''Mentre nelle nostre città europee si vive una profonda crisi, la storia si gioca nelle periferie'': Andrea Riccardi a Barcellona

Presentazione del libro PERIFERIAS

periferias andrea riccardi barcelonaLa Basilica di Sant Just i Pastor di Barcelona ha ospitato la presentazione del libro “Periferias: crisis y novedades de la Iglesia" di Andrea Riccardi. Oltre l'autore, hanno partecipato il cardinale di Barcelona Juan José Omella, Gerardo Pisarello del Comune di Barcellona, e il giornalista Josep Cuní.

Il Card. Omella, ha ringraziato Andrea Riccardi per aver scritto questo libro:
il tuo messaggio è corroborato dalla tua testimonianza” ed ha assicurato che il profondo significato del contenuto del libro si spiega grazie all'itinerario di 50 annni della Comunità di Sant'Egidio. Il cardinale ha anche parlato delle periferie di periferias andrea riccardi barcelonaBarcellona dove "si lasciano da soli gli anziani” ed ha chiesto di "avvicinarsi alle periferie”. Gerardo Pisarello ha ricordato le sue origini argentine ed ha sottolineato come “dalle periferie si possono capire tante cose che spesso dal centro non si riesce a vedere" ed ha indicato che “non dobbiamo rassegnarci all'esistenza delle periferie ma questionarle”.

Andrea Riccardi
ha concluso con un commovente intervento sulle periferie, in un tempo nel quale la politica si rivela lontana dai cittadini e nel quale c'è mancanza di visioni. “Mentre le nostre città europee vivono una profonda crisi, la storia si gioca nelle periferie”. Ha proposto il bisogno di  “ricostruire comunità umane nelle periferie e spenderci per un mondo più vivibile”.

La scheda del libro >

Nella mattina è stato invitato al foro Barcelona Tribuna organizzato da La Vanguardia, la Asociación española de directivos e la Asociacion Económica d'Amics del País per parlare dei corridoi umanitari che hanno come principali obiettivi evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in "condizioni di vulnerabilità" (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo.