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February 13 2014

Nobel e politici si mobilitano per la pace in Colombia

 
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ROMA. Viene da Roma, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, un appello per la pace in Colombia dove una guerra strisciante, che dura da oltre 50 anni, tra forze governative e formazioni guerrigliere ha provocato già 200 mila morti e quasi quattro milioni di "desplazados",  persone che sono state costrette ad abbandonare la loro residenza. Eappello è stato già firmato dai premi Nobel De smond Tutu e Adolfo Pérez Esquivel, e da numerosi personaggi politici tra i quali Jacques Chirac, Mario Soares e gli italiani Massimo D'Alema e Franco Frattini. «Siamo certi - si legge nell'appello - che l'amore per il Paese e per il futuro permetterà di trovare soluzioni giuste ed eque per risolvere i contrasti, riunire l'unica famiglia colombiana e offrire alle giovani generazioni il futuro che meritano».

Le trattative tra il governo del presidente Juan Manuel Santos e i guerriglieri del Farc si stanno svolgendo all'Avana e hanno portato già all'accordo su due dei cinque punti sul tappeto: la riforma agraria e il possibile ruolo politico del Farc, una volta deposte le armi. È particolarmente delicato il terzo punto che le parti stanno per affrontare: la riconversione delle piantagioni di droga, particolarmente sviluppate nelle regioni controllate dalla guerriglia, in altre colture. «Il negoziato - dice Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio - è ad una svolta e il nostro appello si propone di esprimere solidarietà e incoraggiamento perché il dialogo di pace prosegua, nella convinzione che la necessità della ricerca di un accordo conclusivo sia ormai un acquisizione comune». Sant'Egidio non vuole in alcun modo  interferire sulle prossime elezioni politiche di marzo e quelle presidenziali previste a maggio.