Redditi, Portofino record nazionale. Liguria a due velocità

Redditi, Portofino record nazionale. Liguria a due velocità

Nel comune di Tigullio media pro capite i 90 mila euro. ma nell'entroterra si guadagna la metà
La perla della riviera è prima in Italia. Profondi i divari tra i diversi territori. La Spezia e Imperia le province che soffrono di più. Sant'Egidio: «Indicatore che non fotografa l'aumento della povertà». Secondo l'Inps un ligure su quattro si trova in difficoltà
Resta Portofino la perla della ricchezza pro capite in Liguria. Anzi, è il Comune più ricco d'Italia, almeno guardando alle tasse pagate dai residenti: oltre 90 mila euro in media
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SANT'EGIDIO: «CRESCE LA POVERTÀ»
E non è comunque mai tutt'oro quel che luccica, perché il reddito medio non necessariamente rappresenta un'equa distribuzione della ricchezza. Sono recenti le valutazioni della Cgil regionale, basate su dati Inps, che affermano come su una popolazione di 1 milione e mezzo di abitanti in Liguria si stimano in 366 mila le persone a rischio povertà, un quarto circa dei suoi abitanti.
La Liguria è la prima delle regioni del nord Italia (24,3 per cento). E ad aumentare è anche la povertà in relazione al lavoro, con l'indicatore relativo alla bassa intensità lavorativa che passa dal 9,1 per cento del 2021 all'11,6 per cento del 2022; quasi tre lavoratori su dieci lavorano poco e neppure sempre. Il fenomeno dei "lavoratori poveri" è in crescita costante e sconta un altro fenomeno contingente, l'aumento dell'inflazione dell'ultimo anno, al quale non è corrisposto un significativo aumento dei salari. La Liguria e Genova hanno registrato i tassi inflattivi tra i più alti d'Italia.
«Purtroppo lo abbiamo constatato in modo diretto - commenta Sergio Casali, della Comunità di Sant'Egidio - L'aumento dell'inflazione, che ha reso più oneroso l'approvvigionamento dei beni primari, e la riduzione dei meccanismi di protezione dalla povertà come era il Reddito di cittadinanza, ha provocato un ulteriore scivolamento delle condizioni di vita di decine di famiglie, specialmente nei quartieri popolari e periferici». Casali cita la cinquantina di nuclei che la Comunità segue direttamente nel quartiere di Begato: «Fino a un paio di anni fa, pur se tra molti problemi, per stare in piedi avevano bisogno più che altro di una mano con l'acquisto dei pasti; andavano in crisi solo nel caso di spese improvvise, come dover sostituire un elettrodomestico o dover pagare una visita specialistica inderogabile. Oggi, spesso, non riescono a pagare nemmeno le bollette, almeno non tutte, passando da uno stato di fragilità a uno di crisi cronica. Stiamo aumentando i nostri punti di accesso e cerchiamo di trovare soluzioni ma dobbiamo constatare che la fragilità economica delle fasce più povere sta aumentando in modo preoccupante. Anche perché tra i più colpiti ci sono gli anziani che vivono da soli». 
 

[ Debora Badinelli e Alessandro Palmesino ]