MAPUTO, 12. Il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito al governo del Paese fin dalla sua indipendenza dal Portogallo, ha siglato ieri un accorcio per «porre fine alle ostilità» con i rivali di sempre, gli ex ribelli della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo), un`intesa che se rispettata porrà fine agli scontri ripresi da quasi due anni.
Nel riferirlo, il parlamentare dell`opposizione Ivone Soares ha specificato che l`accordo dovrà essere ratificato mercoledì dal Parlamento.
Il Frelimo ha accolto la richiesta di inquadrare i guerriglieri della Renamo nelle forze di sicurezza nazionali e di concedere l`amnistia. L`agenzia di stampa nazionale Aim ha confermato la firma di diversi accordi, ma Saimone Macuiana, capo delegazione della Renamo, ha sottolineato che «questa non rappresenta la fine del nostro lavoro, ma un passo importante verso la pace, la stabilita ed il benessere del nostro popolo».
Dopo l`indipendenza, le due formazioni avevano combattuto per 16 anni una sanguinosa guerra civile conclusa da un accordo di pace firmato il 4 ottobre 1992 a Roma, dopo una lunga mediazione condotta non solo da protagonisti tradizionali della diplomazia internazionale, ma soprattutto dalla Comunità di Sant`Egidio. L`accordo aveva retto per vent`anni, fino appunto al riaccendersi della crisi due anni fa.
I positivi sviluppi su tale crisi erano apparsi evidenti la settimana scorsa, quando la Commissione elettorale nazionale aveva deciso di non escludere alcun partito dalle prossime legislative che si terranno a ottobre. Già a fine luglio, comunque, dopo sessantasei tornate di colloqui, il Governo di Maputo, come detto espressione del Frelimo, e la Renamo, avevano annunciato un accorcio per porre fine ai quasi due anni di violenze nelle province di Sofala, Manica, Tete e Zambezia, dove i combattimenti avevano provocato decine di morti e la distruzione di numerose infrastrutture.
Allo stesso tempo, il Governo aveva condotto in porto in maggio i negoziati con i sindacati sul salario minimo. Aumenti compresi fra il 3 e il 20 per cento erano stati approvati per legge.
I più consistenti riguardano i lavoratori dell`agricoltura: il loro salario minimo aumenterà da 2.500 a 3.010 meticais al mese (da circa 58 a 70 euro).
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