Festa della solidarietà ieri nelle sale della Parrocchia dedicata al Cuore Immacolato di Maria, in via Manna. Al termine della settimana della preghiera per l'unità di tutti i cristiani, un gruppo di volontari appartenenti alla Comunità di Sant'Egidio, guidati da padre Roberto Boroni, presidente della Commissione diocesana per il dialogo ecumenico e interreligioso hanno offerto un pasto ad anziani, persone sole, poveri, tutti appartenenti alla Comunità cristiana di Trieste. Quasi 150 persone hanno così potuto vivere un momento di fraternità nell'unione delle fede del Cristianesimo, accompagnati dal sorriso e dai gesti dei volontari.
«Volevamo dare ai partecipanti - ha spiegato padre Roberto - un momento di amicizia, di fraternità, facendoli sentire componenti di una sola grande comunità. Bisogna mettere al centro la persona - ha aggiunto il sacerdote - superando le diversità ideologiche. Per questo -ha concluso - abbiamo invitato coloro che più di altri sentono la solitudine, cioè le persone anziane, chi versa in difficoltà economiche, ospiti delle case di riposo che non ricevono visite». «La scelta della chiesa di via Manna, di cui è parroco padre Renato Caprioli, non è stata casuale - hanno precisato i volontari della Comunità di Sant'Egidio - perché essa è collocata a poche centinaia di metri dalla Stazione centrale, notoriamente luogo di rifugio, soprattutto nelle ore notturne, dei derelitti, di coloro che non hanno una casa o una famiglia dove trovare un punto di riferimento».
La Comunità di Sant'Egidio nacque a Roma nel 1968, all'indomani del Concilio Vaticano II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 60mila persone, impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in 73 Paesi dei diversi continenti. E' Associazione pubblica di laici della chiesa. Le differenti comunità, sparse nel mondo, condividono la stessa spiritualità e i fondamenti che caratterizzano il cammino di Sant'Egidio. Elemento caratterizzante della Comunità di Sant'Egidio, che a Trieste annovera una cinquantina di volontari, è la solidarietà con i poveri, vissuta come servizio volontario e gratuito, nello spirito evangelico di una "chiesa che è di tutti". Fondamentale anche il dialogo, indicato dal Vaticano II come via della pace e della collaborazione tra le religioni, ma anche come modo di vita e come metodo per la riconciliazione nei conflitti. A fondare la Comunità di Sant'Egidio fu un giovane, allora meno che ventenne, Andrea Riccardi. Iniziò riunendo un gruppo di liceali, come era lui stesso, per ascoltare e mettere in pratica il Vangelo. La Comunità triestina si distingue per numerose iniziative che abbracciano tutto l'anno. In particolare è molto apprezzato il pranzo di Natale.
Ugo Salvini