Come si ferma la guerra? Rispondono i bambini della Scuola della Pace di Spinaceto

Le grandi domande dell'oggi viste dalla prospettiva dei "piccoli" svelano la profondità di pensiero dei bambini

Chi ha detto che i picccoli non si pongono domande grandi? Non solo si fanno le domande sulla vita, la morte, la guerra, ma hanno anche le loro risposte, che dovrebbero far riflettere i "grandi".

Alla Scuola della Pace di Spinaceto, quartiere della periferia di Roma, alla domanda su come si fa a fermare la guerra sono emerse tante risposte che svelano come i problemi del mondo non siano estranei ai più giovani che cercano spiegazioni e offrono anche le loro soluzioni.

Molti hanno risposto: “prima di tutto bisogna pregare”. Dai più piccoli viene il sogno di costruire un mondo più giusto, dove nessun bambino soffra più a causa della guerra e della violenza e la chiara consapevolezza che tutti possono contribuire a realizzarlo. Come? Per esempio don il dialogo. “Signore aiutaci a far capire ai terroristi la pace”, Nicole (9 anni). Un dialogo che può cambiare anche i più violenti: “Fa che ci sia pace in tutto il mondo e che l’Isis diventi buono e decida di non uccidere più la gente”, Davide (8 anni); “Dio non ci ha detto di fare la guerra, ma ci ha detto di fare la pace e noi possiamo convincerli a non fare la guerra”, Sergio (10 anni); “Basta la guerra. Ci tocca fare la pace”, Cristian (7 anni).

E infine Silvia (10 anni) ha messo in rima i pensieri di tutti.

“A noi della scuola della pace
la guerra non piace,
vogliamo bene a tutte le persone
non importa la religione
Siamo tutti amici di Gesù
Impegnamoci, forza, su!
Dal più piccolo al più maturo
Il cambiamento sarà sicuro
Vogliamo urlare a tutta la terra
stop a questa guerra!

Roma, Spinaceto – la risposta dei bambini di fronte alla violenza della guerra e alla minaccia del terrorismo.
Roma, Spinaceto – la risposta dei bambini di fronte alla violenza della guerra e alla minaccia del terrorismo.