| 11 Ottobre 2010 |
Scuola di italiano, cinquecento immigrati tra i banchi |
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Parlano italiano ma i loro volti, le loro espressioni, tradiscono un passato in terre lontane. Sono centinaia gli immigrati che, approdati a Napoli spinti dalla speranza e in cerca di un dignitoso futuro, siedono oggi tra i banchi della scuola organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio in via San Nicola a Nilo.
Per Susantha, Carmen e per tutti gli stranieri provenienti da ogni parte del mondo, la campanella è suonata ieri con l'avvio delle lezioni dì lingua e cultura italiana.
La scuola, che conta già cinquecento iscritti, scandisce le giornate degli studenti che si dividono tra lavoro, famiglie vicine o lontane e la voglia di integrarsi «comunicando con gli altri e arricchendosi con la reciproca diversità».
I corsi, rigorosamente gratuiti e accreditati da convenzioni universitarie, sono spalmati su quattro appuntamenti settimanali, inclusa la domenica, e organizzati in sedici percorsi formativi suddivisi in tre livelli, a seconda della conoscenza della lingua.
Il bilancio dell'anno scorso, che ha visto diplomarsi trecento immigrati, si preannuncia ancora più roseo per quest'anno. Il successo della scuola, che è anche una famiglia accogliente e impegnata nell'affiancamento psicologico e sociale degli stranieri, è annunciato dall'enorme affluenza di immigrati, in particolare originari dell'Ucraina, Sri Lanka, Filippine e Perù, ma anche dalle iscrizioni di studenti già frequentanti che proseguono il percorso di studi.
«Imparare la lingua è importante non solo per lavorare e vivere, ma per rendere possibile lo scambio tra le culture», spiega Sampath, uno de gli immigrati tornato da poco da Barcellona dopo l'appuntamento organizzato dalla Comunità perl'incontro internazionale di Preghiera per la Pace. «Accanto ad una popolazione europea che invecchia - intervengono Antonio Mattone e Francesco Dandolo della Comunità di Sant'Egidio - c'è la presenz,a di giovani immigrati, che rappresentano una risorsa per costruire e ricostruire una nuova società e una nuova famiglia, una risorsa da salvaguardare perché, secondo gli ultimi dati europei, non è inesauribile».
La valorizzazione della diversità, come strumento di convivenza e armonia tra popoli, è portato avanti dai volontari della Comunità anche con studi che puntano il dito sui fenomeni di violenza ai danni di stranieri. Secondo il report steso dall'associazione «Medicina democratica», da settimane si conta un'impennata di aggressioni nei confronti degli immigrati a Napoli, un allarme xenofobia su cui la Comunità si ripromette di intervenire con nuove iniziative di sensibilizzazione.
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