Memoria di san Girolamo, dottore della Chiesa, morto a Betlemme nel 420. Tradusse la Bibbia nella lingua latina. Preghiera perché la voce della Scrittura sia udita in ogni lingua. Leggi di più
Memoria di san Girolamo, dottore della Chiesa, morto a Betlemme nel 420. Tradusse la Bibbia nella lingua latina. Preghiera perché la voce della Scrittura sia udita in ogni lingua.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Luca 9,46-50
Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: "Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande".
Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi". Ma Gesù gli rispose: "Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi".
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
L'evangelista Luca svela, in questo brano evangelico, quali fossero le vere preoccupazioni dei discepoli: chi di loro doveva avere il primo posto. Potremmo dire che i discepoli - loro di certo, ma anche noi - erano pienamente figli di questo mondo e della mentalità concorrenziale che regola i rapporti tra le persone. È una consuetudine che accompagna saldamente tutte le generazioni. Potremmo dire che è il lascito del primo peccato: la disobbedienza a Dio di Adamo ed Eva. Dalla disobbedienza a Dio continua a scaturire la divisione tra le persone e la conseguente accusa reciproca. Gesù è venuto a capovolgere la disobbedienza - "facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce", scrive l'apostolo Paolo (Fil 2,8) - e a instaurare rapporti di fraternità e di servizio, non di concorrenza, fra gli uomini. E perché i discepoli comprendessero bene il suo pensiero, Gesù prese un bambino e se lo mise accanto, come per identificarlo con lui, e disse loro: "Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi, infatti, è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande". Nel regno dei cieli, e quindi anche nella comunità dei discepoli di Gesù, è grande chi si fa piccolo, ossia figlio del Vangelo, chi riconosce la propria debolezza e si affida in tutto al Signore. Chi vive con la fiducia di un bambino, chi si sente figlio di Dio, sa ascoltare la sua Parola, ha il pensiero stesso di Dio e riconosce le cose che vengono da Dio.