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30 Settembre 2013 09:00 | Sala della Pace

La speranza e la pace: le religioni in Giappone



Gensho Hozumi


Buddismo Rinzai Zen, Giappone
1. Sono un monaco buddista zen e vengo dal Giappone.
2. Il 28 febbraio di quest’anno, nella grande piazza antistante San Pietro, è stata celebrata l’abdicazione dal soglio pontificio di Papa Benedetto XVI. Anch’io ho avuto l’onore di parteciparvi dal Giappone.
3. L’ “Incontro Internazionale di Pace” venne indetto ad Assisi, in Italia, 27 anni fa da Papa Giovanni Paolo II, di origine polacca, lo spirito del quale viene tramandato fino a noi.
4. Anche in Giappone, ogni anno, il 4 agosto organizziamo con tutti i rappresentanti religiosi un incontro per la preghiera per la pace presso il tempio di Enryakuji, situato sul monte Hiei, culla della scuola buddista Tendai.
5. Per quanto riguarda l’Europa, è la Comunità di Sant’Egidio che ogni anno, andando di città in città, organizza l’incontro per la preghiera per la pace.
6. Ogni volta che partecipo a questi incontri della Comunità, ringrazio dal profondo del cuore il coraggio che arde in tutti i volontari, che si prodigano come “collaboratori” della costruzione della pace. Anzi, sono io stesso che mi sento incoraggiato. 
7. Vorrei cogliere questa opportunità per ringraziare nuovamente la Comunità di Sant’Egidio e tutte le persone che hanno collaborato per la realizzazione di questo evento. Quando pensiamo se l’ “Incontro Internazionale di Pace” voluto da Papa Giovanni Paolo II sia cosa realizzabile nei vari angoli del mondo, ci rendiamo conto che in realtà vi sono tanti conflitti che non sembrano essere di facile risoluzione.
8. L’11 settembre 2001 vi è stato l’attacco alle Torri Gemelle di New York. Anche in quella occasione Papa Giovanni Paolo II pensò che non si potesse rimanere con le mani in mano e decise di organizzare nuovamente l’incontro.
9. Grazie a questa nuova iniziativa, i numerosi rappresentanti delle varie religioni si sono riuniti nuovamente ad Assisi il 24 gennaio 2002. Anch’io ero tra gli invitati.
10.   Quel giorno siamo partiti dal Vaticano insieme al Papa con un treno speciale. E’ stato un incontro profondo, carico di significato, in cui ogni rappresentante religioso, con la propria fede, ha pregato per la pace del mondo.
11.   In quell’occasione ho avuto modo di avvicinarmi al grandioso spirito di San Francesco. Sono stato talmente ispirato che ho scritto i seguenti versi: “Il sole, la luna e la terra insieme, sono la primavera che illumina la vita”.
12.   Non posso negare che io sono come sono oggi grazie all’incontro con Papa Giovanni Paolo II.
13.   Ed è per questo che il 1 marzo 2003 siamo riusciti a donare alla Basilica di San Francesco uno Suikintsuku, espressione della tradizione giapponese (n.d.t. letteralmente “koto d’acqua”: ornamento da giardino e al contempo anche uno strumento musicale), che adesso è posto nel cortile interno della Basilica.
14.   Ogni singola goccia che cade nello Suikintsuku, posto ai piedi della statua di San Francesco, è dedicata alla pace insieme alle preghiere. Il 1 marzo di quest’anno, a 10 anni dalla donazione, i rappresentanti religiosi, accorsi dal Giappone per la cerimonia di abdicazione di Benedetto XVI, si sono recati ad Assisi e hanno celebrato l’anniversario insieme al priore.
15.   Successivamente è stato eletto il nuovo Papa, il quale ha scelto il nome di Francesco. Nonostante sia cresciuto in Argentina, mi è stato detto che i genitori sono di un paese vicino ad Assisi e credo che persegua in modo assiduo lo spirito di San Francesco.
16.   Sono fermamente convinto che abbia ereditato la forza spirituale di Giovanni Paolo II. Dinanzi allo stato attuale delle cose, mi convinco ancor di più che sia arrivato il momento per un dialogo vero, che superi i limitati confini tra popoli, Stati e religioni, e che possa abolire l’utilizzo delle armi nucleari. Dobbiamo iniziare a vivere come uomini che hanno il coraggio di vivere in armonia con la grande natura, perché non vi è distinzione alcuna tra i poveri e i ricchi di questa terra, ma siamo parte integrante della natura stessa.
17.   La pace non è una realtà lontana. Nel nostro vivere il quotidiano dobbiamo avere un cuore sincero che ci possa far considerare che “i dolori altrui siano anche i nostri, e le gioie altrui siano anche nostre gioie”.
18.   Tuttavia non è cosa semplice arrivare ad avere un cuore del genere. Anzi, è assai difficile. Ma è necessario intraprendere questo cammino e sforzarci di avere un cuore del genere ed è necessario vivere in armonia con gli altri.
19.   Grazie per l’ascolto.

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