noi ad allontanarci, e ci ritroviamo stanchi e oppressi, come quelle folle che mossero a compassione il cuore di Gesù, perché gli sembrarono come «pecore che non hanno pastore» (Mt 9,36). Il pastore buono, ricorda Gesù, lascia le novantanove pecore nell'ovile per venire a cercare quella perduta. «Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita», diceva il profeta Ezechiele (Ez 34,16). Gesù non abbandona nessuna delle sue pecore al proprio destino; sempre le raccoglie, le custodisce e, forse non una ma molte volte, ha dovuto lasciare le altre novantanove pecore per ritrovare ognuno di noi e metterlo sulle sue spalle.