| 27 Desembre 2010 |
Solidarietà |
Sant’Egidio, in duemila al pranzo di Natale |
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Per chi è solo e perché a Natale non si senta il freddo della solitudine: per questo ogni anno, dall’82, la Comunità di Sant’Egidio rende speciale il Natale ai più poveri della città. Anche quest’anno è successo a Santa Maria in Trastevere nel cuore della Capitale dove quasi duemila persone - tra immigrati, nomadi, anziani soli e famiglie non abbienti - sono state protagoniste del tradizionale pranzo di Natale offerto dalla Comunità.
Con un menù caldo e appetitoso (e senza maiale per rispettare i musulmani presenti): lasagne e polpettine oltre a gateau di patate, lenticchie, dolci e spumante e l'immancabile visita di Babbo Natale. Mentre ieri, il pranzo di Santo Stefano la Comunità l’ha organizzato per i detenuti del carcere romano di Regina Coeli, mettendo a tavola oltre 80 detenuti nella prima rotonda dell’istituto. Con loro, quest’anno, anche il popolare attore Gigi Proietti, salutato da un caloroso applauso.
Una tradizione il pranzo natalizio che, spiegano operatori e volontari della Comunità, è nato quando un piccolo gruppo di persone povere fu accolto attorno alla tavola della festa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Erano circa venti invitati: c’erano alcuni anziani del quartiere che in quel giorno sarebbero rimasti soli, e alcune persone senza fissa dimora conosciute nelle strade di Roma». Da quel primo pranzo la tavola si è allargata di anno in anno e da Trastevere ha raggiunto tante parti del mondo, dovunque la Comunità è presente.
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